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Degli Ulivi
26/10/1997
h.14.30
FIDELIS ANDRIA - TORINO 0-2 (0-1)
Fidelis Andria
: Frezzolini, Citterio, Mariani, Recchi, Doga, Sturba (al 46' Manca), Cappellacci, Olive, Frezza, Biagioni, Palumbo. A disposizione: Siringo, Di Sauro, Sarcinella, Nardi, Marzio, Lemme. All.: Papadopulo.
Torino: Pastine, Fattori, Bonomi M., Maltagliati, Dorigo, Sommese (al 66' Asta), Tricarico, Nunziata, Brambilla, Lentini (al 94' Scarponi), Ferrante (al 72' Bonomi C.). A disposizione: Casazza, Mercuri, Foglia, Martelli. All.: Reja.
Arbitro: Borriello di Mantova.
Reti: Ferrante 31', Lentini 81'.
Spettatori: 4.765 di cui 3.251 abbonati e 1.514 paganti.
Note: Ammoniti Bonomi M., Dorigo, Sommese, e Palumbo. Espulsi al 63' Doga per fallo di reazione su Ferrante e Olive all'80' per doppia ammonizione. Angoli 5-1 per la Fidelis Andria, recupero 2' pt, 5' st, giornata soleggiata ma ventosa, terreno in ottime condizioni.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 ottobre 1997]
Tre punti, pesantissimi. La prima vittoria in trasferta, in campionato, dopo sette mesi. Era dalla scorsa stagione, a Cosenza, che il Toro non vinceva lontano da casa. E, per un Toro così, la serie A non è affatto un'utopia. Certo, dovrà soffrire e lottare duramente per risalire in zona-promozione, ma ieri, espugnando l'imbattuto e infuocato campo di Andria, ha sfoderato la personalità e il carattere indispensabili per puntare in alto. Il salto di qualitàè arrivato con il felice trapianto di Brambilla, il regista che mancava per mandare in gol Ferrante - proprio come ad Andria -, e quello altrettanto positivo di Mauro Bonomi e Fattori in difesa ma, soprattutto, con la riscossa di Lentini che, sostenuto da una squadra più equilibrata, si è espresso ad alto livello siglando anche il 2-0 con la punizione che ha messo in ginocchio i pugliesi, ridotti in nove per le espulsioni di Doga e poi di Olive. Giusti i due cartellini rossi estratti da Borriello: il primo per una gomitata di Doga al basso ventre di Sommese, il secondo per doppia ammonizione. E impeccabile, anche per la moviola, la decisione di non fischiare il rigore per l'intervento in area (pallone e poi l'uomo) di Maltagliati su Palumbo in apertura di ripresa. Decisione che ha attirato su D'Elia, designatore della C seduto in tribuna d'onore, gli insulti di alcuni tifosi inferociti e che ha richiesto l'intervento dei carabinieri per calmare gli animi più agitati. Il guardalinee Rizzo di Catania veniva colpito al capo da una bottiglietta di plastica lanciata da uno spettatore, ma la spugna del massaggiatore granata lo rimetteva in condizione di continuare. L'arbitro, nel complesso, ha diretto bene un match difficile e ha un solo neo, quello di non aver ammonito Brambilla dopo un paio di ''mani'' a metà campo. Ma il Toro non ha rubato nulla. Il successo è meritato ed è stato costruito con intelligenza. Pastine ha corso due soli pericoli veri in tutta la partita. Uno sul diagonale ravvicinato di Frezza (parato), l'altro sulla punizione di Biagioni, sventata in angolo con un gran balzo. Una clamorosa traversa scossa da Ferrante, che aveva rubato il pallone a Mariani, era stata il campanello d'allarme per la Fidelis (12'). Ma la presunzione costava cara ai biancazzurri che, sino a ieri, non avevano mai perso al ''Degli Ulivi'', vincendo tre gare e pareggiandone una, con otto gol all'attivo e uno solo al passivo: la rivelazione del torneo cadetti. Continuavano a giocare con sufficienza, i padroni di casa, e al 32' Ferrante li castigava. La difesa andriese sbagliava il tempo nel far scattare la trappola del fuorigioco e Brambilla era bravo a servire Ferrante che, con grande freddezza, controllava e insaccava, anticipando l'uscita di Frezzolini. Non bastava il grido disperato di Papadopulo (''Sveglia!'') per scuotere la Fidelis. Un affondo di Palumbo veniva stroncato da Maltagliati, poi il Toro tornava padrone della situazione e l'espulsione di Doga consentiva ai granata di amministrare a piacimento la partita. I nervi della Fidelis erano troppo tesi. Mariani, l'ex ragazzo del Filadelfia che doveva diventare l'erede di Pulici e ora a trentacinque anni sta concludendo la carriera come grintoso libero, aveva un vivace alterco con Reja. Anche Lentini, nei pressi della panchina andriese, inciampava nella gamba di Papadopulo e, ritenendolo un.. Fallo volontario, reagiva verbalmente con l'allenatore. Poi si tornava a giocare e al 35' anche Olive andava in anticipo sotto la doccia a calmare i bollenti spiriti. In nove contro undici non c'era più partita. E Lentini poteva esibirsi in una punzione da venti metri carica d'effetto che beffava Frezzolini. Il capitano dribblava i compagni per andare ad abbracciare Camolese che l'aveva caricato per tutta la ripresa. Un gol, il secondo in campionato, molto importante per sbloccare psicologicamente l'ex ragazzo del Filadelfia. Forse Andria ha segnato la svolta per il Toro. Ma dopo la sosta, contro il Cagliari al Delle Alpi, ci vorranno lo stesso spirito di ieri e quella continuità di rendimento che, tra i cadetti, sono fondamentali per vincere.