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San Vito
21/02/1999
h.15.00
COSENZA - TORINO 1-2 (1-2)
Cosenza
: Zunico, Montalbano, Malagò, Paschetta, Mazzoli (al 46' Colle), Apa, Moscardi, Manicone (al 62' Alfieri), Riccio (al 62' Manfredini), Jabov, De Francesco. A disposizione: Ripa, Parisi, Di Sauro, Fini. All.: De Vecchi.
Torino: Pastine, Ficcadenti, Bonomi, Maltagliati, Sassarini (al 56' Cudini), Tricarico, Sanna, Brambilla, Lentini (al 77' Scarchilli), Ferrante, Artistico (al 75' Semioli). A disposizione: Casazza, Mercuri, Minotti, Crippa. All.: Mondonico.
Arbitro: Guiducci di Arezzo.
Reti: Jabov 5' (C), Ferrante 22' (T), Tricarico 45' (T).
Spettatori: 3.692 di cui 2.108 abbonati e 1.584 paganti.
Note: Ammoniti Zunico, Malagò, Paschetta, Ficcadenti e Pastine. Espulso al 24' Sanna.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport del 22 febbraio 1999]
Rispolverando uno di quei vecchi adagi di stampo granata potremmo dire: "Col cuore si vince". Il primo successo esterno del ' 99 il Torino l'ottiene infatti in 10 uomini. Da notare peraltro che l' espulsione di Sanna arriva con le squadre ancora in parità (1 a 1). Il che spiegherebbe appunto la caparbietà e la determinazione della formazione di Mondonico che non vuole mai accontentarsi e non rinuncia a credere nella vittoria. Ma se usiamo il condizionale è per aggiungere che il cuore da solo a volte non basta e in questa circostanza ad esempio, per mettere in tasca i tre punti, il Toro sfrutta anche un pizzico di buona sorte ma soprattutto la dabbenaggine dell' avversario. Il Cosenza ce la mette tutta, ma proprio tutta, per perdere. E non ci riferiamo soltanto alla superiorità numerica mal sfruttata dagli uomini di De Vecchi. Intendiamo essenzialmente sottolineare la super - mole di occasioni offensive che la banda calabrese sperpera a dismisura. In 11 contro 10 ai rossoblù non bastano 48 minuti (cioè tutta la ripresa, recupero compreso) per rimontare un gol di svantaggio. E così sono costretti a incassare l'undicesima sconfitta stagionale, ovvero la quarta sul proprio terreno, che poi è anche la prima del nuovo anno in casa e la prima per De Vecchi. Uno scivolone che il Cosenza in termini di classifica paga tutto sommato a buon mercato, perdendo una sola lunghezza del suo vantaggio sulla zona retrocessione. E 4 sono pure le vittorie fuori casa del Torino, l'ultima proprio due mesi fa a Cesena (20 dicembre, 1 a 0). Un successo sgraffignato con abilità e buona sorte che consente alla squadra di Mondonico di tenersi incollato alla ruota del Lecce che domenica prossima andrà al Delle Alpi. Partita nel complesso piacevole che si mette subito bene per i padroni di casa. Trascorrono solo 6 minuti e i rossoblù passano in vantaggio: fallo di Maltagliati su De Francesco che s'incarica di battere la punizione sulla quale Pastine esce a vuoto consentendo a Jabov di siglare, a porta vuota, il suo primo gol italiano. Gli ospiti impiegano un quarto d'ora a riportarsi in parità. Lentini a calciare un angolo sul quale ci provano, di testa, prima Tricarico e Bonomi, che coglie pure la traversa, quindi Artistico in rovesciata e infine Ferrante, che infila di destro da 2 passi. E non siamo neanche a metà di un primo tempo che ha in serbo ancora tante altre sorprese. La prima è l'espulsione di Sanna che in occasione di un calcio piazzato del Cosenza si sposta dalla barriera, a palla ancora ferma, per colpire Mazzoli sul viso. E questo à forse uno degli episodi cruciali del confronto perché Mondonico, costretto a proteggersi, azzecca la sostituzione giusta: fuori Lentini (anche se la sua prestazione nel complesso è buona) e dentro Scarchilli, che significa non rinunciare a ragionare e a costruire. Anche se è il Cosenza a sprecare due buone opportunità per portarsi in vantaggio con Jabov e De Fracesco, prima che il Toro in pieno recupero faccia bingo. Pure il terzo gol arriva su azione a gioco fermo: punizione di Scarchilli (per un fallo di Mazzoli su Artistico), uscita a vuoto di Zunico e Tricarico infila di testa a porta vuota. Nella ripresa l'assalto del Cosenza produce solo una serie di opportunità che De Francesco, Manfredini e Apa non sfruttano. I calabresi meriterebbero il pareggio ma pagano la mancanza di un attaccante vero.