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Delle Alpi
27/09/1998
h.16.00
TORINO - COSENZA 1-0 (0-0)
Torino
: Bucci, Cudini, Fattori, Maltagliati, Mercuri (al 72' Sassarini), Tricarico, Scienza, Sanna, Lentini (al 56' Parente), Ferrante, Artistico (al 59' Asta). A disposizione: Casazza, Pedroni, Crippa, Scarchilli. All.: Mondonico.
Cosenza: Frezzolini, Parisi (al 46' Paschetta), Montalbano, Malagò, Di Sauro, Apa, Moscardi, Morrone, Riccio (al 69' Florio), Tatti, Manfredini (al 75' Logarzo). A disposizione: Ripa, Colle, Morello, Marcatti. All: Sonzogni.
Arbitro: Preschern di Mestre.
Reti: Ferrante 85' rig.
Spettatori: 14.324 di cui 10.679 abbonati (la campagna abbonamenti chiuderà in settimana) e 3.645 paganti per un incasso di 92.670.000 lire.
Note: Ammoniti Fattori, Montalbano, Tatti, Scienza, Apa e Morrone. Espulso Sassarini al 90'.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 28 settembre 1998]
Tre punti, pesantissimi, di rigore. Trasformato da Ferrante, come il solito, ha messo ko il Cosenza al 42' della ripresa. Ma a dare una mano, in tutti i sensi, al Toro ci ha pensato Morrone su un corner di Parente. Il diciannovenne centrocampista calabrese ha schiaffeggiato il pallone in area, spaventato dall'accorrente Fattori, appostato alle sue spalle. Un gesto inconsulto, assurdo. Un'ingenuità pagata a carissimo prezzo. Cartellino giallo e dito puntato sul dischetto. Ferrante, implacabile, ha fatto secco Frezzolini. Così il Toro ha vinto una delle peggiori partite della gestione Mondonico, tra i fischi e cori di scherno (siete ridicoli) della Curva Maratona. Un Toro inguardabile, paralizzato dalla paura e messo in crisi da un Cosenza atleticamente vivo, bene organizzato tatticamente dal dottor Sonzogni. Una brutta gara che apre grossi interrogativi sul futuro. Soprattutto sulla consistenza di un attacco che non incide. La formula del doppio centravanti, già bocciata in trasferta, non ha funzionato neppure al Delle Alpi. Anche se le due occasioni costruite nel primo tempo e regolarmente fallite sotto porta, sono frutto di scambi tra Ferrante e Artistico, le due punte tendono ad accentrarsi pestandosi i piedi. Inutilmente Mondo ha urlato ad Artistico di allargare sulla sinistra il suo raggio d'azione. Per Artistico è anche una questione di forma. Incredibile l'occasione che ha sciupato, su assist di Ferrante, lisciando il pallone davanti a Frezzolini al 12'. Ha un gioco di gambe ; allentato e, sui colpi di testa, non stacca come nelle amichevoli precampionato. Una sola volta ha superato Montalbano appoggiando di testa su Ferrante che, spalle alla porta, ha effettuato una rovesciata debole e centrale bloccata da Frezzolini. E Lentini non fa la differenza, sia a destra che a sinistra. C'è la buona volontà, manca però il resto anche se ha provato a tirare da lontano, come gli chiede Mondonico. Il tecnico l'ha sostituito all'11 del secondo tempo insieme con Artistico, mandando in mischia Asta e Parente. Una decisione coraggiosa e applaudita dal pubblico. Non è giusto fare di Lentini e Artistico i capri espiatori giacché poco o nulla funzionava, sino a quel momento, nel Toro. L'affanno accentuava certi limiti di palleggio e toglieva lucidità e precisione a parecchi granata nei passaggi, compreso Bucci. E il Cosenza dava l'impressione di tenere in pugno la situazione, in attesa di piazzare il colpo di grazia. A differenza della partita con il Ravenna, i granata non erano padroni del gioco ma subivano a centrocampo il pressing e la corsa del Cosenza, rischiando di andare in barca e naufragare. Solo al 21' sul destro di Scienza arrivava un invitante pallone che il regista scaricava in porta da una ventina di metri: Frezzolini, ben piazzato, respingeva. Ma l'occasione più grossa capitava a Parente alla mezz'ora, su suggerimento di Scienza. Parente sballava la mira a pochi passi da Frezzolini. Subito dopo, Mondo faceva entrare anche Sassarini per il generosissimo ed affaticato Mercuri. Il neo granata, al debutto, aumentava la spinta sulla sinistra. Conquistava il corner dal quale scaturiva l'azione vincente. Morrone faceva la frittata e Ferrante non lo perdonava. Un gol da tre punti. Non era finita. Sassarini commetteva un fallaccio e l'arbitro lo espelleva. In dieci il Toro resisteva all'assalto finale del Cosenza. Una volée di Tatti sorvolava la traversa, mentre Mondo sbraitava contro i suoi. E al fischio di Preschern si univano quelli della Maratona e del resto di un pubblico sconcertato. Qualcuno, in tribuna, parlava di un Toro troppo brutto per essere vero. Ma qual è il vero Toro?