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Delle Alpi
03/04/2004
h.20.30
TORINO - VENEZIA 0-0
Torino
: Sorrentino, Martinelli (al 72' Fuser), Mandelli, Galante, Balzaretti, De Ascentis, Walem, Mudingayi, Pinga (al 78' Rizzato), Rubino (al 72' Fabbrini), Tiribocchi. A disposizione: Fontana, Adami, Fernandez, Osmanovski. All.: E.Rossi.
Venezia: Soviero, Maldonado, Calori, Giubilato, Bianchi, D'Antoni, Brellier, Manetti (al 75' M.Rossi), Miramontes (al 60' Bovo), Biancolino (al 91' Grassadonia), Poggi. A disposizione: Benussi, Babù, Orfei, Vargas. All.: Gregucci.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce.
Reti: -
Spettatori: 8.679 di cui 7.804 abbonati e 875 paganti per un incasso di 8.790 €.
Note: Ammoniti Galante, D'Antoni e De Ascentis, angoli 9-0 per il Torino, recupero 1' pt, 4' st. In tribuna Riccardo Rossotto, il legale incaricato da Cimminelli per vendere la società.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 4 aprile 2004]
Il secondo 0-0 consecutivo del Toro è persino più imbarazzante di quello, pieno di nulla, di 7 sere prima ad Ascoli. Creano e si sbattono di più, i granata, e ci mancherebbe pure, ma lo fanno senza organizzazione né lucidit&afgrave; e con piedi sbilenchi. Colpiscono due traverse (ma due pure le subiscono, l'ultima a 10 minuti dalla fine su un diagonale velenoso di Biancolino) e mai mettono nell'angolo il modesto Venezia, arrivato al Delle Alpi con il chiodo fisso di portar via un punticino. Dice molto che l'attaccante più pericoloso di Rossi sia stato Galante, seguito a ruota da Balzaretti. Disastroso Rubino, impalpabile sotto porta Tiribocchi, non pervenuto Pinga. Di fatto, è la fine anche della più piccola speranza di promozione di una squadra con sempre meno qualità, tradita anche da chi avrebbe dovuto farle compiere il salto. Al 94', finiscono tutti, e non soltanto i "sobri" Cimminelli e Romero, nel mirino della Maratona che non ne può più di vedere tali scempi. Il Toro esce di scena dalla corsa per la serie A sotto un uragano di fischi e di insulti. A nulla è servito accantonare il Toro operaio che aveva toppato ad Ascoli. Rossi ha provato a ripartire puntando tutto sul ripescaggio di Walem in regia (per lui appena 66' nelle ultime 6 giornate) e sul rientro del genietto triste Pinga, chiamato a cancellare il ricordo della stupida nonché pesantissima espulsione subita contro il Napoli. Qualità e fantasia, insomma, per provare a forzare il prevedibile muro eretto da un Venezia ancora inguaiato ma comunque in ripresa in un girone di ritorno che nei primi 12 turni gli aveva fruttato un punto in più dei granata (17 contro 16). Invece, né il belga né tantomeno il brasiliano hanno avuto l'impatto auspicato sul match. Sul prato scivoloso. Pinga è parso addirittura avere serissimi problemi di equilibrio, peraltro condivisi con Tiribocchi e Rubino, protagonisti di alcuni comici ruzzoloni (sbagliati i tacchetti, forse?). Asfissiato dalla pressione continua del francese Brellier, spesso aiutato da D'Antoni, il bandanato non ha mai trovato il guizzo buono, mutato qualche metro più indietro dal belga, geometra con i tempi e le misure ancora sballati. Il Toro, pur vivendo di episodi e senza dare l'impressione di comandare le operazioni, le sue buone occasioni in principio le ha create. Una volta (5') è stato sciagurato Rubino a sprecare l'invito profondo di Tiribocchi provando a scartare Soviero (e quindi allargandosi troppo) invece di cercare il tocco risolutivo. In due occasioni (Balzaretti da lontano al 6' dopo deviazione plastica in volo del portiere veneziano e Galante di testa al 41') è stata la traversa a dire di no, mentre al 20' l'altrimenti poco convincente arbitro Giannoccaro ha giustamente annullato il gol in mischia di Galante che si era aiutato con la mano. Spiccavano la sostanza di Mudingayi, il brio di Balzaretti e un Tiribocchi che, giocando più lontano dalla porta del solito, cercava più l'assist che la conclusione. Troppo poco, comunque, per far tremare un Venezia ordinato e compassato, eccessivo solo per le sue maglie arancio-verde. Mai una mossa azzardata, da parte dei lagunari che devono badare a far punti per risollevarsi dal fondo. Quel poco che hanno osato, è stato per merito di Miramontes e di Poggi, i soli con piedi di qualità. Proprio loro al 31' hanno messo lo zampino nell'unico vero pericolo corso dal Toro nel 1° tempo, nato da un pallone perso da Balzaretti: l'argentino ha tagliato a destra per l'ex granata che ha azzardato da fuori area una palombella rimbalzata sulla traversa, a Sorrentino battuto. Nella ripresa si attendeva il forcing granata. Invece il Venezia rischiava ancora meno (svirgolata di testa di Rubino al 18', sinistro sballato dell'appena entrato Fuser al 28') e, anzi, al 24' sfiorava il colpaccio con Poggi che, nell' area piccola, arrivava con un filo di ritardo sul cross teso di Biancolino da sinistra. Con Fuser, Rossi spediva in campo anche Fabbrini e Rizzato, che peggio di Rubino e Pinga difficilmente avrebbero potuto fare. Cambiava poco, se non nulla. La Maratona toglieva gli striscioni per protesta, Balzaretti cercava la percussione disperata al 90' ma finiva 0-0. "Vergognatevi" e "Andate tutti a lavorare", gridava la gente granata ai suoi ex beniamini. Proprio come l'anno scorso di questi tempi, quando la retrocessione era ormai diventata una certezza. Non sarà facile, adesso, arrivare alla fine di una stagione lunga ancora 10 partite.