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Delle Alpi
04/01/1998
h.14.30
TORINO - REGGIANA 1-0 (0-0)
Torino
: Pastine, Bonomi M., Fattori, Maltagliati, Dorigo, Carparelli (al 68' Sommese), Tricarico, Nunziata, Brambilla, Lentini, Ferrante (all'86' Foglia). A disposizione: Biato, Mercuri, Cravero, Asta, Ficcadenti. All.: Reja.
Reggiana: Berti, Caruso, Galli, Cevoli, Caini (al 76' Della Morte), Cherubini, Marasco, Parente (all'81' Vecchiola), Zanetti, Sullo, Minetti (al 76' Banchelli). A disposizione: Abate, Grossi, Margheriti, Coppola. All.: Varrella.
Arbitro: Cesari di Genova.
Reti: Ferrante 70'.
Spettatori: 18.844 di cui 11.409 abbonati e 7.435 paganti per un incasso di 187.145.000 lire.
Note: Ammoniti Caini, Cherubini, Galli, Caruso e Berti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 5 gennaio 1998]
Nell'altalena della serie B il Torino torna in alto e riagguanta le posizioni utili per mirare alla zona A. La sofferta vittoria della squadra di Reja contro la Reggiana (1-0) riporta i granata in quarta posizione sia pure alla pari con il Verona, che ha rallentato la marcia pareggiando in casa contro la Reggina. Tre punti più avanti, a quota 28, c'è il Cagliari, terzo (1-0 al Padova); imprendibili Salernitana e Venezia, che però ieri hanno pareggiato, la prima a Monza, la seconda in casa con la Lucchese. Il Torino, che ultimamente in casa aveva abituato i tifosi a punteggi piuttosto rotondi, non ha disputato questa volta una grande partita, complice l'attenta difesa degli emiliani, che hanno saputo chiudere tutti i varchi. Ci sono voluti 70 minuti per riuscire ad andare in gol, ed è stato ancora una volta Ferrante, all'ottava rete stagionale, a sbloccare il risultato rapinando una palla in area e scaraventandola alle spalle del portiere avversario. Fino a quel momento l'attacco del Toro si era battuto invano perché aveva ricevuto poche palle giocabili, in quanto la Reggiana non soltanto badava a difendersi, ma faceva pressing, era ben organizzata tatticamente, e metteva a dura prova il centrocampo dei granata di casa. Poi è venuto il gol, come si è detto, e con la segnatura anche un po' di tranquillità. Presa finalmente in pugno la partita, il Torino non se l'è lasciata più sfuggire e non ha corso grossi rischi fino alla fine. Un successo doppiamente prezioso dunque, anche perché allontana dalle zone alte della classifica una squadra come la Reggiana, più valida di quanto non dica la sua posizione. Marco Ferrante è stato di parola e ha firmato il primo, sofferto ma importantissimo, successo del Toro nel 1998. Un gol pesante l'ottavo per il bomber in campionato, che riporta i granata di Reja in zona-promozioni; quarti a pan merito con il Verona con due punti in più del Perugia solitario al sesto posto, e, quel che più conta per il Toro, è aver battuto la Reggiana, una pericolosa concorrente nella corsa verso la serie A, a dispetto della sua bugiarda classifica. Ci sono voluti, però, ben 70 minuti pei mettere in ginocchio una Reggiana tonica sotto il profilo atletico bene organizzata tatticamente, grazie a giocatori esperti e tecnicamente capaci di far girare il pallone in ogni zona del campo come Zanetti e Cherubini come gli stessi difensori che sanno partecipare alla manovra con movimenti intelligenti. Il tridente granata appariva spuntato, nonostante la buona vena di Lentini Ferrante e Carparelli non ricevevano rifornimenti utili sia perché la difesa ospite non faceva concessioni, sia perché nessuno, a centrocampo era in grado di saltare l'avversano e di smarcare un uomo in zona gol. Neppure Brambilla cne di solito non spreca un passaggio,ilì solo Lentini ci provava ma Caruso e Marasco raddoppiavano la marcatura sul fantasista impedendogli di arrivare sul fondo. E Ferrante aveva una carburazione lenta, probabilmente per timore di riacutizzare e la contrattura ai gluteo destro. Una sbandata iniziale della difesa che aveva recuperato in extremis Maltagliati, consentiva a Parente di presentarsi due volle sotto porta, senza danni per Pastine. Un'incornata di Galli sorvolava di poco la traversa. Campanelli d'allarme per il Toro che appariva come frenato dalla paura di sbilanciarsi e di non essere in grado di coprirsi in tempo sui contrattacchi di Minetti, Sullo e Parente. Il pressing e il gioco di prima della Reggiana mettevano in affanno i granata che faticavano a ricompattare i reparti Basti pensare che il primo tiro granata, un fendente rasoterra dalla distanza che sibilava accanto al palo, era di Brambilla al 22'. Il Toro ruminava un calcio poco incisivo.Gli sforzi di Lentini, applauditi dal pubblico, non trovavano sbocchi. Sempre sul versante sinistro ci provava Dorigo che, scambiava con Carparelli, e poi scodellava un invitante cross: la volee di Tricarico era fuori bersaglio.Sul finire del tempo, Ferrante si tuffava in leggero ritardo su un traversone di Tricarico e l'azione sfumava.Anche nella ripresa, Reja insisteva su Carparelli, con la speranza di sbloccare il risultato. Il Toro provava ad affondare i colpi ma c'era un brivido per Pastine su cross di Sullo. Caini sparava sull'esterno delia rete. Ma qualcosa cominciava a scricchiolare anche nelle retrovie della Reggiana a causa del notevole dispendio di energie profuse nella prima frazione. Su travolgente spunto di Dorigo, Cevoli sfiorava l'autogol. Era il pericolo più grosso corso sino a quel momento da Berti che veniva poi impegnato per la prima volta da un bolide centrale di Tricarico (15'). Reja capiva che Carparelli non era più in grado di compiere il doppio compito di attaccare e dar man forte al centrocampo e inseriva Sommese, una forza fresca, al 24'. E la sorte premiava il tecnico torinista. Un minuto dopo il Toro sbloccava la partita. Un assist di Nunziata era corretto di testa da Lentini per Ferrante che, approfittando di un'incertezza tra Cevoli, Galli e Berti, insaccava con un secco diagonale. Un solo errore, ma pagato a caro prezzo dalla Reggiana. Il vantaggio caricava il Toro che cresceva a vista d'occhio. Sommese vivacizzava le offensive. Anche Brambilla si muoveva con maggior autorità e, su un invitante pallone di Ferrante, cercava il raddoppio ma alzava mi po' troppo la mira. Per cercare di rimontare, Varrella toglieva Minetti e Caini e mandava in mischia Banchelli e Della Morte. Pochi minuti dopo sostituiva anche Parente con Vecchiola. Ma ormai il Toro aveva in pugno la partita e non se la lasciava più sfuggire.