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Bentegodi
05/10/1997
h.15.30
HELLAS VERONA - TORINO 4-0 (1-0)
Hellas Verona
: Battistini, Lucci, Siviglia, Baroni, Vanoli (al 78' Giunta), Giandebiaggi, Corini, Colucci, Esposito (al 46' Manetti), De Vitis (al 31' Ghirardello), Aglietti. A disposizione: Iezzo, Binotto, Gonnella, Italiano. All.: Cagni.
Torino: Casazza, Bacci, Maltagliati (al 64' Scarponi), Mercuri, Martelli, Carparelli (al 74' Pusceddu), Tricarico, Bonomi, Asta, Ferrante (al 62' Foglia), Lentini. A disposizione: Pastine, Nunziata, Sommese. All.: Souness.
Arbitro: Messina di Bergamo.
Reti: De Vitis 4', Giandebiaggi 62', Vanoli 70', Corini 75'.
Spettatori: 12.126 di cui 6.898 abbonati e 5.228 paganti.
Note: Ammoniti Colucci, Esposito e Lentini.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 28 settembre 1997]
Che batosta! Diffìcile da mandar giù, perché sa di fiele. Non vogliamo immaginare quali saranno i riflessi del 4-0 sul morale della squadra. E dei tifosi che la seguono. Ed è difficile spiegare, anche con l'aiuto di paradossi, come si possa vincere (il Verona) vedendo lo specchio della porta quattro volte e perdere (il Toro) obbligando Battistini, migliore in campo con Giandebiaggi e Bonomi, a interventi pressoché decisivi, almeno in quattro o cinque occasioni. Ma osservando le crude regole del calcio ci si ritrova con un Verona che è simbolo della concretezza, mentre il Toro diventa immagine scolorita dei rimpianti per ciò che non è stato. E siccome con questi non si vince né si fa strada, è appena logico che Cagni se la goda e Souness vada incontro a notti senza sonno. Il Toro è un gruppo che mostra strane contraddizioni e pericolose discontinuità. L'unica coerenza è quella di aver perso 5 partite su 5 in trasferta (2 in Coppa). Una miseria che fa riflettere. Ieri subisce il primo cazzotto quando sono trascorsi 4 minuti appena: complice Mercuri, che sta davanti a De Vitis e perciò consente all'attaccante di girare in porta comodamente di testa un cross di Giandebiaggi. Verona già gusta il trionfo. Piano, ecco la metamorfosi, il Toro mette in vetrina i 30 minuti più belli e spumeggianti di questo avvio di stagione. Palla che viaggia veloce e precisa dai piedi di Maltagliati a quelli di Bonomi e Tricarico per finire sul destro o sul sinistro delle punte. Ma la semina è sterile. E poi c'èBattistini, che nega tutto a tutti, a una girata di Ferrante (6'), al destro di Carparelli (11'), ad un altro destro di Bonomi (15'), ad un proiettile di Tricarico (19') e ancora a Carparelli (20'). Un fuoco d'artificio con bagliori senza botto, che non sfociano in alcunché di concreto. Il Verona chiude con un paio di mischie i cui rimpalli per poco non gli offrono la seconda gioia. L'epilogo del primo parziale chiama in causa Asta, generoso quanto impreciso, tanto da sciupare un'opportunità proprio al 45', con palla spedita quasi a due passi dalla bandierina.. C'è un secondo tempo da giocare, i miei, avrà pensato Souness, prima o poi mi daranno le soddisfazioni promesse. Parole da vigilia. Al 13' Bonomi, il miglior granata con Maltagliati (uscito al 19' st), riceve da Ferrante un invito al ricevimento: ha la palla sul destro, peccato, proprio a lui mancino puro doveva capitare! E la botta è a mezz'aria, come piace ai portieri. Dunque, Battistini dice ancora no. Il Toro a quel punto perde lucidità, idee, forza, quasi quasi pure la voglia, come scoraggiato davanti al consuntivo misero. Il gioco non èpiù filante, procede a singhiozzi e la difesa sbraga. Ferrante è in difficoltà con Baroni, Carparelli è un'anima in pena, non sa che pesci pigliare, fa il tornante e il terzino e la punta, perciò si sfianca come un mulo, Asta è approssimativo. Mercuri trova difficoltà sui palloni alti, al 18' entra fuori tempo, successivamente la palla finisce sul destro di Giandebiaggi e Casazza becca il 2-0 con qualche macchia sulla coscienza. Merita un discorso a parte Lentini. Tanto di cappello alle sue qualità, ma benedetto figlio non faccia la vittima e le tiri fuori, non si muova al ralenti senza scavalcare mai un avversario, limitandosi a qualche sterile veronica e ad un paio di assist (buoni per la verità). Il Toro ha bisogno che lui strappi il tessuto difensivo avversario. Ma il tema offensivo non finisce qui: le punte non danno la sensazione di poter risolvere la partita con la forza. E siccome la buona volontà non manca, il Toro va ancora avanti e si scopre, la dose giusta per consentire al Verona di infilare Casazza al 25' del st con un sinistro basso di Vanoli e con Conni che 5 minuti dopo pennella un piazzato alla Platini. Fine della trasmissione. Granata di pietra, veronesi che riconoscono il bel primo tempo dell'avversario (''Ci è andato tutto bene'', sussurra Mascetti). Uno zuccherino che non addolcisce il fiele.