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Penzo
15/03/1998
h.15.00
VENEZIA - TORINO 0-0
Venezia
: Bandieri, Filippini, Pavan, Luppi, Ballarin, Bresciani (al 49' Marangon), Miceli, Iachini, Pedone, Schwoch (al 75' Gioacchini), Cossato (al 60' Polesel). A disposizione: Riato, Antonioli, Gionestra, Zironelli. All.: Novellino.
Torino: Bucci, Fattori, Bonomi M., Citterio, Pusceddu, Asta, Brambilla (al 65' Nunziata), Dorigo, Sommese (al 90' Tricarico), Ferrante (al 75' Cravero), Lentini. A disposizione: Casazza, Ficcadenti, Carparelli, Foglia. All.: Reja.
Arbitro: Cesari di Genova.
Reti: -
Spettatori: 9.681 di cui 2.557 abbonati e 7.124 paganti.
Note: Ammoniti Brambilla, Fattori, Asta, Filippini e Ballarin.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 16 marzo 1998]
Un punto d'oro in Laguna. Uno 0-0 che per il Toro vale il quarto posto, solitario, a dodici giornate dal traguardo, e consente al Venezia, secondo a pari merito con il Cagliari, alle spalle dell'ormai irraggiungibile Salernitana, di compiere un altro passo avanti verso la serie A, tenendo a distanza di sicurezza (meno 10) le quinte, Perugia e Reggiana, ieri clamorosamente sconfitte in casa, rispettivamente dalla Reggina e dal Padova. Tutti contenti alla fine sull'isola di Sant'Elena. Missione compiuta, dunque, per i granata. Anzi, colpo doppio grazie ai risultati negativi delle dirette concorrenti. Il pari era l'obiettivo di Reja ed è stato centrato senza grossi affanni da un ottimo Toro che, specialmente nel primo tempo, ha tenuto testa ai veneziani, senza complessi d'inferiorità per la batosta dell'andata. Ma quello di metà ottobre era un Toro allo sbando, ben diverso dalla squadra tatticamente organizzata e ricca di grinta che ha saputo spuntare' il tridente Schwoch-Cossato-Bresciani, obbligando Novellino a sostituirli, uno dopo l'altro, nella ripresa. Reja confermava la formazione vittoriosa sul Verona, con la sola eccezione di Asta al posto di Tricarico per avere un controllo ed una spinta superiori sulla fascia destra dove Sommese, in questo momento, garantisce un buon tasso di qualità e di freschezza in chiave offensiva. E proprio da uno spunto di classe di Sommese (10') scaturiva la palla-gol più nitida della partita, l'unica per il Toro: il suo cross era dirottato a lato da Ferrante, ostacolato da Luppi. Se quel pallone fosse entrato, il Toro avrebbe potuto gestire il vantaggio giocando di rimessa. Invece, era il Venezia ad adottare il contropiede, pur giocando davanti al proprio pubblico. E, pur apprezzando l'impegno agonistico nei corpo a corpo, il pubblico non si divertiva a vedere il gioco continuamente spezzettato. Chiaro che a perderci era lo spettacolo, poiché il Toro attaccava con prudenza, evitando di sbilanciarsi. E Bucci effettuava il primo intervento su un tiro-cross dalla linea di fondo di Schwoch solo al 17'. Battaglia grossa a centrocampo (cinque gli ammoniti: Citterio, Filippini, Asta, Fattori e Ballarin), ma pochi i veri pericoli corsi dai due portieri. Bonomi, Citterio e Pusceddu, con la collaborazione di Dorigo, Asta e del libero Fattori, erigevano una diga contro la quale s'infrangevano le ondate del Venezia. Anche la retroguardia neroverdearancione non faceva altre concessioni a Ferrante. Ed era difficile per Lentini e Sommese trovare varchi sulle corsie laterali presi- diate da Filippini e Ballarin. L'intramontabile Iachini, autentico mastino, braccava chiunque capitasse nella sua zona, compreso Lentini, e non dava spazio alle iniziative di Brambilla. Si assisteva ad una sorta di partita a pingpong, con azioni molto elaborate, interrotte al momento della conclusione. Dopo un primo tempo tiratissimo, il ritmo del Toro calava nel secondo. Il Venezia provava a spingere di più ma trovava una forte opposizione. Neppure gli innesti di Marangon, Polesel e Gioacchini aumentavano l'incisività dei lagunari. Anche Lentini si sacrificava, dando man forte al centrocampo. Una barriera elastica, quella del Toro, che si chiudeva in una morsa pronta però a ripartire. Ma il generosissimo Sommese smarriva un po' di lucidità e Ferrante restava senza rifornimenti, in balia di Luppi e Pavan. Visti vani gli sforzi di andare in gol, tanto il Toro quanto il Venezia si accontentavano del punto e badavano più ad amministrare il risultato che a stuzzicare l'avversario. L'unico brivido era per Bucci che al 39', su traversone di Polesel, si vedeva sbucare sotto porta Gioacchini che, al volo, alzava di poco oltre la traversa. Ancora Polesel scodellava un invitante pallone in area ma Pedone andava a vuoto. E al 49', in zona recupero, un tiraccio di Marangon trovava Bucci piazzato. I veneziani festeggiavano la divisione dei punti correndo sotto la curva e tuffandosi alla moda inaugurata dai vicentini nella scorsa stagione. I granata raggiungevano gli spogliatoi dove le notizie dagli altri campi li rendevano ancora più febei. Ora, nelle due gare casalinghe consecutive con Monza e Fidelis Andria, il Toro può davvero ipotecare la promozione.