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Delle Alpi
05/05/2002
h.15.00
TORINO - ROMA 0-1 (0-0)
Torino
: Sorrentino, Garzya (al 90' Mezzano), Martinelli, Galante, Comotto, Asta, Vergassola, Cauet (al 70' Scarchilli), Castellini, Franco, Lucarelli (al 77' Ferrante). A disposizione: Paoletti, Lopez, De Ascentis, Maspero. All.: Camolese.
Roma: Antonioli, Panucci, Samuel, Aldair, Candela, Cafu, Tommasi (al 46' Lima) Emerson, Delvecchio (al 46' Cassano), Montella, Batistuta. A disposizione: Pelizzoli, Zebina, Cufré, Fuser e Tomic. All.: Capello.
Arbitro: Treossi di Forlì.
Reti: Cassano 68'.
Spettatori: 22.948 di cui 11.612 abbonati e 11.336 paganti per un incasso di 256.485 €.
Note: Ammoniti Garzya, Castellini, Asta e Montella tutti per gioco scorretto. Calci d'angolo 6-2 per la Roma, recupero 1' pt, 4' st.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 6 maggio 2002]
La Roma ha abbandonato ogni speranza dopo due minuti, quando sul tabellone del Delle Alpi, tra la pubblicità del centro commerciale e del casino, è apparso il gol di Trezeguet. In quel momento lo scudetto se n'è andato, per essere scucito definitivamente alle 16,54. Ma tra lo sconforto e il fischio di chiusura di Treossi c'è stata la partita dell'Olimpico e l'ingresso in campo di un certo Antonio Cassano. Così poco considerato da non far parte dell'Under 21 agli Europei, ma abile, evidentemente, a cambiare la partita col Torino, che la Roma stava diligentemente conducendo verso i preliminari di Champions League. Senza accorgersi che il campionato le stava cambiando attorno. L'errore più clamoroso viene scongiurato al 23' della ripresa, il lancio di Montella è lungo e preciso, Cassano scatta sulla palla, la accarezza, disegna un pallonetto che scavalca Sorrentino, il portiere, e fa tornare in mente un gol famoso di Totti, quasi identico, ai danni di Buffon. Ora, grazie al ragazzotto indisciplinato di Bari Vecchia, che non piace al ct Gentile e fa arrabbiare Capello in allenamento, la Roma finisce seconda, evita di giocarsi l'Europa ad agosto, di ritrovarsi in ritiro l'8 luglio, mettendo a rischio ferie, obiettivi, preparazione, bilanci. Il più strano baluardo, Cassano, della storia romanista recente. Aperta nel segno di Totti e Batistuta, la stagione della Roma si chiude all'ombra di un campione in costruzione, in un cantiere pieno di capolavori e muri pericolanti. Certo, il gol di ieri allontana Cassano dalla galleria dei talenti inespressi. Nella quale va collocata di diritto questa terza Roma capelliana che ha battuto la Juve a casa sua ma ha perso punti contro le squadre più deboli del campionato. Un vizio ripresentatosi regolarmente ieri, contro un Torino salvo da tempo ma indomito, come da tradizione, quanto arrendevoli, rassegnati, vacanzieri sembravano i romanisti. Anche quando Lazio-Inter stava cambiando le prospettive e riavvicinando un secondo posto amaro ma preziosissimo. Nel primo tempo una punizione di Batistuta sulla quale vola Sorrentino, una conclusione alle stelle dell'argentino, un colpo di testa di Panucci vicino al bersaglio. E molto più Torino, trascinato da Asta, tra dribbling e tiri impegnativi nell'ultima apparizione in attesa di trasferirsi in Inghilterra (a vederlo c'erano tre dirigenti del Bolton). Poi nel secondo tempo, dopo i due cambi di Capello (Lima per Tommasi, Cassano per Delvecchio), dopo un contropiede di Cauet sprecato da Lucarelli, il Torino è scomparso dal campo. Lasciandolo a Montella & Cassano.