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Delle Alpi
18/10/2005
h.18.30
TORINO - BARI 0-0
Torino
: Taibi, Nicola, Brevi, Doudou, Balestri, Rosina (al 74' De Sousa), Edusei, Ardito, Music (all'82' Vailatti), Fantini, Muzzi (al 70' Campo). A disposizione: Pagotto, Orfei, Ungari, Longo. All.: De Biasi.
Bari: Gillet, Brioschi, Esposito (al 62' Micolucci), Sibilano, Bellavista, Mora (al 66' La Vista), Carrus, Gazzi, Scaglia, Vantaggiato, Santoruvo (all'84' Maah). A disposizione: Spadavecchia, Pagano, Anaclerio, Candrina. All.: Carboni.
Arbitro: Stefanini di Prato.
Reti: -
Spettatori: 22.305 per un incasso complessivo di 183.704 euro di cui 19.010 abbonati per una quota di 137.919 euro e 3.295 paganti per un incasso di 45.785 euro.
Note: Ammoniti Doudou e Sibilano per gioco scorretto; angoli 6-4 per il Torino: recupero 0' pt, 5' st. Il Toro non va in gol da 324', il Bari non vince a Torino dal 1969, finì 0-1 con una rete di Cané.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 19 ottobre 2005]
L'ultimo Toro capace di non segnare e di non subire gol per tre partite consecutive fu nel 1987 quello di Gigi Radice. Da ieri c'è un altro maestro granata degli 0-0 e si chiama Gianni De Biasi: dopo Bologna e Ternana, ha pareggiato senza reti anche con il Bari. Tris di occhiali nel giro di 9 giorni, che diventa poker se si considera anche il primo 0-0 stagionale, quello trovato in principio con il Crotone. Non è certo un'impresa di cui menar vanto, questa sterile pareggite. Ma neppure è una vergogna, per una squadra costruita in fretta e con evidenti lacune in attacco. Ieri, però, il Toro ha perso un'altra occasione, dopo quella di Terni: un gol divorato da Fantini e ancor prima un rigore negato a Rosina. E allora è scontato vedere il bicchiere mezzo vuoto: senza Stellone (nemmeno in panca, contro i pugliesi) davanti non c'è forza d'urto e a suon di 0-0 si perdono opportunità importanti. Conviene, però, dare un'occhiata anche all'altro bicchiere, quello mezzo pieno: nonostante i problemi di un avviamento difficoltoso, il nuovo Toro ieri è finalmente arrivato a giocare lo stesso numero di partite della concorrenza (10) e dopo 8 risultati utili di fila, la classifica lo vede 2° seppure in compagnia. Con, dalla sua parte, la sicurezza fornita dalla miglior difesa del campionato: 3 gol incassati, ancora nessuno su azione e rete inviolata nelle prime 5 gare interne, exploit che ai granata non riusciva dalla stagione 1955/1956, ovvero 50 anni fa. Le ultime immagini che restano impresse negli occhi della gente granata, però, non sono quelle delle 5 vittorie che rendono così polposa la classifica. Pesano eccome questi tre 0-0 di fila, questo vago senso di impotenza nell'affrontare le munitissime difese avversarle (anche in 9 si è coperto il Bari, ieri), questo vano provare ogni soluzione possibile per ovviare all'assenza dell'unico vero ariete, lo Stellone che sa difendere palla, fornire sponde, colpire di testa, tirare forte. Anche ieri De Biasi ha tentato un po' di tutto per guarire il mal di gol. E' partito con un 4-4-2 inedito, visto che di punta al fianco di Muzzi c'era Fantini. Poi, strada facendo, è anche passato al 4-3-3 con Rosina più avanzato a destra e la cerniera Edusei-Ardito-Music in mezzo. Infine, nel vano forcing conclusivo ha giocato le carte del disperato: dentro tutti assieme i baby, dal 21 enne Campo al 19enne Vailatti, passando per il 20enne De Sousa. Tutti a spingere, con Fantini unico sopravvissuto del reparto d'offesa iniziale. Invano. Perché proprio Fantini ha inanellato la terza prova insufficiente consecutiva, perché il rientrante Music ha vinto l'oscar dell'impegno ma ha fatto più che altro confusione, perché tutti quei palloni lunghi (e spesso imprecisi) gettati avanti senza uno Stellone in grado di gestirli hanno fatto soltanto il gioco dell'accortissimo Bari. Ma il Toro, persino questo Toro leggerino e arruffone, anche ieri come a Terni qualche buona chance per uscire dal giro degli 0-0 se l'è creata. Innanzi tutto, il rigore ignorato al 21' dall'incerto Stefanini che poteva cambiare la partita: sontuoso aggancio di Rosina al limite, sulla destra, e ingresso in area frenato da uno sgambetto di Bellavista. Poi, dopo un gol giustamente annullato per fuorigioco a Fantini al 27', la deviazione distinto di piede di Gillet su Rosina del 39', in capo all'azione più bella della serata con assist di Edusei. E ancora, al 23' della ripresa, la palla gol clamorosa mangiata di Fantini, messo a tu per tu con Gillet da un lancio di Brevi sull'unica disattenzione della retroguardia barese. Abbottonato ma sempre pronto a ripartire, il Bari ha subito spesso e volentieri partendo con Santoruvo unica vera punta. Ha ecceduto nelle perdite di tempo ma quando ne ha avuto modo è stato in grado di pungere confidando sullo sprint di Vantaggiato e sulla spinta a sinistra di Mora e Scaglia. Come il Toro, ha reclamato un rigore: sandwich molto dubbio Balestri-Doudou su Vantaggiato a inizio ripresa. E Taibi ha dovuto sporcarsi i guanti solo due volte ma sulla schiacciata di testa di Vantaggiato al 33' e soprattutto sul tracciante di Scaglia al 33' st ` stato decisivo. Come dire che non è poi stato uno 0-0 così bugiardo. Sì, forse al Toro conviene vedere il bicchiere mezzo pieno. Aspettando Stellone.