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Delle Alpi
28/11/1998
h.14.30
TORINO - ATALANTA 2-1 (1-0)
Torino
: Casazza, Bonomi, Fattori, Maltagliati, Sassarini (all'85' Tricarico), Asta, Scienza, Sanna (al 66' Cudini), Scarchilli (all'89' Ficcadenti), Lentini, Ferrante. A disposizione: Sorrentino, Mercuri, Parente, Lopez. All.: Mondonico.
Atalanta: Fontana, Siviglia, Carrera, Sottil (al 46' Zanini), Rustico, D.Zenoni, Piacentini (al 52' Regonesi), Gallo, Zauri, Caccia, Banchelli. A disposizione: Pinato, C.Zenoni, Carbone, Doni, Rossini. All.: Mutti.
Arbitro: Rossi di Ciampino.
Reti: Ferrante 34' (T), Asta 68' (T), Caccia 70' (A).
Spettatori: 16.345 di cui 10.713 abbonati e 5.632 paganti per un incasso di 122.050.000 lire.
Note: Ammoniti Sanna, Sottil e Rustico.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 29novembre 1998]
I granata tornano a imporre la legge del Delle Alpi nell'anticipo di serie B, con una vittoria sofferta ma meritata sull'Atalanta, firmata da due bellissime reti di Ferrante e Asta, una per tempo, che hanno reso inutile quella di Caccia, realizzata a metà ripresa. Tre punti che valgono doppio contro una diretta concorrente nella corsa alla massima divisione, a difesa del solitario terzo posto, a quota 23 e in vista della difficile trasferta di Napoli. Tre punti che, per Mondonico, hanno un sapore speciale: sugli spalti, nel settore atalantino, c'erano striscioni pro e contro il Mondo. E un paio di questi velenosi, come quello che recitava ''Meglio in B che un Mister così''. Ma, a Bergamo, c'è chi lo rimpiange e il risultato di ieri aumenterà la nostalgia per l'allenatore delle due promozioni in A e della semifinale di Coppa delle Coppe. Tanto più che Mutti ha deciso tardivamente di aumentare il potenziale offensivo di un'Atalanta troppo remissiva e poi, per proteste, s'è fatto anche cacciare negli spogliatoi dall'arbitro Rossi, a un quarto d'ora dalla fine del match. I bergamaschi, messi in crisi sulle fascie laterali da Lentini e Sassarini sulla sinistra e da Asta sulla destra, e sul centro dagli scambi in velocità tra Ferrante, Scienza e Scarchilli, avevano subito il predominio territoriale del Toro e, soltanto di rimessa, erano riusciti ad impensierire Casazza, al debutto stagionale tra i pali in campionato per la distorsione ad una caviglia rimediata da Bucci alla vigilia. Se Caccia, grazie ad un provvidenziale recupero in extremis di Bonomi all'11', e Banchelli (tiro a lato, con Casazza fuori causa al 21') hanno sulla coscienza due grosse occasioni, il Toro avrebbe potuto raccogliere molto di più rispetto a quanto seminato. Come al 7', quando Ferrante aveva servito a Scienza un invitante pallone ma il regista, anziché tirare, preferiva aprire su Asta il cui diagonale s'infrangeva sui pugni di Fontana. E un minuto dopo il portiere negava il gol a un gran destro di Scienza ben servito da Lentini. O come al 24', sulla punizione angolatissima di Ferrante che centrava in pieno il montante, alla sinistra di Fontana. II bomber non sbagliava però al 33' quando, su colpo di testa di Sassarini, coglieva in controtempo la difesa atalantina e, evitando la trappola del fuori gioco, insaccava di sinistro, con un tocco imparabile per Fontana. Nono gol per Ferrante, la cui assenza (prima per espulsione in casa con il Pescara, poi per squalifica a Reggio Emilia) si era fatta sentire nelle ultime due partite. In vantaggio, il Toro poteva amministrare il risultato contenendo le offensive di un'Atalanta riveduta e corretta da Mutti con l'inserimento di Regonesi e Zanini al posto di Piacentini e Sottil. Un'Atalanta a trazione anteriore. Vedendo la retroguardia difendersi con qualche affanno, Mondo mandava in mischia Cudini in luogo di Sanna, al rientro dopo un mese e mezzo e ormai in debito d'ossigeno. Passata la buriana, il Toro raddoppiava con un'azione da manuale. Da Lentini e Ferrante che smistava su Scienza. Magnifico assist appena dentro l'area per Asta che, al volo di destro, indovinava una parabola imprendibile, poco sotto la confluenza dei pali alla destra di Fontana. Un capolavoro balistico per questa ala tornante che Gigi Radice, quando allenava il Monza, definiva un piccolo Di Livio. Il secondo gol in questo campionato, dopo quello con il Genoa, per Asta i cui progressi sono evidenti. Ormai sicuro di avere il successo in tasca, il Toro abbassava la guardia e l'Atalanta lo castigava al 24'. Su un lancio di Carrera, corretto di testa da Rossini, Cudini si faceva anticipare da Caccia che infilava il pallone tra le gambe di Casazza, il meno colpevole. Il gol riapriva una partita che sembrava ormai chiusa. Mutti, nervoso, si agitava troppo in panchina e Rossi lo invitava perentoriamente ad andarsene. Nel finale, con Tricarico per Sassarini e Ficcadenti per Scarchilli, il Toro riprendeva in pugno le redini della partita e non se le lasciava più sfuggire.