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Olimpico
10/09/2006
h.20.30
TORINO - PARMA 1-1 (0-0)
Torino
: Abbiati, Comotto, Di Loreto, Franceschini, Pancaro, Rosina (all'80' Oguro), Barone, De Ascentis, Fiore (al 62' Lazetic), Konan (al 70' Stellone), Abbruscato. A disposizione: Taibi, Orfei, Balestri, Gallo. All.: Zaccheroni.
Parma: De Lucia, Coly, Paci (al 77' Cardone), Contini, Castellini, Dessena, Grella, Pisanu, Morfeo, Gasbarroni (al 63' Kutuzov), Budan (al 72' Muslimovic). A disposizione: Bucci, Ferronetti, Bocchetti, Cigarini. All.: Pioli.
Arbitro: Stefanini di Prato.
Reti: Budan 55' (P), Stellone 89' (T).
Spettatori: 21.095 di cui 3.294 paganti per un incasso di 132.547 euro più 17.801 abbonati, quota non definitiva, la campagna abbonamenti non è ancora conclusa.
Note: Ammoniti Grella, Dessena, De Lucia, Stellone e Barone. Recupero 1' pt, 3' st. Calci d'angolo 7-1 per il Torino. Dopo 16 anni il Toro torna a disputare una partita di campionato in quello che fu lo stadio Comunale, oggi ribattezzato Olimpico.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport dell' 11 settembre 2006]
L'emozione, per prima cosa. Sedici anni dopo, un'eternità, il Toro è tornato là dove vinse il suo ultimo scudetto targato Radice. Una bella atmosfera, coi tifosi elettrizzati come emigranti che tornano a casa, anche se in futuro il Comunale ribattezzato provvisoriamente Olimpico darà qualche problema: ottimo per vedere le partite ma piccolo per le sfide di cartello, e col campo che già si ferisce con troppa facilità. Poi, la partita. Bella, se consideriamo il working progress di due squadre molto rinnovate. Per dire, all'inizio del "vecchio" Torino c'erano soltanto Abbruscato e Rosina. E Zaccheroni è arrivato da tre giorni. Una bella partita, sì, corretta e veloce, finita con giustizia, tra due squadre che hanno dentro di sé la voglia di bel gioco. All'ultimo respiro Stellone ha riacceso la festa con una girata di testa sul cross di Lazetic, quando ormai non ci sperava più nessuno. Era sotto, il Toro, e si sarebbe mangiato le mani per aver regalato il gol a Budan. Perché ha giocato meglio, con più decisione e ha sprecato parecchio, troppo, sottolineando la sua fatica nell'andare in gol. Qualità. Il Parma non ha sfigurato, anzi. E' partito convinto, con un gioco veloce e molto efficace sulle fasce con Gasbarroni e Pisanu e guidato da un Morfeo d'annata: colpi di tacco, inviti telecomandati e persino la grinta in recupero. Una squadra non senza qualità. Come il Toro che era solido, ma contratto. Chiamale emozioni. Poi si è sciolto, ha preso in pugno la gara (anche per il cambio posizione tra Rosina e Konan operato da Zac) e il suo centrocampo ha regalato azioni di prima da squadra di rango, a volte persino troppo leziose. Rosina, Barone e Fiore, protetti dal mastino De Ascentis, si trovano già ad occhi chiusi, il problema casomai è che trovano poco le punte. Non che Budan di là se la passasse molto meglio di Abbruscato e Konan, anzi. Il croato ha ricevuto pochi palloni e un paio di quelli buoni, regalati da Morfeo, non li ha capiti. Di conseguenza, poco lavoro per i portieri, ché i palloni più pericolosi li hanno visti con gli occhi al cielo. Un bel pallonetto di Gasbarroni, alto di poco. E una traversa di Rosina, entrato in acrobazia su una respinta della difesa per un tiro di De Ascentis. Cambiata la musica. Nel secondo round, il Toro ha messo giù le corna, Rosina ha sfiorato il vantaggio con un' azione da urlo. Ma in un paio di minuti di blackout ha prima concesso la chance del capolavoro a Grella che, recuperato un pallone a centrocampo, ha visto molto fuori Abbiati e ha tentato il pallonetto da Oscar: traversa. Poi al 10' Rosina, fin lì il migliore, ha cercato di dribblare tre uomini in difesa, ha perso palla e Morfeo ha messo Budan davanti alla porta: diagonale imprendibile. Qui è cominciata la rincorsa al pari, fatta di buone trame, tanti angoli e molte occasioni, sprecate perlopiù da Abbruscato. Al Parma non funzionavano più le fasce ma teneva botta e con Morfeo provava pure l'azione del k.o. Zac aveva già fatto entrare la cavalleria: Lazetic, Stellone e poi il giapponese Oguro. Alla fine, i primi due hanno fatto cantare lo stadio. Sarebbe stato brutto, e ingiusto, sciupare questo ritorno.