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Delle Alpi
17/11/2002
h.20.30
TORINO - JUVENTUS 0-4 (0-2)
Torino
: Bucci, Garzya, Fattori, Mezzano, De Ascentis (all'85' Balzaretti), Conticchio, Vergassola, Castellini, Magallanes (al 60' Maspero), Lucarelli (al 60' Osmanovski), Ferrante. A disposizione: Sorrentino, Galante, Comotto, Scarchilli. All. Ulivieri.
Juventus: Buffon, Thuram (al 92' Pessotto), Ferrara, Montero, Birindelli, Camoranesi, Tacchinardi, Davids, Nedved (al 90' Baiocco), Di Vaio (al 75' Zalayeta), Del Piero. A disposizione: Chimenti, Fresi, Zenoni, Salas. All. Lippi.
Arbitro: De Santis di Tivoli.
Reti: Del Piero 6', Di Vaio 33', Nedved 52', Davids 89'.
Spettatori: 32.947, tutti paganti, non erano validi gli abbonamenti, per un incasso di 806.910 €.
Note: Ammoniti Fattori, Tacchinardi, Lucarelli e Maspero.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 novembre 2002]
Pure questo è stato un derby speciale, perché mai la Juventus aveva vinto con tanta comodità, senza nemmeno un po' di fiatone: ha distribuito i suoi quattro gol, dal tacco di Del Piero al rabbioso sinistro di Davids, nei momenti chiave della partita, stritolando - e quasi senza farlo apposta - il Toro più fragile della storia. Probabile che ora Lippi, che in questo tipo di partite non aveva mai avuto troppa fortuna, cominci a guardare quella classifica che lui giura di continuare a ignorare. Ma adesso che ha scavalcato tutti, è normale che gli frulli in testa qualche pensierino, anche se poi la partita di ieri sera può anche non fare testo: quest'anno la Juve non aveva mai vinto con tale facilità, ma è anche vero che non aveva mai incrociato una squadra così povera di forma e di contenuto. Il Toro ha semplicemente offeso la sua storia, esercizio che d'altro canto i suoi dirigenti praticano indisturbati da un paio d'anni. Essendo il derby una partita speciale, Del Piero l'ha battezzata con uno dei gol più belli della sua carriera, un colpo di tacco in acrobazia che ha trasformato in gol una punizione di Nedved. Era il sesto minuto di una partita inaugurata da una punizione di Magallanes respinta a fatica da Buffon ma subito condizionato da quel gol che ha mandato all'aria, consentendo alla Juve il suo gioco preferito: attaccare gli spazi larghi, infilandocisi dentro con Nedved, o Di Vaio, o un Del Piero in serata di autoesaltazione. I granata hanno avuto il merito di non demoralizzarsi né di innervosirsi, confidando nell'organizzazione che Camolese ha lasciato a questa squadra e su cui Ulivieri ha impostato il proprio lavoro. Ma la differenza, sia fisica sia tecnica, nei confronti diretti è stata impietosa. La Juve non ha però mai esagerato, ha impegnato Bucci con Camoranesi (16') e ha rischiato su un destro di Vergassola. Ma una qualsiasi ipotesi di equilibrio è stata di nuovo scardinata da un altro episodio fuori dell'ordinario: dopo il tacco di Del Piero, questa volta è stato Castellini ad accendere la luce della Juve, regalando un pallone a metà campo a Nedved, il quale - con il Toro chiaramente sorpreso dall'assist all'incontrario - ha verticalizzato in fretta verso Di Vaio, che ha fulminato Bucci di destro. A quel punto, la Juve ha cominciato l'allenamento. Infatti la ripresa è andata esattamente come il primo in tempo, e in un pugno di minuti Nedved ha stecchito gli ultimi tremori del Toro, chiudendo alla sua maniera un contropiede che era però cominciato con un fallo su Lucarelli al limite dell'altra che De Santis (con lui, i bianconeri hanno vinto 12 volte su 15) ha ignorato. Ma era un dettaglio che non avrebbe potuto in alcun modo incidere su una partita che praticamente non è mai esistita, nemmeno se qualcuno - nel bene o nel male - si fosse aggrappato al ricordo di quello che era capitato lo scorso anno, quando la banda Camolese riuscì a risalire dal 3-0: quella era un Juve piena di paure, stavolta tra le due squadre c'era una galleria lunga chilometri. Difatti i bianconeri, per niente preoccupati che la storia si ripetesse, hanno elegantemente evitato di infierire: questo "torellino" doveva fare tenerezza pure a loro, e comunque è stata impietosa anche la punizione inflitta di Buffon, volato sulla sua sinistra a parare il rigore di Ferrante al 29'. De Santis aveva punito una spintarella di Camoranesi a Osmanovski, ma nemmeno l'aiutino ha consentito ai granata di alzare gli occhi. La Juve, nel frattempo, guardava già oltre, usando gli occhialetti di Davids, che scardinato la rete con il sinistro del 4-0, la sigla più appropriata della trasmissione del Delle Alpi.