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Sant'Elia
14/03/2004
h.15.00
CAGLIARI - TORINO 0-0
Cagliari
: Pantanelli, Modesto, Lopez, Loria, Sabato, Abeijon, Conti (all'83' Pinna), Albino (al 46' Delnevo), Bianchi (al 60' Langella), Suazo, Zola. A disposizione: Iezzo, Moi, Gavioli, Capone. All.: Reja.
Torino: Sorrentino, Saber, Mandelli, Galante, Balzaretti, Fuser, De Ascentis, Conticchio, Rizzato (all'80' Mudingayi), Tiribocchi (all'88' Pinga), Rubino (al 61' Fabbrini). A disposizione: Fontana, Martinelli, Adami, Walem. All.: E.Rossi.
Arbitro: Rocchi di Firenze.
Reti: -
Spettatori: 17.778, di cui 2.778 abbonati e circa 15.000 paganti. Il Cagliari non ha comunicato il numero esatto dei paganti.
Note: Un minuto di raccoglimento in ricordo delle vittime dell'attentato di Madrid, angoli 8-2 per il Cagliari, recupero 3' pt, 3' st, ammoniti Tiribocchi, Suazo, Fuser e Mudingayi.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 15 marzo 2004]
Le occasioni per segnare, le hanno avute: almeno 4 il Cagliari, che ha sempre tenuto in mano il pallino; 3 il Toro, che si è difeso con attenzione, senza mai rinchiudersi. Portieri e difensori, però, hanno fatto meglio di attaccanti con la mira sballata, compreso Gianfranco Zola, minaccia costante lontano dalla porta ma sciagurato in zona-gol. Così, rossoblu e granata hanno chiuso il big-match della 32° di serie B con uno 0-0 che accontenta tutti. Festeggia naturalmente di più il Toro, che rimanda ancora l'appuntamento con il successo in trasferta smarrito da quasi 6 mesi ma che incasella dopo tre ko consecutivi il primo punto esterno del ritorno. Passa con soddisfazione al seppur contenuto incasso anche il Cagliari: rimaneggiato da infortuni pesanti e provato dal quinto scontro diretto nelle ultime sei giornate, è comunque arrivato a mettere in fila il nono risultato utile e, dopo il viaggio a rischio di giovedì a Livorno, avrà finalmente dalla sua il calendario, con un lungo sprint sulla carta tutto in discesa. La verità è che, scampato il pericolo nascosto dall'incrocio del Sant'Elia, Cagliari e Toro vedono un futuro rosa, hanno sempre più la sensazione di essere sulla strada giusta in questo campionato massacrante e maligno, che anche ieri ha confermato di fregarsene delle gerarchie (delle prime otto ha vinto solo il Piacenza, a tempo quasi scaduto). Reja fa punti anche quando è imbottito di riserve e, com'è accaduto negli ultimi due turni, è costretto a schierare una difesa perennemente in affanno. Aspettando i rientri di Agostini, Maltagliati, Festa ma soprattutto di Brambilla ed Esposito, per il momento gli bastano il prodigarsi di qualità del guerriero Abeijon e la presenza, là davanti, di Suazo e Zola, due che hanno il colpo vincente sempre in canna. Rossi, invece, dopo sei mesi di campionato, comincia a credere di aver finalmente in mano una squadra da B, con le doti necessarie per spuntarla. E' un Toro umile e unito, attento e concreto, questo. Non a caso il suo leader è Diego De Ascentis, operaio di talento, combattente mai stanco. Lo 0-0 di Cagliari è la logica coda dei due successi interni di inizio marzo contro Ternana e Pescara: concentrazione e cinismo, prima di tutto. Il Toro non poteva perdere ancora in trasferta e per prima cosa ha badato a non concedere troppi spazi alle volate di Suazo, al genio di Zola, alle geometrie di Conti. Si è chiuso senza mai metter su un fortino. Ha avuto le risposte che aspettava da Sorrentino (già al 4' la parata più importante, su Zola), Mandelli e soprattutto Galante; ha chiesto sacrifici agli altri e li ha ottenuti. Avrebbe potuto pungere un po' di più, ma per Fuser, Rizzato e Rubino proprio non era giornata e poi, mano a mano che la retroguardia cagliaritana palesava le sue incertezze. Rossi non ha mai voluto esagerare nell'ardire: guai a scoprirsi troppo, con quei due sempre in agguato. Ne è sortito un match a fiammate, alimentate da un vento fastidioso. Lunghi momenti di studio, con sterile possesso-palla locale, attendendo la percussione di Abeijon, l'invenzione di Zola, lo scatto di Suazo, la palla rubata da De Ascentis, la caparbia azione di un Tiribocchi troppo solo. Il Toro ha patito sulla sua destra, pagando l'avvio balbettante di Saber, evidentemente disorientato dal continuo movimento del tridente rossoblu. Il marocchino ha perso di vista Zola al 4' (assist di Abeijon, tiro a colpo sicuro ben neutralizzato da Sorrentino) e Albino al 15' (lancio verticale di Conti, chance ciccata a tu per tu con il portiere granata), poi non ha più concesso nulla o quasi. Mancando di forza di penetrazione sulle ali, il Toro ha affidato le sue rare ripartenze al muro dei suoi centrali e alla caparbietà di un tosto Tiribocchi, bravo al 5' a sfruttare una papera di Lopez per puntare su Pantanelli e impegnarlo con un diagonale. Dall'unica vera azione, al 39', il pericolo più concreto: Fuser taglia il campo da destra a sinistra pescando Balzaretti che crossa per Rubino, bravo a smarcarsi a centro area, non a indovinare la deviazione aerea. Ancora più intrigante l'opportunità creata al 21' della ripresa, con il Tir nuovamente protagonista: rabbiosa incursione a destra, palla in mezzo per il neo entrato Fabbrini che di tacco cerca il gol da cineteca ma trova pronto Pantanelli. Per il resto, Cagliari da temere solo in avvio e nel finale di frazione, grazie anche al contributo dinamico di Delnevo, chiamato a rimpiazzare il dannoso Albino. Zola è sempre bravo finché non gli tocca di tirare (fuori dopo 40", debolmente su Sorrentino al 12'). Langella sostituisce Bianchi al 15' ma anche lui, come l'ex atalantino, non vede la porta: al 39' arriva tardi in scivolata su trovata di Zola che attraversa tutta la porta granata; al 42' manda a fil di palo un gentile omaggio recapitatogli da Galante. E' 0-0, tutt'altro che scandaloso.