WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Olimpico
26/02/2008
h.20.30
JUVENTUS - TORINO 0-0
Juventus
: Buffon, Zebina, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro,; Palladino (al 63' Nocerino), Camoranesi, Sissoko, Nedved, Iaquinta, Del Piero. A disposizione: Belardi, Birindelli, Grygera, Stendardo, Salihamidzic, Tiago. All.: Ranieri.
Torino: Sereni, Comotto, Natali (al 27' Dellafiore), Di Loreto, Pisano, Diana (al 48' Rosina), Grella, Barone, Zanetti, Stellone, Recoba (all'81' Lanna). A disposizione: Gomis, Corini, Di Michele, Ventola. All.: Novellino.
Arbitro: Rizzoli di Bologna.
Reti: -
Spettatori: 22.636, tutti paganti, non erano validi gli abbonamenti, per un incasso di 849.975 euro.
Note: Serata serena, terreno in ottime condizioni, qualche scaramuccia all'altezza di Via Filadelfia poco prima del match. Esuplso Nedved al 92' per fallo di reazione, ammoniti Chiellini, Recoba e Dellafiore per gioco falloso, Pisano e Nocerino per comportamento non regolamentare, Palladino per simulazione. Calci d'angolo 12-10 per la Juventus, recupero 2' pt, 3' st, poi diventati 5' in seguito ad altre perdite di tempo. Per la prima volta nella storia il derby di Torino viene disputato di martedì.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 27 febbraio 2008]
Questa volta, per fermare la Juve basta il Toro e non serve l'arbitro. Lo zero (a zero) del derby è una cifra tonda e amara soprattutto per i bianconeri, che le hanno provate tutte senza combinare niente, a parte un paio di calci di punizione e un mazzetto sfiorito di calci d'angolo. Anzi, l'azione più pericolosa è granata, con la traversa centrata da Rosina nell'ultimo quarto d'ora. Poi la rissa finale, con l'esagitato Nedved espulso. Oggi i postini faranno vacanza: non sono previste infatti lettere aperte né chiuse, forse qualche cartolina (c'è scritto ciao, ed è un saluto ai sogni residui), oppure una letterina a Babbo Natale: perché la prossima volta porti giocatori degni, e non i pacchi di quest'anno. Il derby resta a lungo una cosa piccola, piccolissima. Nessun tiro in porta, ben pochi riescono a disegnare qualche nitida linea di gioco. Quasi a nulla servono le tre punte scelte da Ranieri, anche se manca Trezeguet: Iaquinta recupera e si piazza accanto a Del Piero, con Palladino sulla fascia destra e Camoranesi a fare da cerniera nel mezzo, lui e l'esuberante ma bizzarro Sissoko. Neppure la creatività, diciamo così, di Novellino toglie la polvere dalla partita: l'allenatore granata leva dallo scatolone Recoba, avvolto da mesi nel polistirolo da imballaggio, lasciando fuori Rosina, come pure Di Michele; l'altra punta è Stellone, che per combinare qualcosa di memorabile avrebbe, appunto, bisogno di assomigliare al cognome che porta. E' chiaro, in questi tempi scuri, che gli occhi di tutti seguono l'arbitro più dei giocatori. E il signor Rizzoli, bolognese, prova a non deludere l'attenzione di cotante pupille, eclissandosi in una gara che per ampi tratti non mette in imbarazzo nessuno, né l'uomo con la divisa nera né, soprattutto, i due portieri. La cronaca del primo tempo è misera come lo spettacolo in campo. La partita ricorda parecchio quella dell'andata, se possibile in peggio. C'è Nedved che casca in area dopo sei minuti, ma neppure lui ci crede. C'è Recoba che ricama con l'uncinetto del piede sinistro, più che altro ghirigori. C'è Palladino che si è messo gli scarpini arancione, proprio come quelli di Pato, e francamente tra i due non si segnalano altre somiglianze. C'è Sissoko che compensa con il fiato e i muscoli l'utilizzo di due piedi montati un po' al contrario quand'era ancora in fabbrica. C'è Stellone piuttosto confuso. C'è Natali che si prende una ginocchiata in testa da Sereni e finisce all'ospedale con un trauma cranico, dopo molto spavento. C'è, soprattutto e infine, un oceano di noia. Il più tonico dal punto di vista atletico è certamente Novellino, che si agita nella sua giacca a vento blu. All'inizio del secondo tempo deve sostituire Diana con Rosina, e in teoria le acque potrebbero incresparsi un po'. Ma l'unica marea che prova a salire è bianconera, con un più continuo possesso di palla e, vivaddio, qualche tiro: come quello di Del Piero al 52', che costringe Sereni alla deviazione in angolo. Ancora più bravo sarà il portiere del Toro al 68', di nuovo contro Del Piero ma stavolta su punizione. Il destro del capitano è teso e preciso, però Sereni fa rima con colpo di reni, ecco un altro volo ed ecco un altro corner. Tra una parata e l'altra c'è il tempo di annullare un gol a Palladino in netto fuorigioco, poi l'inutile mezza punta esce per lasciare il posto a Nocerino. Il Toro va di contropiede, e così conquista al 74' la punizione che permette a Rosina di centrare la traversa. A seguire, una cortissima respinta di Sereni su angolo di Del Piero che può costare carissima, invece non costa niente. Ed è proprio questa la parola del derby: niente.