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Atleti Azzurri d'Italia
17/09/2005
h.16.00
ATALANTA - TORINO 2-1 (1-0)
Atalanta
: Calderoni, Adriano, Terra, Loria, Bellini, Mingazzini, Bernardini, Ariatti, Lazzari (al 61' D'Agostino), Soncin (all'89' Defendi), Ventola (al 65' Budan). A disposizione: Ivan, Capelli, Innocenti, Saudati. All.: Colantuono.
Torino: Taibi, Nicola, Brevi, Ungari, Balestri, Edusei (all'85' Vailatti), Ardito (al 79' Gentile), Music (al 46' Muzzi), Rosina, Fantini, Stellone. A disposizione: Pagotto, Orfei, Doudou, Longo. All.: De Biasi.
Arbitro: Farina di Novi Ligure.
Reti: Ventola 19' rig. (A), Loria 56' (A), Fantini 62' (T).
Spettatori: 9.513 di cui 3.721 paganti per un incasso di 34.159 euro, più 5.792 abbonati per una quota partita di 48.165,47 euro.
Note: Ammoniti Bellini, Ungari, Ventola, Muzzi, Brevi, Terra e Stellone. Calci d'angolo 5-4 per il Torino, recupero 3' pt, 5' st. In tribuna, tra gli altri, presente Nedo Sonetti ex tecnico di entrambe le squadre. In curva nord presente l'emblematuico striscione “Galliani pezzente, il calcio è della gente”.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 settembre 2005]
Vola, l'Atalanta: settima vittoria stagionale su 7 partite, ma soprattutto quarta su 4 in campionato con 8 gol segnati da 8 giocatori diversi. Ha già fatto il vuoto, in B. E la curva nerazzurra canta sotto il diluvio: "Torneremo in serie A". Stessa convinzione che, timidamente, comincia a farsi strada nella testa degli sconfitti. Perchè il Toro che ha perso 2-1 sul campo fradicio della capolista è sembrato tutto fuorché una squadra costruita in fretta e furia e che lavora assieme da una decina di giorni. Ci può stare, la sconfitta: folle regalare un rigore dopo 19' (raptus di Ungari, con mano destra alta a impattare il corner di Bernardini) per poi ripetersi a inizio ripresa lasciando spazio al testone di Loria sull'ennesimo piazzato maligno del regista nerazzurro. Errori che si pagano, specie quando si incrocia una squadra quadrata e su di giri come quella bergamasca. Ma è anche giusto dire che, pur sotto di due gol dopo 56', il nuovo Toro non avrebbe certo demeritato il punto. Ha sfoderato un avvio convincente, 10' da formazione sicura di sé. Poi, dopo 45' di predominio locale, coincisi con lo scatenarsi degli elementi (acqua a secchiate, tuoni e lampi), ha chiuso con mezz'ora abbondante tutta cuore e aggressività. Di fatto con un 4-2-4 sostenuto dai polmoni e dai garretti di Edusei e Ardito, coppia assistita a sprazzi dai rientri di Rosina: Stellone, il granata migliore, il neo entrato Muzzi e Fantini hanno messo pressione sugli atalantini che hanno chiuso alla corde. Alla fine, al Toro non è rimasto che recriminare (blandamente) per due trattenute in area su Brevi e Stellone. Rincasano senza punti in saccoccia, i granata. Ma anche con la consapevolezza di essere ben più avanti del previsto. Della lanciata Atalanta hanno sofferto (troppo) soltanto i palloni inattivi di Bernardini: il rigore è nato da un corner, il raddoppio da una punizione. Ma, in una giornata di vena mediocre di Rosina e Fantini, non vanno sottovalutate due indicazioni positive. La prima: i più gagliardi sono stati capitan Brevi, l'peraio specializzato Ardito e il lottatore Stellone, tre che già garantiscono una spina dorsale robusta. La seconda, quasi sorprendente: alla lunga, e su un campo pesantissimo, è stato il Toro a emergere. Quel Toro che 15 giorni fa si allenava per la prima volta agli ordini di De Biasi senza 7 fra i titolari di ieri. E allora, ci sta che anche il Toro ancora in fasce possa pensare in grande. "Ne abbiamo persa una, ne restano ancora 40, con 120 punti in palio..", commentava un serenissimo Cairo all'uscita dalla tribuna d'onore. Anche se l'Atalanta prova già la fuga, essere ottimisti si può e si deve, in casa granata. A patto di riprendere subito a fare punti: il campionato-frullatore incalza e dopodomani sera c'è già il Crotone al "Delle Alpi". Con la capolista attesa alla prova di maturità a Catania: ha solidità e alternative da vendere, E gli sta girando tutto per il verso giusto. Come ha testimoniato ieri la prima occasione del match: una sventola al volo di Stellone al 5' che sembrava diretta in porta, deviata lungo il tragitto da un difensore atalantino. Poi, sotto il diluvio e con il Toro menomato a destra dall'inconsistenza di Music, l'Atalanta poco alla volta ha cominciato a metterci del suo. Ha preso in mano il centrocampo, ha sfruttato bene le corsie con Adriano e Bellini. Pungendo, però, solo da fermo: con il rigore del 19' trasformato da Ventola, con un'incornata centrale di Soncin al 37' sulla punizione del solito Bernardini, con il 2-0 di Loria all'11'st su azione fotocopia, sfruttando un astuto blocco che ha impietrito la difesa granata. Nel suo periodo peggiore, anche il Toro ha bussato a Calderoni solo su corner, con un volo d'angelo di Brevi (trattenuto da Ariatti?), Poi, però, con Muzzi al posto di Music dal 1' della ripresa e dopo il 2-0, la carica è stata continua anche se raramente lucida. Fantini ha trovato il 2-1 al 17'deviando fortuitamente un gran sinistro di Stellone, Rosina ha sfiorato il palo su punizione al 24', due mischioni in area hanno fatto tremare la Curva Pisani prima della deviazione di Calderoni su Stellone che al 48' ha sigillato un'altra partita a Bergamo senza gioia per il Toro che qui non vince dal 1992. Ma che da ieri ha qualche motivo in più per sorridere.