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Olimpico di Roma
06/01/2002
h.15.00
ROMA - TORINO 1-0 (1-0)
Roma
: Pelizzoli, Zebina, Samuel, Panucci, Fuser (al 72' Cafu), Tommasi, Emerson, Lima (al 58' Assunçao), Candela, Totti, Delvecchio (all'81 Cassano). A disposizione: Cejas, Cufré, Balbo, Tomic. All. Capello.
Torino: Bucci, Fattori, Delli Carri, Galante, Castellini, Comotto, De Ascentis (al 76' Scarchilli), Vergassola, Asta, Lucarelli, Ferrante (al 74' Calaiò). A disposizione: Sorrentino, Garzya, Mezzano, Cauet, Maspero. All. Camolese.
Arbitro: Farina di Novi Ligure.
Reti: Totti 24'.
Spettatori: 55.078 di cui 46.510 abbonati e 8.658 paganti.
>Note: Ammoniti Totti e De Ascentis.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 7gennaio 2002]
La vittoria della Roma si apre e si chiude con le immagini del gol di Totti, con il rumore di uno stadio che salta in piedi ad applaudire l'ultima prodezza dell'ex ragazzino di Porta Metronia, col volto di Capello che una volta tanto regala un'espressione di stupore. Si discuterà poi a lungo negli spogliatoi sull'autenticità di quel gol, su un fuorigioco di millimetri che ha lasciato perplesso lo stesso allenatore giallorosso ma che una volta di più ha legato la Roma al suo numero dieci. Una partita nella partita quella di Totti, novanta minuti passati a giocare con leggerezza assoluta, tra invenzioni, calcioni rimediati in tutte le zone del campo, soluzioni alla ricerca dell' applauso e una padronanza totale del ritmo della squadra. Senza Montella, senza Batistuta e con Delvecchio che fatica a ritrovare il passo dell' attaccante, la Roma sembra avere assimilato alla perfezione il nuovo progetto di Capello. Due i punti principali: primo non prendere gol, secondo affidarsi a Totti. Il Torino ha provato a non concedergli un metro, lo ha marcato a uomo dal primo all'ultimo minuto, ha cercato di ingabbiarlo a centrocampo rompendo l'azione tra i suoi piedi con metodi più o meno pesanti, ma non c' è stato niente da fare. La Roma parte subito forte, aggredisce il Torino a centrocampo, puntando soprattutto sulla velocità di Lima e le geometrie di Emerson: è una fiammata che dura dieci minuti, Delvecchio è lanciato per due volte in profondità, senza mai trovare lo spazio giusto, poi i granata prendono le misure agli avversari e la partita si spegne. E' Totti a riaccendere il match al 24': riceve palla da Candela, in area, salta Bucci con un numero da prestigiatore, con una finta lascia cadere in porta Delli Carri e porta la Roma in vantaggio. ''Ci ha fatto rimanere col fiato sospeso racconterà poi Capello sembrava che Francesco non volesse più tirare. Gol come quelli se ne vedono pochissimi, l'ultimo che ricordo, lo segnò Sandro Mazzola in Coppa dei Campioni''. Agonismo, tanti errori a centrocampo, il primo tempo si chiude tra gli sbadigli e la gente che in tribuna già descrive come un' impresa il gol di Totti. Nella ripresa la Roma abbassa il ritmo del gioco e il Torino assume lentamente il controllo del campo. Al 12' è Panucci bravo ad anticipare Ferrante in area; dieci minuti dopo il difensore si inventa regista e lancia Delvecchio che spreca malamente da posizione impossibile. Al 25' un altro episodio che fa discutere: Emerson lancia Totti in area, il guardalinee sbandiera il fuorigioco, il gol è annullato e le immagini televisive evidenzieranno dopo l'errore degli arbitri. La Roma vive gli ultimi dieci minuti in apnea, da una parte c'è una vittoria che la può confermare ai vertici della classifica, con soli tre punti di ritardo rispetto al girone d'andata della passata stagione; dall' altra un Torino che sembra avere più voglia e soprattutto più energie per riprendersi la partita. Al 38' un tiro di Asta in area viene deviato in angolo da Candela; tre minuti dopo Calaiò manda alto di testa su un cross di Scarchilli. Ma è di Galante il rimpianto più grosso: al terzo minuto di recupero il difensore del Torino servito da Lucarelli si ritrova a un passo da Pelizzoli. Tira di sinistro, da vero difensore, il pallone si angola poco e il portiere giallorosso ci arriva con la punta del piede. La Roma si porta via i tre punti e ancora una volta deve dire grazie al suo numero dieci.