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Delle Alpi
22/03/1998
h.16.00
TORINO - MONZA 1-0 (1-0)
Torino
: Bucci, Bonomi M., Fattori, Citterio, Tricarico, Brambilla, Dorigo (al 57' Ficcadenti), Pusceddu, Sommese (all'85' Nunziata), Ferrante (all'83' Carparelli), Lentini. A disposizione: Casazza, Cravero, Asta, Foglia. All.: Reja.
Monza: Abbiati, Castorina, Saini, Sadotti, Pedroni, Erba (al 70' Cretaz), Cavallo, Masolini, D'Aversa (al 47' Clementini), Campolonghi, Roberts (al 79' Gallo). A disposizione: Gatta, Moro, Zappella, Modica. All.: Frosio.
Arbitro: Serena di Bassano del Grappa.
Reti: Sommese 3'.
Spettatori: 18.111 di cui 11.409 abbonati e 6.702 paganti per un incasso di 135.422.000 lire.
Note: Ammoniti Cavallo, Castorina e Fattori. Espulso al 73' Fattori.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23 marzo 1998]
Di solito la fortuna tiene compagnia alla bellezza. Il Toro di ieri di avvenente non ha nulla, al di là delle scintille sprigionate da Sommese e Ferrante nel primo tempo. Eppure vince, con un eurogol appunto di Sommese dopo 3', batte il Monza e dà maggior consistenza alla sua classifica. Ma è brutto, spesso inguardabile al punto da far nascere il sospetto che le sofferenze non siano assolutamente finite. E anche ieri, il manipolo di uomini guidati da Reja conferma di avere una spiccata e masochistica inclinazione alla sofferenza, come se da tale dettaglio traesse un paradossale divertimento. Il Perugia perde ed è pari tra Genoa e Reggiana: qui c'è la fortuna che bacia i granata. Più che mai aggrappati al vagone promozione. Ma l'aggrapparsi non dà sensazioni di sicurezza, semmai di precarietà, poiché il Toro visto ultimamente al Delle Alpi è saturo di fragilità psicologiche, di paure che traspaiono ovunque. E perfino il pubblico, che non smette di sostenerlo, ha la dolorosa percezione che ai granata manchino personalità e caratura necessarie per il grande balzo. Altro che Toro all'arrabbiata, come aveva annunciato Reja con iperbole letteraria sabato mattina! Al pubblico sembra di mandar giù un brodino tiepido. E pensare che Sommese centra subito l'angolo alto con una traiettoria tranciante da 20 metri. Quale premessa migliore per navigare con il vento in poppa. Invece il Toro si complica l'esistenza, subisce o quantomeno non sa imporre un suo gioco, si lascia quasi trascinare dagli eventi, come se il successo sia un dato acquisito per nobiltà di casato. Errore madornale. II. Monza si tira su le maniche e non si ferma mai. Con Erba, Cavallo e Masolini lascia le briciole a Tricarico, Brambilla e Dorigo, un reparto sulla cui attuale validità c'è da avanzare seri dubbi. E mentre il Toro si attribuisce una girata telefonica di Ferrante (15' pt) deviata da Abbiati, una conclusione di Sommese toccata dal portiere e poi deviata sulla linea di porta da Sadotti (17' st) il Monza, che è sotto di un gol, squadra di modesta levatura e frequentatore di zone pericolose in classifica, fa tremare Bucci al 1' (diagonale di D'Aversa, Roberts non arriva in spaccata), al 40' (Campolonghi non centra la porta con colpo di testa), all'8' e al 9' del st quando lo stesso attaccante si impappina davanti a Bucci e successivamente, con Fattori imbambolato, tocca debole su Bucci. Non finisce qui: al 34' Campolonghi calcia la palla sull'esterno della rete, un minuto dopo Gallo ha la testa fuori centro vicino a Bucci e al 45' un sini- straccio di Pedroni fila di poco fuori. Brividi a ripetizione: solo gli ultimi tre il Toro li prova dopo che Fattori è espulso per doppio giallo. Scene già viste, inspiegabili, la fotocopia di altre partite scialbe e grigie, con la squadra allungata e incapace di sferrare il colpo del ko, quasi impotente, che sbriciola via via le sue potenzialità (ma quali e quante?). Sembra perfino impossibile che Reja non riesca ad infondere più sicurezza a un manipolo che dà la sensazione di essere più terrorizzato che lusingato dall'ipotesi promozione. La difesa si concede troppe sbavature e licenze (vero Fattori e Citterio?), il centrocampo è in balia del reparto contrapposto (solo Brambilla cresce un po' alla distanza), e Ferrante, servito poco e male, fa ciò che umanamente è possibile. All'esterno, Lentini lotta come una tigre, Sommese fa grandi cose nel primo tempo per spegnersi via via. Poco, troppo poco per dare per sicura la serie A. Una domanda ai granata: perché le avversarie una volta sotto di un gol trovano coraggio per reagire, mentre loro non lo scoprono per gestire il risultato con maggiore autorità? E se non sapranno dare una risposta neanche loro.