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Olimpico
29/10/2008
h.20.30
TORINO - ATALANTA 2-1 (0-0)
Torino
: Calderoni, Diana, Natali, Pratali (al 77' Di Loreto), Pisano, Rosina (al 46' Abate, al 77' Colombo), Dzemaili, Säumel, Rubin, Amoruso, Stellone. A disposizione: Fontana, Barone, Abbruscato, Bianchi. All.: De Biasi.
Atalanta: Coppola, Garics, Talamonti (al 34' Pellegrino), Capelli, Bellini, Ferreira Pinto (al 72' Cerci), De Ascentis, Guarente (al 65' Valdes), Padoin, Doni, Floccari. A disposizione: Consigli, Rivalta, Bonaventura, Marconi. All.: Del Neri.
Arbitro: De Marco di Chiavari.
Reti: Amoruso 62' (T), Stellone 64' (T), Floccari 66' (A).
Spettatori: 14.919 per un incasso di 277.292 euro, di cui 13.492 abbonati per una quota partita di 242.617 euro e 1.427 paganti per 34.675 euro.
Note: Ammoniti Dzemaili, Stellone, De Ascentis e Capelli per gioco scorretto, Rubin e Doni per proteste, Natali per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo 4-2 per il Torino, recupero 1' pt, 5' st. Presenti all'Olimpico circa 700 rumorosissimi tifosi atalantini.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 29 ottobre 2008]
Il Torino esce dal tunnel di quattro sconfitte consecutive, battendo di misura l'Atalanta (2-1). I granata possono tirare una boccata d'aria, così come il tecnico De Biasi, minacciato dalle ombre di Novellino e Donadoni. Un bel salto in classifica, vista la sconfitta delle altre pericolanti. La cronaca. Granata con Stellone titolare al centro dell'attacco, affiancato da Amoruso, Bianchi deve sedersi per la prima volta dall'inizio della stagione in panchina. De Biasi concede invece ancora fiducia a Rosina, schierato in posizione di esterno di destra di centrocampo, nel 4-4-2 scelto dal tecnico trevigiano. Non ci sono invece novità nello schieramento di partenza della formazione di Del Neri. Al 13' un corto retropassaggio di Pratali verso Calderoni innesca pericolosamente Doni, obbligando il sostituto di Sereni ad un'uscita affannosa per chiudere lo specchio al trequartista nerazzurro. Nelle file dei bergamaschi, uno degli elementi più propositivi è Guarente: sua la conclusione a mezza altezza da una distanza di venti metri che spaventa Calderoni, con la palla che sfila di poco a destra del secondo palo. Del Neri si vede costretto ad effettuare il primo cambio pochi minuti dopo la mezz'ora, quando Pellegrino prende il posto di un zoppicante Talamonti. Bergamaschi ancora pericolosi al 39' con Floccari, che si presenta all'appuntamento con il pallone calciato da fermo da Padoin, ma l'incornata dell'unica punta nerazzurra è di poco fuori bersaglio. Il Toro riesce finalmente a dare una scossa ad una manovra fino a questo momento sterile al 43', quando un traversone di Rubin viene deviato sulla parte alta della traversa da un colpo di testa di Stellone, il quale si trova però in posizione di fuorigioco. Nell'intervallo De Biasi pareggia in conto dei cambi, con l'avvicendamento fra Rosina e Abate sulla fascia destra. L'ultimo posto in classifica obbliga i granata a cercare i tre punti; in apertura un'incursione lungo l'out di sinistra di Pisano, conclusa con un traversone che Dzemaili non riesce ad agganciare a centro area. La replica dei bergamaschi è affidata ai piedi di Doni, ma la conclusione da fuori area del capitano atalantino è abbondantemente fuori misura. Ma è un Torino decisamente più propositivo rispetto a quello visto nella prima frazione. I granata sbloccano il risultato al 62': cross da fondo campo di Rubin e tocco decisivo di Amoruso, che riesce a trovare il modo di girarsi, insaccando di tacco alle spalle di Coppola. E' il primo di tre minuti di fuoco, che vedono i granata raddoppiare subito con Stellone, dopo che Coppola aveva respinto un precedente tiro di Rubin e immediata risposta dell'Atalanta, che accorcia le distanze con Floccari, nonostante il disperato tentativo di rinviare il pallone da parte di Diana. Il resto di gara è la solita sofferenza per i granata, con Calderoni che salva la vittoria su Floccari ma con il Toro che alla fine può esultare per una vittoria che in casa granata mancava dal successo nella prima giornata contro il Lecce.