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Casinò Stadium
14/07/2002
h.19.45
S.W.BREGENZ - TORINO 1-1 (1-0)
Schwarz Weiß Bregenz
: Tolja, Ikanovic, Pircher, Mehlem, Nzuzi (al 67' Hauser), Pedersen, Rosicki, Hlinka (al 74' Serkan), Mattle, Lawaree (al 46' Konrad), Klausz. A disposizione: Nagel, Karasek, Serkan, Grissmann. All.: Hörgl.
Torino: Bucci, Delli Carri, Fattori, Galante, Comotto (all'83' Mezzano), Vergassola, De Ascentis, Scarchilli (al 76' Sommese), Castellini, Ferrante (all'89' Osmanovski), Lucarelli. A disposizione: Sorrentino, Lopez, Martinelli, Mantovani, Giordano. All.: Camolese.
Arbitro: Ishchenko (Ucraina).
Reti: Klausz 5' (B), Lucarelli 47' (T).
Spettatori: 7.100 circa presenti al Casino Stadion di Bregenz, di cui oltre un migliaio del Torino.
Note: Ammonito Delli Carri, calci d'angolo 4-2 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 15 luglio 2002]
Il Toro resta nell'anticamera dell'Europa chiamata Intertoto: l'1-1 nel piccolo stadio di campagna di Bregenz lo qualifica al terzo turno. Domenica, al Delle Alpi, partita d'andata con gli spagnoli del Villareal, che sono andati avanti pareggiando 2-2 in Islanda (avevano vinto in casa 2-0). L'avventura internazionale granata continua: però, con quanta paura dopo il primo tempo giocato in maniera inguardabile. Buon per Camolese e i suoi che nella ripresa è subito arrivato il gol di Lucarelli, la rete ha messo il match in discesa e qualcosina Ferrante e soci hanno anche fatto vedere. Insomma, tutto bene quello che finisce bene. Vergassola e Lucarelli i migliori. E, adesso, eccovi la partita double face dei nostri eroi. Il Toro comincia benino e in quattro minuti due volte Comotto indovina la proiezione giusta sulla fascia entrando in area: però, vanifica le incursioni crossando prima troppo alto e dopo troppo basso. Al 5' abbiocco collettivo della difesa: inizia Castellini permettendo al guizzante congolese Nzuzi di guadagnare metri sulla fascia destra e poi di crossare. Per il perticone magiaro Klausz, un giochetto colpire di testa, senza nemmeno dover saltare, e infilare l'angolino alla sinistra di Bucci tradito dal sonno di Galante e Delli Carri. Per il Bregenz una rete facile facile, di quelle che si realizzano in allenamento ed è subito azzerato lo svantaggio. Cinque minuti ancora e su contropiede impostato nella tre quarti austriaca, Klausz e Lawaree duettano mandando in tilt i granata: buon per Bucci che Lawaree smentisce la fama di goleador (è stato vicecannoniere del campionato) e si mangia la ghiotta occasione consegnando il pallone al portiere granata. Il gol, comunque, ha gelato la truppa di Camolese: al 18' una punizione dal limite è scialacquata in modo indegno, Lucarelli appoggia a Scarchilli, i due non si capiscono, Hlinka fa ripartire i suoi. Al 22' Galante e Fattori s'addormentano (di nuovo) in area, per un soffio il Colosso ungherese non raddoppia, brivido e corner per i quasi mille tifosi torinisti che non fanno sentire la truppa in terra straniera. Alla mezzora, il Toro sembra uscire dal coma vegetativo, Lucarelli incoma bene il primo calcio d'angolo di Scarchilli, un attimo di paura per il Bregenz, la palla sfiora la traversa. Al 38' Lucarelli è ben servito da Vergassola però fallisce da ottima posizione l'incornata, Tolja abbranca in affanno. Finisce il tempo, davvero brutta la Camola band: lenta, povera di idee, dietro e in mezzo strafalcioni in serie, solo gli austriaci hanno provato a giocare. Con tanta buona volontà, discreto il ritmo: la retroguardia, malgrado la fatiscenza dell'attacco avversario, conferma d'essere preda del panico appena deve lavorare la palla al limite (mica per caso ha beccato 70 gol in campionato, uno dei meno illustri d'Europa). Ripresa. E i brutti pensieri sul Toro, le preoccupazioni (che facce grigie, in tribuna. Mazzola e Romero) sono subito un ricordo: due minuti e Castellini azzecca il cross, Lucarelli ha un'elevazione da manuale, inzucca trafiggendo Tolja. Finalmente, dopo cinque mesi e mezzo, dalla spettacolare cannonata che aveva abbattuto la Lazio al Delle Alpi, il centravanti torna bomber firmando una rete che significa permanenza nell'Intertoto. E' subito chiaro che il Bregenz è messo male, per qualificarsi deve segnare due volte senza beccare. Al di là della caratura non elevata della formazione austriaca, c'è l'aspetto psicologico da valutare e l'aver subito il pareggio appena tornati in campo è una mazzata terrificante. Tant'è che a centrocampo Scarchilli e soci fanno valere la migliore tecnica, tutto il Toro è salito di tono, mentale e muscolare. Per giunta, il Bregenz nell'intervallo ha lasciato negli spogliatoi Lawaree, sprecone ma anche insidioso, al suo posto Konrad, che è meno offensivo. Scarchilli si ricorda d'essere regista, comincia a cucire il gioco in maniera acconcia e i granata collezionano tre contropiede abbastanza pericolosi e il secondo, nato dall'intesa tutta di prima De Ascentis, Scarchilli e Ferrante, va vicinissimo al raddoppio. Il finale vede il Bregenz tentare il tutto per tutto, il Toro controlla senza particolari affanni, solo in extremis una palla vagante in area dà problemi, provvede Bucci con un'uscita spericolata a risolverli. Poi, con Mezzano e Osmanovsky al posto di Comotto e Ferrante, si approda alla fine. Gli austriaci escono tra gli applausi, il Toro tra gli "olè" dei suoi sostenitori che anche nell'orribile primo tempo non hanno mai perduto la fiducia e sostenuto i "ragazzi". E ora, sotto con il Villareal del bomber argentino Martin Palermo. Una squadra di sicuro superiore ai volonterosi, ma solo quello, austriaci.