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Delle Alpi
05/06/2005
h.20.30
TORINO - ALBINOLEFFE 3-1 (2-1)
Torino
: Sorrentino, Carbone, Peccarisi, Mezzano (all'81' Giacchetta), Balzaretti, Conticchio (al 70' Mudingayi), Codrea, De Ascentis, Pinga, Quagliarella (all'83' Vailatti), Bruno. A disposizione: Fontana, Pesaresi, Maniero, Franco. All.: Zaccarelli.
Albinoleffe: Acerbis, Colombo, Teani, Di Cesare, Regonesi, Gori, Poloni, Carobbio (al 46' Del Prato), Testini, Diamanti (al 61' Garlini), Rantier (al 72' Cristiano). A disposizione: Scotti, Sonzogni, Perico, Previtali. All.: Gustinetti.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce.
Reti: Rantier 1' (A), Quagliarella 16' (T), Conticchio 45' (T), Bruno 86' (T).
Spettatori: 9.589, di cui 2.489 paganti e 5.740 abbonati.
Note: Serata calda, angoli 8-2 per il Torino, recupero 2' pt, 4' st, ammoniti Pinga e Regonesi. Nella mattinata i giocatori e dirigenti dell'Albinoleffe hanno reso omaggio al Grande Torino depositando un gagliardetto ai piedi della Lapide a Superga.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 6 giugno 2005]
Disse il saggio che per un punto Martin perse la cappa. Se il Torino non avesse buttato via punti preziosi a Catanzaro e a Terni, da ieri sera sarebbe con ogni probabilità in A. Ma la storia à andata altrimenti e dunque il netto successo contro l'AlbinoLeffe, un 3-1 maturato a poco a poco, serve soprattutto a fortificarsi per gli spareggi prossimi venturi, sebbene il Genoa, pareggiando a Piacenza, abbia lasciato socchiuso uno spiraglio piccino. Credere ai miracoli, dopotutto, non è un reato. E' la sera della prima per mister Zac, anche se non è esattamente un debutto: il Baffo, infatti, esordì sulla panchina granata il 27 ottobre del 2002, a Reggio Calabria, dopo l'esonero di Giancarlo Camolese e prima dell'arrivo di Renzo Ulivieri. Fu quello l'anno orribile numero uno della gestione Ergom, con la nefasta indecorosa caduta agli inferi della B. Altri tempi, altra storia? Un bel rebus, chi vivrà vedrà. Sta di fatto che Zaccarelli, a sorpresa, schiera Carbone terzino destro e Conticchio al posto di Mudingayi, probabilmente pensando che, in vista dei play-off, occorra dare fiducia a tutto il gruppo. In avanti, come previsto, giocano Quagliarella e Sasà Bruno. I tifosi della Maratona, a ogni buon conto, invitano la squadra, fin dall'inizio, a impegnarsi a fondo (eufemismo per il reale invito, irriferibile, espresso dalla curva) e non lesinano cori poco teneri quanto insistenti contro il patron Cimminelli. Cori che hanno fatto arrabbiare non poco il patron, pronto, secondo alcuni testimoni in tribuna, a mollare tutto e a mettere per l'ennesima volta in vendita la società. L'umor nero del popolo, peraltro, è confermato subito dagli eventi. Dopo trentadue secondi dal fischio d'avvio di Giannoccaro, i bergamaschi spensierati vanno in rete. Con un'azione da manuale si consente a Rantier di presentarsi solo soletto davanti a Sorrentino. E il francese lo trafigge come la più classica delle quaglie sullo spiedino. L'AlbinoLeffe potrebbe persino raddoppiare, ma il portiere del Toro, sia pure a fatica, controlla il tiro angolato di Colombo. Però è comunque la sera di una prima, quindi necessitano i colpi di teatro (comico). Il protagonista è Acerbis, portiere degli azzurri lombardi. Al 16', nel tentativo maldestro di rinviare su passaggio di De Cesare, pasticcia alla grande e Quagliarella, piccolo falco in agguato, gli ruba palla e realizza il gol del pareggio. Poi, dopo momenti sonnacchiosi, la formazione di Zaccarelli, che ha in Pinga ispirato il solo vero motore, sfiora il 2-1 in un paio di occasioni (con Conticchio e Quagliarella) e allo scadere, al 45', lo ottiene. Spunto pregevole di Conticchio, che entra in area e scavalca Acerbis. Un vantaggio meritato, ma soltanto per gli ultimi minuti. Intanto, per chi si ostina a credere all' impossibile, filtrano le notizie da Piacenza: il Genoa sta perdendo. Troppo tardi per sperare. Il Torino, adesso, pare leggermente rinfrancato. De Ascentis s'invola libero e selvaggio, frena quasi a tu per tu con il portiere avversario. Perde tuttavia l'attimo, che notoriamente è fuggente, e così il pallone. Ci provano di nuovo, i granata, al 10' della ripresa: Acerbis para. Replicano gli azzurri, il bolide di Diamanti da trenta metri finisce fuori di poco. Ora l'incontro è abbastanza sopportabile, ci sono perlomeno frequenti capovolgimenti di fronte e i ragazzi di Zac giocano meglio, con maggiore raziocinio e calma, rispetto ai primi 45' . Nel frattempo il Grifone rossoblù ha pareggiato in quel di Piacenza, si allontanano i frammenti di sogni di gloria. Ma il Toro continua ad attaccare. Al 25' cambio fra Conticchio (applaudito a ragione) e Mudingayi. Ormai la gara si è incanalata in una trama piuttosto scontata: pressione granata, AlbinoLeffe che appare pago alla luce del suo ottimo campionato. Il Genoa, in ogni caso, è passato in vantaggio. Quando i piacentini si riportano sul 2-2, Sasà Bruno al 41' sigla il 3-1. Un filo per sperare la promozione diretta, ma proprio uno, esile, resiste ancora.