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Giglio
23/03/2003
h.15.00
TORINO - PERUGIA 2-1 (0-1)
Torino
: Bucci, Galante, Fattori, Mezzano, De Ascentis, Donati (al 66' Conticchio), Vergassola, Castellini, Sommese (al 46' Lucarelli), Marinelli (all' 83' Comotto); Ferrante. A disposizione: Sorrentino, Mantovani, Scarchilli, Campo. All. Zaccarelli.
Perugia: Kalac, Sogliano (all'80' Viali), Di Loreto, Milanese, Zé Maria, Tedesco, Obodo (all'80' Baronio), Blasi, Grosso, Caracciolo (al 52' Vryzas), Miccoli. A disposizione: Tardioli, Pagliuca, Fusani, Berrettoni. All. Cosmi.
Arbitro: Dattilo di Locri.
Reti: Grosso 41' (P), Ferrante 65', 79'.
Spettatori: 13.730 di cui 11.418 abbonati e 2.312 paganti per un incasso di 19.831 €; si giocava sul campo neutro di Reggio Emilia, degli 11.418 abbonati i presenti erano circa 2.000.
Note: Ammoniti Blasi, Fattori e Castellini.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 24 marzo 2003]
La vendetta, come recita il vecchio adagio, è un piatto che si serve freddo. Il Torino l'ha interpretato alla lettera. Cinque anni dopo lo spareggio per la promozione perduto con il Perugia proprio qui allo stadio del Giglio, i granata hanno ritrovato un minimo di orgoglio e di dignità sconfiggendo la dissennata squadra di Cosmi grazie a due mirabili gol di Ferrante. Per la salvezza dei ragazzi di Zaccarelli, forse, è ormai davvero troppo tardi. Però quella di ieri è stata la miglior risposta dei giocatori ai vertici della società, che li avevano minacciati di un lungo ritiro in caso di nuova batosta. Male, invece, gli umbri, che rischiano di compromettere la scalata alla zona Uefa con prestazioni del genere. Andati in vantaggio con un certo merito al 41' pt, in virtù di una gran botta su punizione di Grosso, si sono poi smarriti lungo la via, permettendo al Toro di pareggiare e di consolidare il risultato in sette minuti. Al 26' e al 33' st, insomma, quando Ferrante è ritornato ai livelli dell'anno scorso con due reti di potenza e bravura. Particolarmente seducente la seconda marcatura, frutto di un tiro di destro a rientrare che ha gelato Kalac. Il Perugia, a quel punto, non ha saputo più reagire e creare occasioni importanti. Una domenica balorda, in definitiva, in cui non ha saputo distinguersi nemmeno il solito Miccoli.