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Olimpico
22/03/2008
h.15.00
TORINO - MILAN 0-1 (0-0)
Torino
: Fontana, Diana (all'85' Motta), Natali, Di Loreto, Pisano, Zanetti, Corini (al 70' Ventola), Grella, Rosina, Di Michele (al 73' Recoba), Stellone. A disposizione: Gomis, Lanna, Dellafiore, Bottone. All.: Novellino.
Milan: Kalac, Oddo, Nesta, Kaladze, Maldini (all'80' Favalli), Gattuso (al 66' Brocchi), Pirlo, Ambrosini, Seedorf; Pato (all'86' Emerson), Gilardino. A disposizione: Dida, Simic, Jankulovski, Paloschi. All.: Ancelotti.
Arbitro: Saccani di Mantova.
Reti: Pato 66'.
Spettatori: 21.009 di cui 4.608 paganti per un incasso di 173.190 euro, piu 16.401 abbonati.
Note: Giornata soleggiata ma fredda, con qualche debole ventata d'aria gelida. Ammoniti Corini per proteste, Rosina, Brocchi e Oddo per gioco scorretto. Calci d'angolo 7-4 per il Milan, recupero 2' pt, 3' st. Presenti all'Olimpico circa 800 tifosi milanisti.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 23 marzo 2008]
Con notevole amore per l'iperbole, Seedorf etichetta il campionato in corso come il più difficile della sua ormai lunga carriera in Italia. Con altrettanto ottimismo, Ancelotti sostiene che il Milan può vincere tutte e otto le partite restanti: il quarto posto e la qualificazione ai preliminari di Champions, a quel punto, sarebbero automatici. Entrambe le affermazioni sembrano dettate da un intento psicologico - convincere la truppa che ogni impresa sia ancora possibile - perché cozzano contro l'evidenza. Non soltanto, infatti, il livello del campionato è il più modesto dell'ultimo quinquennio, come attesta la falcidie delle squadre italiane nelle Coppe europee, ma ieri, per battere un Torino molto remissivo e assai indebolito dalle assenze degli infortunati Sereni e Comotto, gli eroi di Atene e Yokohama hanno faticato parecchio. Ci sono riusciti, a metà ripresa, grazie a un insperato guizzo di Gilardino, che Pato ha trasformato nel suo settimo gol dei suoi due mesi e mezzo in rossonero. Il giovane brasiliano rappresenta la risorsa più concreta di un attacco farfallone e narciso. Ma se non segna lui, la prospettiva di un'annata in Coppa Uefa è più vicina di quella della rivincita in Champions. Quando al 21' st Gilardino si è destato dal torpore, ha anticipato l'impacciata uscita di Fontana, sostituto di Sereni, e ha fornito a Pato il pallone da sospingere nella porta vuota, l'egemonia milanista non aveva scavato alcun solco tra le due squadre, a dispetto del divario tecnico. Nel primo tempo, anzi, la solita lentezza dell'azione aveva generato il sospetto che si tratti di un difetto ormai cronico. Per spiegarlo, non basta l'assenza di Kakà, che rientrerà tra due settimane. Inzaghi a parte, ieri erano in campo tutti i titolari, ma si trascinavano stancamente, né la coppia d'attacco Pato-Gilardino, con Seedorf rifinitore, brillava per mobilità: perfino il velocissimo Pato frenava, adeguandosi al ritmo dei compagni. L'elenco delle occasioni era scarno: due punizioni di Seedorf e Pirlo, respinte da Fontana, un colossale spreco di Pato, smarcato al tiro altissimo da Seedorf su percussione di Maldini, e due errori dello spaesato Gilardino (un sinistro sparacchiato fuori e un laborioso controllo in area, con agevole uscita di Fontana). Il Torino non aveva fatto molto di più, oltre a reclamare un rigore per una chiusura in scivolata di Gattuso su Stellone. Ma una fuga di Stellone, con assist per Rosina e trafelata rimonta di Kaladze sul fantasista di Novellino (6' st), lo autorizzava perfino a qualche rimpianto. La finezza di Pato al 15' - tocco di prima per Seedorf e traversa dell'olandese - stava inducendo Ancelotti a inserire Paloschi per Gilardino, dopo il ballottaggio della vigilia. Poi Gila si è svegliato e ha cambiato la partita, costringendo Novellino a convertirsi invano all'offensivismo, con gli ingressi di Ventola e Recoba, e regalando nuove occasioni in contropiede al Milan, che ora giocherà per due volte di seguito in casa, dove ha un rendimento da retrocessione: la paura del Meazza, ecco lo spauracchio che mai Galliani avrebbe pensato di dovere affrontare.