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Nereo Rocco
06/05/2006
h.16.00
TRIESTINA - TORINO 0-2 (0-0)
Triestina
: Agazzi, Aizou, Landaida, Lima, Zeoli, De Agostini (al 73' Erpen), Da Dalt (al 46' Marchini), Allegretti, Briano, Esposito (al 63' Borgobello), Eliakwu. A disposizione: Rossi, Mignani, Mammarella, Galloppa. All.: Agostinelli.
Torino: Taibi, Nicola, Melara, Brevi, Balestri, Lazetic (al 71' Martinelli), Gallo, Ardito, Fantini (al 54' Rosina), Stellone, Muzzi (al 77' Abbruscato). A disposizione: Fontana, Doudou, Edusei, Ferrarese. All.: De Biasi.
Arbitro: Tagliavento di Terni.
Reti: Stellone 55', 70'.
Spettatori: 7.242 di cui 3.271 paganti e 3.521 abbonati per un incasso di 52.890 euro.
Note: Ammoniti Lazetic, Fantini, Zeoli, Allegretti, Abbruscato e Martinelli. Calci d'angolo 5-5, recupero 0' pt, 5' st. Giornata tiepida, terreno in discrete condizioni, presente in tribuna l'ex ds del Modena Doriano Tosi.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 7 maggio 2006]
Sei vittorie nelle ultime sette partite, diciotto punti conquistati su ventuno a disposizione. Basterebbero questi scarni numeri per evidenziare lo straordinario momento di un Toro che pensa in grande. A proiettare i granata in paradiso, ieri, ci ha pensato Roberto Stellone: il bomber romano realizza la prima doppietta da quando è a Torino e sale a quota sette gol in campionato. Pochi gol in assoluto, considerato lo spessore tecnico di un giocatore che meriterebbe la serie A; Stellone però ha confermato di essere tornato in piena efficienza fisica e psicologica dopo un inverno difficile: tre gol nelle ultime uscite, tre gol che valgono sei punti conquistati in trasferta, nella campagna del Nord-Est fra Verona e Trieste, e che danno certezze in chiave futura. D'altra parte il bomber ex genoano l'aveva promesso in settimana: "Voglio fare otto reti nelle ultime otto partite"; è partito bene, con una prestazione sopra le righe e due tocchi sottoporta che valgono oro soprattutto in una giornata in cui tutte le rivali hanno giocato per il Toro. Hanno perso Mantova, Brescia e Cesena; è scivolato soprattutto il Catania che a Modena ha confermato una volta di più di avere la spia della riserva accesa sul rosso fisso. Ora la zona promozione è lontana soltanto due punti, peccato per un solo particolare, non di poco conto: al traguardo della regular season mancano tre partite. I siciliani affronteranno sabato in casa il Pescara, poi la trasferta di Catanzaro, prima dell'ultima contro l'Albinoleffe di Mondonico ancora al Massimino. La regola, in casa granata, è tenere i piedi ben piantati a terra; la squadra però è caricata a molla ed è pronta ad approfittare di ulteriori scivoloni altrui. Nonostante un calendario che propone due impegni casalinghi abbordabili - sabato contro il quasi tranquillo Rimini e nell'ultimo turno contro la già condannata Cremonese - ma che prospetta anche la trappola Brescia, da affrontare in trasferta. Un passo per volta, però: a Trieste, intanto, la truppa di De Biasi ha dato una grande dimostrazione di forza. Non è stata una partita spettacolare, tutt'altro, ma una prova che ha confermato la compattezza del gruppo. Una unit&eagrave; d'intenti che fa sognare i cinquecento o poco pi&eugrave; accorsi fino al "Nereo Rocco", proprio come i trentamila che l'altro giorno hanno affollato il Fila. Già nello scialbo primo tempo, infatti, il Torino aveva dato la sensazione di poter far bottino pieno con il minimo sforzo. Nell'intervallo ha poi fatto effetto la sfuriata di De Biasi e il Toro della ripresa ha impiegato poco per cambiare marcia. L'accelerata decisiva è coincisa con l'ingresso in campo, dopo dieci minuti, di Rosina al posto di uno spento Fantini: pelatino (Rosina) al posto del pelatone (Fantini) e subito il "gran pelato" Stellone ha messo la firma sull'assist al bacio di Muzzi. "Ma le partite vanno chiuse", era stato l'appunto per De Biasi dopo le vittorie contro Verona e Avellino. Detto, fatto: è il 24', Lazetic ruba palla sulla trequarti a Landaida, alza la testa, vede Stellone, passaggio, tiro, 2-0, partita finita. Di aperto c'è ancora il campionato: perché il Catania è lontano due punti. Ma anche perché questo Toro, che ha messo una grossa ipoteca quantomeno sul terzo posto, nelle forche caudine chiamate playoff può davvero fare paura a tutti.