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Ceravolo
14/05/2005
h.20.30
CATANZARO - TORINO 1-1 (0-1)
Catanzaro
: Micillo, Dei, Dal Canto, Criniti, Pierotti, Nocerino, Ascoli, Agnelli (al 73' Miceli), Vanacore (all'86' Pastore), Ottonello (al 46' Myrtaj), Corona. A disposizione: D'Urso, Robert, Talarico, Corapi. All.: Bolchi.
Torino: Sorrentino, Comotto, Peccarisi, Mezzano, Balzaretti, Vailatti (al 78' Conticchio), Codrea, De Ascentis (all'86' Bruno), Marinelli, Maniero (al 67' Quagliarella), Marazzina. A disposizione: Fontana, Giacchetta, Pesaresi, Mudingayi. All.: Rossi.
Arbitro: Rocchi di Firenze.
Reti: Maniero 25' rig. (T), Myrtaj 81' (C).
Spettatori: 4.444 di cui 3.944 abbonati e 500 paganti.
Note: Ammoniti Dal Canto, Corona, Myrtaj e Peccarisi che, diffidato, salterà Torino-Triestina. Angoli 10-2 per il Torino, recupero 0' pt, 3' st; temperatura mite, terreno in perfette condizioni, presenti circa 150 tifosi granata al Ceravolo.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 15 maggio 2005]
Sembrava tutto facile, per il Toro. Troppo facile. Un rigore generoso, sufficiente comunque per portare a casa una vittoria d'oro; Genoa ed Empoli a lungo in svantaggio; un avversario già retrocesso dignitoso ma nulla più. Nella fresca serata di Catanzaro sembrava davvero lì a un passo la serie A, per i granata. Finché non hanno deciso di complicarsi la vita da soli, o quasi. Visto che Micillo, portiere calabrese, è stato il migliore in campo e ha messo la pezza almeno su 5 palle-gol. Troppo ghirigori, troppe occasioni sbagliate quando era ora di finire un rivale sull'orlo del baratro. E così dallo 0-1 che poteva significare un deciso passo avanti verso la promozione diretta, al 36' della ripresa il Toro si è visto ricacciare da una prodezza balistica dell'albanese Myrtaj su un 1-1 che sa tanto di biglietto per i playoff. Aveva la partita in mano e se l'è lasciata portare via da un Catanzaro incredulo, graziato a più riprese. Ma, per cortesia, non si getti la croce addosso a Rossi, per il pareggino-autogol di ieri: che colpa ne la lui se gli attaccanti (Marazzina in primis) hanno sbagliato a raffica e se Micillo - al rientro dopo lunga assenza - ha sfoderato la partita dell'anno? Stagione orribile, comunque, quella del Catanzaro partito da matricola pronta a spendere soldi veri sul mercato. Le ambizioni sono però durate pochissimo. I giallorossi hanno utilizzato tre allenatori e 38 giocatori (ben 13 arrivati a gennaio) per vincere la miseria di 5 partite e tornare in C1 con 5 turni di anticipo. Inevitabile la contestazione della tifoseria che alla squadra di Bolchi fa pesare con uno striscione lungo una curva i "37.418 km di fede" percorsi in 19 trasferte cadette piene solo di delusioni. Senza Carbone, Morello e Arcadio, e con 3 Primavera in panca, il Catanzaro fa quel che può. Cioè poco o nulla, per un'ora. Si schiera con Corona unica punta e la coppia Agnelli-Ottonello che in teoria dovrebbe supportarlo. Difesa a 3 che di fatto è a 5 con Pierotti e Vanacore a rinculare sugli affondi di Vailatti e Marinelli. Per 10' abbondanti, comunque, si dorme. Il Toro passeggia, lancia palloni nel vuoto, non cerca il fraseggio, non aggredisce. Nemmeno gli immediati svantaggi di Genoa ed Empoli servono a dare la carica. I giallorossi, naturalmente, si adeguano al ritmo da dopolavoro. Corona è abbandonato a se stesso. Gioca sul filo del fuorigioco e ci finisce subito 3 volte. Ascoli e Nocerino sembrano i calabresi più vogliosi, Ottonello è impalpabile. Il Toro proprio non può esimersi dal fare qualcosa di più. Appena Marinelli entra in partita e Codrea De Ascentis cominciano a ruggire e a rubare qualche pallone in mezzo, la partita diventa a senso unico. Il primo corner (18') procura la prima occasione: Vailatti tira teso e forte poco oltre il limite dell'area e Micillo deve volare sotto la traversa per evitare il 1° gol da professionista del 19enne. La seconda accelerazione granata vale il gol. Sul lancio di Marinelli c'è un contatto Dei-Maniero sul dischetto. Tutti giù per terra e Rocchi fischia il rigore, generoso. Pippo trasforma con un piattone destro angolato. Solo a questo punto il Toro legittima il vantaggio. Marinelli infierisce a sinistra su Pierotti e, anche se Maniero e Marazzina continuano a non trovarsi, piovono altre occasioni, con il Catanzaro sull'orlo del ko. Tutto o quasi nasce dal mancino dell'argentino granata: al 39' crossa per la testa di Marazzina, che trova ancora prontissimo Micillo; al 44' si ripete e l'autolesionistico cincischiare in area di Vanacore smarca Vailatti che si vede rinviare dal solito Micillo la botta da due passi. Bolchi nell'intervallo inserisce Myrtay per Ottonello e passa al 4-4-2 ma è sempre il Toro a dominare. Micillo toglie due gol fatti a Marazzina nei primi 7' ma ringrazia la mancanza di cinismo del Max poco ispirato, poi è un felino a balzare sul tentativo di autogol di Vanacore al 13'. Il Toro perdona e se ne pentirà amaramente. Perché quando il fiato comincia a scarseggiare, il Catanzaro gasato dalle prodezze del suo portiere mette la testa fuori dal guscio. Myrtaj al 17' sciupa da due passi un cross di Pierotti, ma è superlativo al 36' nel fiondare da 18 metri nell'angolino approfittando della libertà concessagli da Peccarisi. Il Toro va in confusione. Marinelli non ne ha più. Quagliarella e Bruno non pungono. Mentre l'Empoli completa - senza rigori l'ennesima rimonta vincente.