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Delle Alpi
19/04/1998
h.16.00
TORINO - REGGINA 2-0 (1-0)
Torino
: Bucci, Bonomi M., Fattori, Maltagliati, Tricarico, Brambilla, Ficcadenti (al 76' Cravero), Dorigo, Sommese (al 79' Asta), Ferrante, Lentini (all'82' Pusceddu). A disposizione: Casazza, Citterio, Foglia, Carparelli. All.: Reja.
Reggina: Micillo, Diliso, Aloisi, Di Sole, Giacchetta, Ziliani, Sesia (al 68' Campo), Morabito, Poli (al 76' Pinciarelli), Lorenzini (al 64' La Canna), Marino. A disposizione: Di Dio, Napolitano, Pagani, Vaglica. All.: Colomba.
Arbitro: Messina di Bergamo.
Reti: Ferrante 8', Brambilla 64'.
Spettatori: 20.363 di cui 11.409 abbonati e 8.954 paganti per un incasso di 231.210.000 lire.
Note: Ammoniti Di Sole, Morabito e Tricarico.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 20 aprile 1998]
Aria di primavera, profumo di A. Il Toro stavolta sa essere essenziale e semplice, concreto e cinico, e perfino molto più bello rispetto alle esibizioni precedentemente offerte in casa. Con tali virtù e grazie a due perline di Ferrante e Brambilla, centellinate una per tempo, tiene a distanza di sicurezza la Reggina e vola verso la promozione. E, proprio come avevamo previsto alla vigilia, approfitta della sconfitta della Reggiana a Venezia e del pari perugino in Abruzzo. Si avverte subito l'atmosfera festosa dei trionfi, anche se in avvio di partita l'arbitro riesce a non vedere una plateale trattenuta di Di Sole ai danni di Ferrante, il quale va per le terre senza che succeda nulla in sua tutela. Ma è il primo sintomo per le genti toriniste che danno fiato alle trombe nella curva tappezzata di granata, ed è il primo avvertimento per i calabresi, storditi dalla personalità ritrovata dagli uomini di Reja che appaiono maestri al cospetto di improvvidi scolari. E siccome il centrocampo del Toro, con Tricarico, Brambilla, Ficcadenti e Dorigo, appare perfino spavaldo al cospetto dei dirimpettai Ziliani, Sesia, Poli e Morabito, a un certo punto vengono due sospetti: che i 4 successi ottenuti dalla Reggina fuori casa siano il frutto di prove straordinarie e che la squadra di Colomba abbia sofferto il blasone del Toro e l'ambiente, a cominciare dalla monumentami del Delle Alpi a cui i tifosi conferiscono sempre qualcosa di passionale e suggestivo. Ma torniamo al Toro, con Reja che sistema le pedine al posto giusto: dietro Bomomi è impeccabile, come Fattori. Meno sicuro dei colleghi Maltagliati, carenza spiegabile con la lunga inattività. E il settore là in mezzo dà una bella scrematura per fino con Brambilla che è uomo da idee più che da combattimento. Per cui a Marino e Lorenzini altro non resta che provare da lontano tiri senza effetti. Il solo Ziliani (23') impegna Bucci. Il resto è sinfonia granata, nulla di trascendentale per carità, però di effetto, nel senso che dà anche effetti pratici, anche per la straordinaria vitalità di Ferrante e Sommese: al 6' Lentini insidia Micillo con un cross, al 10' il portiere devia d'istinto su Sommese, al 13' Fattori non centra la porta chissà per quale maleficio. Il Toro conduce, gestisce, spinge, accelera e modula le proprie forze, anche con schemi dettati di prima in rapporto a quelle altrui, una squadra finalmente piacevole da vedersi. E pratica. Infatti arriva l'attimo che sblocca i giochi: è il 20', Sommese deposita sul destro di Ficcadenti che prende tempo, tanto da servire in mezzo un pallone respinto da un difensore subito scaraventato in porta da Ferrante. Comincia la festa, anche se, ahinoi, il Toro rallenta, si crogiola, questione di mia decina di miinuti, e dà corda all'avversario che però non si scuote più di tanto. Ma il match è del Toro, Messina annulla un gol a Ferrante per fuori gioco, mentre Brambilla (43') piazza un destro filante, di poco a lato. La ripresa è meno effervescente, al 7' è espulso Di Sole (giusto, poiché non fa altro che martoriare le caviglie di Ferrante) per doppio giallo, e la gara diventa una passeggiata per il Toro, che raddoppia con Brambilla (destro preciso al 17'), dopo perfetto scambio con Ferrante. La cronaca registra poi due interventi di Micillo su conclusioni di Sommese (splendida l'azione del 20', con Lentini e Ferrante altri protagonisti). E infine il bomber granata impegna Micillo che evita il 3-0. Il Toro, a questo punto, si fa umile formica che gestisce senza patemi i propri affari e le proprie energie. Un Toro cinico, in somma, aggettivo che piace tanto a Reja, il quale continua i predicare che con il solo spettacolo di strada se ne fa poca. E adesso via col vento. La serie A aspetta, però guai a illudersi di averla già in tasca. Sarebbe una follia. Imperdonabile.