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Granillo
06/01/2000
h.15.00
REGGINA - TORINO 2-1 (1-0)
Reggina
: Belardi, Cirillo, Stovini, Giacchetta, Foglio, Pralija, Pirlo (al 63' Reggi), Bernini (all'83' Martino), Morabito, Possanzini (al 63' Cozza), Kallon. A disposizione: Orlandoni, Mercier, Iannuzzi, Vicari. All.: Colomba.
Torino: Bucci, Bonomi, Grandoni, Maltagliati, Tricarico, Pecchia (al 49' Calaiò, al 73' Galante), Brambilla, Scarchilli, Mendez (all'85' Crippa), Ferrante, Lentini. A disposizione: Nista, Cudini, Minotti, Panarelli - All.: Mondonico.
Arbitro: Bertini di Arezzo.
Reti: Kallon 8', 89' rig. (R), Calaiò 56' (T).
Spettatori: 22.227 di cui 20.049 abbonati e 2.178 paganti.
Note: Ammoniti Brambilla, Tricarico, Mendez, Giacchetta, Kallon e Reggi. Espulsi Tricarico al 73' e Giacchetta al 74'. Recupero 2' pt, 4' st, angoli 8-3 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 7 gennaio 2000]
C'erano numeri in bilico, ormai troppo fragili perché resistessero ancora: la Reggina non vinceva da dieci partite, il Toro perdeva da quattro, qualcuno l'avrebbe finalmente finita di andare fuori strada. Ma quando c'è di mezzo una tombola, può forse vincere il Torino? Naturalmente no, infatti di piangere ha smesso Colomba, all'ultimo minuto di un pomeriggio senza fiato: fallo di Grandoni su Kallon, rigore inutile ma di esatto concetto, gol del medesimo Kallon, all'ottavo gol stagionale. Mondonico, a quel punto, ha cercato invano il bussolotto giusto, ma si sa che la sfiga ci vede benissimo, soprattutto quando guarda il Toro: il portierino calabrese Belardi ("Con lui si gioca in dieci", si preoccupavano i tifosi reggini: alla faccia) ha sfoderato il miracolo impossibile al 93', meglio ancora del rigore parato a San Siro su Shevchenko, ribattendo come un angelo la girata assassina di Ferrante, centravanti a salve. Poco dopo, la stessa sorte ha avuto Bonomi, nessuno ha impedito ai granata di inabissarsi nel profondo della quinta sconfitta di fila. Quei minuti finali hanno ribaltato una partita che aveva avuto una logica abbastanza chiara, inaugurata dal gol della Reggina al primo tiro in porta (botta di Pralija, traversa, dormita granata, guizzo rapido di Kallon) mentre il Toro aveva subito cercato di prendere in mano la gara. Ci sarebbe pure riuscito, se alla superiorità del centrocampo si fosse coordinata l'incisività dell'attacco, gran problema di Mondonico: Ferrante ha trovato la porta soltanto quando ormai s'era fatto buio. Il confronto fra la superiore organizzazione del Torino e la maggiore aggressività della Reggina ha viaggiato in equilibrio, su ritmi alti ma con rare emozioni. La sorte del pomeriggio poteva invece cambiare dopo il pareggio granata, all'11' della ripresa, segnato dal minorenne Calaiò (compirà diciott'anni domani) dopo corner di Scarchilli e sponda di Lentini: a quel punto, Mondonico ha creduto di poter vincere, approfittando di una Reggina in affanno, quasi impaurita. Un doppio episodio, però, ha fatto saltare gli schemi finali, e quindi l' inerzia a favore del Torino: l' arbitro ha espulso prima Tricarico (avrebbe chiamato la palla a un reggino, ma la voce sarebbe quella di Cozza: che avesse imitato l' accento piemontese?) e poi Giacchetta per simulazione. Da lì in poi è successo di tutto: una paratona di Bucci su punizione di Cozza, un'autotraversa di Stovini, in imbarazzo sul cross di Lentini, la pressione di Ferrante e poi il rigore e i due quasi gol, ovvero lo spartiacque fra paradiso e crisi. Che tombola.