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Conero
28/01/2001
h.15.00
ANCONA - TORINO 1-2 (0-2)
Ancona
: Storari, Guastalvino, Parlato, Doudou, Castiglione (al 46' Sassarini), Agostini, Albino (al 69' Montervino), Russo, Parente, Melli, De Palma (al 46' Gentili). A disposizione: Cerioni, Peccarisi, Bono, Favo. All.: Brini.
Torino: Bucci, Galante, Fattori, Delli Carri, Asta, Brambilla, De Ascentis (all' 87' Tricarico), Maspero, Mora (all'82' Semioli), Schwoch, Colombo (al 67' Garzya). A disposizione: Pastine, Cudini, Venturin Peralta. All.: Camolese.
Arbitro: Paparesta di Bari.
Reti: Schwoch 11', 43' (T), Melli 81' (A).
Spettatori: 8.803, tutti paganti per via della giornata biancorossa in cui pagavano anche gli abbonati, per un incasso di oltre 215 milioni.
Note: Ammoniti Russo, Doudou e Sassarini.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 29 gennaio 2001]
Si capisce tutto a cinque minuti dalla fine del primo tempo. Il Torino attacca anche se sta già vincendo uno a zero. Brambilla con un pallonetto taglia fuori il portiere dell'Ancona e colpisce la traversa. Colombo è lì, meravigliosamente solo a due metri dalla porta vuota e gigantesca: il pallone più docile del mondo gli casca sui piedi. Il fatto è che l'attaccante granata riesce a tirare in curva. In quel preciso momento il piccolo e umile Torino di Giancarlo Camolese dimostra di essere una squadra, e spiega il segreto delle sue sette vittorie consecutive, un'impresa riuscita soltanto al Grande Torino della leggenda nel 1947. Colombo non crede ai suoi occhi, si dispera e si vergogna come un ladro. I tifosi dell' Ancona gli fanno "buu". Ma i suoi compagni non lo mandano al diavolo, nemmeno lo lasciano solo, lo incoraggiano e vanno a dirgli qualcosa di dolce all'orecchio. Tre minuti dopo il Torino segna il due a zero ancora Schwoch e ammazza la partita. Infatti neanche il gol di Melli a dieci minuti dalla fine (proprio quell'Alessandro Melli di Parma e Milan), rimetterà in discussione il risultato. La squadra di Camolese ha vinto ancora perché dei giocatori che giocavano solo per se stessi adesso sono diventati amici. Un segreto banale, zuccheroso, ma decisivo. Alla fine i quattro della difesa, la stessa difesa del tragicomico inizio di campionato, si sono abbracciati come se avessero vinto chissà che. E in effetti è stata una vittoria importante e anche simbolica. Il Torino si è ripreso la sua dignità ed è tornato in zona promozione: oggi è quarto con la Ternana. Per riuscirci ha dovuto rinunciare a solisti, prime donne e uomini della vecchia guardia: fuori Ferrante, Pinga, Bonomi, e con loro fuori molti dei guai che hanno spaccato lo spogliatoio in questi anni. Adesso c'è Schwoch che sembra un marziano, nel senso che fa cose di un mondo molto più fantasioso di quello che abita la serie B: il suo secondo gol stop a seguire con spalle alla porta e sinistro incrociato nell'angolo lontano è stato perfetto. C'è Maspero, rientrato da un ingiusto prepensionamento, che sembra più brasiliano di Pinga. E poi c'è Galante, tornato grande. E' stata una bella partita, anche divertente, forse la più bella del Torino di quest'anno. L'Ancona non perdeva in casa da trentun turni. Il Toro non subiva gol dal 3 dicembre scorso. I granata hanno avuto sette occasioni nitide, hanno preso una traversa e un palo sempre con Brambilla, in difesa non hanno sbagliato niente. L'Ancona ha dovuto rinunciare ai due giocatori con i cognomi famosi i fratelli di Baggio e Vieri ha reclamato due rigori, ha beccato cinque ammonizioni, ha corso male. E mentre l'Ancona protestava, il Torino giocava: umile, compatto e coraggioso. E alla fine si è preso tutto quello che voleva senza chiedere quasi nulla alla fortuna.