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Omobono Tenni
11/06/2005
h.20.30
TREVISO - TORINO 0-1 (0-0)
Treviso
: Zomer, Gheller, Zoppetti, Carrera, Marchese (al 71' Fietta), Bellotto (al 78' D'Agostino), Gissi, Cortellini, Di Venanzio, Centi (al 61' Capone), Mair. A disposizione: Ballotta, Cottafava, Parravicini, Florian. All.: Pillon.
Torino: Sorrentino, Comotto, Peccarisi, Mantovani, Balzaretti, Conticchio (al 91' Vailatti), Mudingayi, De Ascentis, Pinga, Bruno (al 78' Maniero), Quagliarella (all'84' Giacchetta). A disposizione: Fontana, Carbone, Codrea, Marinelli. All.: Zaccarelli.
Arbitro: Tombolini di Ancona.
Reti: Bruno 49'.
Spettatori: 4.596, di cui 3.118 paganti e 1.478 abbonati.
Note: Ammoniti Conticchio, Mudingayi, Bellotto, Gissi e Peccarisi. Angoli 3-3, recupero 0' pt, 3' st.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 12 giugno 2005]
Facendo il minimo indispensabile, il Toro ieri sera ha toccato la serie A per 8 minuti, fra il 4'e l'8' e fra il 15' e il 19' della ripresa. Poi, il Genoa ha smesso di farsi del male e il sogno impossibile é sfumato. Andranno ai playoff, i granata. E giovedí cominceranno ad Ascoli. Sperando che la paura di vincere non li paralizzi o quasi com'é successo a lungo a Treviso, in una serata che ha fruttato il settimo successo esterno stagionale. Anche ieri ha patito troppo, il Toro. Prima di segnare, ha rischiato due volte di capitolare. E dopo, forse anche deluso dalla piega che andava prendendo la sfida di Marassi, ha chiuso col fiatone. E dire che Bepi Pillon aveva messo in campo un Treviso mai visto, troppo vecchio (Carrera) o troppo giovane (Mair) per fare davvero male. Piú che dal Toro, il tecnico della Marca sembrava preoccupato dalla quarantina di chilometri che oggi sotto il sole delle 16 dovrá sciropparsi in bici fino a Valdobbiadene. Quando a ottobre prese il Treviso in stato precomatoso disse: Se ci salviamo pedalo fino al Santuario della Madonna del Caravaggio. Che poi sarebbe la stessa Maria cui s'affida Felipao Scolari, ex et del Brasile mondiale, ora al Portogallo. Il devoto Pillon sa peró essere anche uomo pratico e concreto. Per far questo, aspettando la semifinale contro il Perugia, ieri ha optato per un Treviso B. Un po' per forza e un po' per scelta, degli 11 che 5 mesi fa vinsero 2-1 al Delle Alpi dando lezione di gioco rivediamo i soli Marchese (granata in prestito) e Centi. Il resto é una scommessa arrischiata che il Toro impiega troppo a smascherare: il portiere Zomer non gioca dal 25 settembre, il 41 enne ex juventino Carrera si presenta con 105' all'attivo negli ultimi 8 mesi, l'unica punta é Mair, ventenne della Primavera al debutto da titolare. Poca roba, sulla carta, per impedire al Toro di far sua la partita. Invece no. Perché i veneti giocano sereni e onesti, come fecero Catanzaro e Ternana, e tanto basta per inguaiare granata in crisi di idee. Ruggisce proficuamente solo il rientrante Mudingayi, il resto é caos. Compreso Finga, che si muove un sacco ma non trova il guizzo giusto. Prima del gol di Vicente a Marassi, che lo manderebbe in paradiso, il Toro trova solo un tiretto di Bruno e una sventola da lontano di Conticchio, deviata involontariamente da un braccio casalingo al limite dell'area. Poi, fatta salva una bella iniziativa personale di Quagliarella, nemmeno piú quelli. Anzi, prima che il Genoa pareggi é addirittura il Treviso a sfiorare il vantaggio: clamorosa la traversa colta da 25 metri da Di Venanzio al 35', incredibile l'errore di Centi al 44', creduto in fuorigioco e lasciato solo davanti a Sorrentino. Se possibile. Toro ancora peggiore di quello autolesionista di Catanzaro e Temi: squadra incapace di fare battaglia e di giocare sui nervi, da quando ha capito che la A era a un golletto di distanza non ci ha capito piú nulla. Testa in tilt, gambe molli, errori su errori, frenesia pessima consigliera. Rischia di nuovo in avvio di ripresa (provvidenziale Balzaretti su Belletto), poi all'improvviso al 4' passa: testa azzeccata di Bruno su cross da sinistra del Balza. Un lampo nel buio, o quasi. L'illusione della promozione diretta dura lo spazio di due flash. Poi, quando il Genoa va sul 3-2 e il Toro, terzo perché bocciato dalla classifica avulsa, capisce che non c'é più nulla da fare, pensa a difendere la vittoria. Guarda ad Ascoli, prima tappa di un playoff da vivere col cuore in gola.