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Garilli
29/10/2000
h.15.00
PIACENZA - TORINO 3-1 (0-0)
Piacenza
: Roma, Sacchetti, Boselli, Lucarelli, Tramezzani, Gautieri (al 72' Tosto), Volpi, Statuto, Morrone (al 29' Rastelli), Caccia, Piovani (all'82' Cristallini). A disposizione: Scalabrelli, Maltagliati, Tagliaferri, Zerbini. All.: Novellino.
Torino: Bucci, Bonomi, Cudini, Mandelli, Delli Carri (al 48' Fattori), Castellini (al 66' Colombo), Mandelli, Asta (al 54' Pinga), De Ascentis, Venturin, Schwoch, Ferrante. A disposizione: Pastine, Tricarico, Scarchilli, Semioli. All.: Simoni.
Arbitro: Rossi di Ciampino.
Reti: Piovani 51' (P), Gautieri 53' (P), Caccia 62' (P), Ferrante 69' (T).
Spettatori: 7.533 di cui 3.244 paganti per un incasso di 89.550.000 lire e 4.289 abbonati per una quota partita di 77.547.895 lire.
Note: Ammoniti Piovani, Rastelli, Bonomi e Gautieri.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 30 ottobre 2000]
Piacenza come Caporetto per il Toro. Un disastro, su tutta la linea. Ora la Simoni Band è quint'ultima, ai margini della zona retrocessione e ombre lunghe si disegnano sul futuro della squadra e del tecnico che rifiuta l'autocritica e mercoledì a Padova, contro il Cittadella, potrebbe non essere più seduto sulla panchina granata. In tribuna al Galleana c'era Nedo Sonetti. Una presenza casuale? In giornata ne sapremo di più e non è escluso un ritomo del tecnico che, l'anno dopo aver vinto due derby sfiorando la zona Uefa, venne licenziato da Gianmarco Calleri in seguito alla dura batosta (5-0) con la stessa Juventus. Senza dimenticare che Emiliano Mondonico è sempre a libro paga del Toro e non è escluso venga richiamato al lavoro. Vedremo. Una cosa è certa: ieri Simoni ha avuto paura e, dopo un primo tempo a reti inviolate, è stato castigato dalla malasorte, con la perdita di Delli Carri sostituito dal neo acquisto Fattori, e poi dagli errori difensivi commessi in apertura di ripresa. E il Piacenza in grave crisi di risultati di Walter Novellino ha segnato la bellezza di tre gol in 12', due su rigore trasformati da Piovani e Caccia, alternati da quello su azione di Caccia. Inutile la prodezza di Ferrante su punizione. A sorpresa, Simoni aveva schierato un difensore in più, Cudini, rinunciando a Finga o Scarchilli e a Maspero, neppure in panchina. Una sorta di difesa a 5, con poca spinta sulle fasce a niente fantasia. La mancanza di creatività ha penalizzato la Formula 2 Ferrante-Schwoch che ha già grosse difficoltà d'intesa. I due attaccanti hanno cercato il dialogo ma senza successo e la loro coesistenza si è confermata un problema in più per Simoni o per chi dovrà gestirli. Troppo simili non tanto nelle caratteristiche tecniche e fisiche quanto nel modo di "pensare calcio", che crea pochi interscambi tra loro e quindi gli smarcamenti poiché hanno come fine il gol personale e, per coabitare, dovrebbero snaturarsi. A Piacenza, Schwoch era al rientro dopo due giornate ed è parso lontano dalla miglior condizione. A disposizione c'è un Colombo in più che ha debuttato a partita ormai compromessa. E' un centravanti di manovra, valido sui palloni alti ma ancora un po' acerbo. Deve crescere, in fretta, per rendersi utile. Se il Toro era tremebondo, anche il Piacenza, per mezz'ora, appariva timoroso. Novellino aveva preferito Morrone a Rastelli e, in avanti, teneva solo Caccia, braccato dall'ex compagno Delli Carri, uno che conosce bene il cannoniere emiliano. Si assisteva ad una lunga fase di non gioco. Dopo due tiri fuori di Castellini e Venturin, il Piacenza accelerava e impegnava Bucci in un paio di parate. Novellino capiva che poteva vincere e al 30' potenziava l'attacco con Rastelli al posto di Morrone. Una giravolta di Caccia era bloccata da Bucci. Solo su punizione di Ferrante all'incrocio dei pali, il Toro impegnava Roma nella prima vera parata. Questo episodio illudeva Simoni che anche blindato il Toro potesse vincere o quanto meno portare a casa un punto e nel secondo tempo ripresentava la stessa formazione. Cambiava Delli Carri, finito ko, con Fattori. E proprio il nuovo entrato, dopo un retropassaggio sbagliato di Cudini, causava il fallo da rigore su Rastelli (6'). Una sorta di catena di.. Smontaggio. Dagli undici metri. Piovani portava in vantaggio il Piacenza. Altri due minuti e raddoppio di Gautieri che, su assist di Caccia dopo una deviazione di testa di Fattori, infilava Bucci con un secco diagonale. Entrava Pinga per Asta. Troppo tardi. Venturin invocava un rigore per un "mani" di Lucarelli ritenuto involontario da Rossi e al 18' arrivava il colpo di grazia. Fallo di Bonomi su Gautieri e altro rigore messo a segno dal capocannoniere Caccia al suo settimo sigillo. Sul 3-0 dentro Colombo e fuori Castellini. E bel gol di Ferrante, su maligna punizione bassa, a fil di palo (24'). Era il gol della bandiera. Una bandiera che ieri è stata ammainata. Se non si cambia musica, questo Toro in serie A non ci va, di sicuro.