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Euganeo
27/02/2010
h.16.15
PADOVA - TORINO 0-1 (0-0)
Padova
: Cano, Darmian, Cesar, Trevisan, Renzetti, Bovo (al 62' Bonaventura), Cuffa, Italiano, Patrascu (al 74' Rabito), Di Nardo, Gasparetto (al 79' Soncin). A disposizione: Agliardi, Faisca, Petrassi, Jidayi. All.: Di Costanzo.
Torino: Morello, D'Ambrosio, Loria, Ogbonna, Garofalo (al 77' Barusso), Scaglia (al 50' Leon), Genevier, Pestrin, Gasbarroni, Pià (al 62' Rubin), Bianchi. A disposizione: Tunno, Rivalta, Antonelli, Arma. All.: Colantuono.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce.
Reti: Bianchi 58'.
Spettatori: 8.872 di cui 4.703 paganti per un incasso di 35.073 euro, più 4.169 abbonati.
Note: Ammoniti Italiano, Pestrin, Cesar e Bianchi, tutti per gioco scorretto. Al 22' Morello para un calcio di rigore a Di Nardo. Calci d'angolo 4-4, recupero 1' pt, 4' st.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 28 febbraio 2010]
''Aboliamo le partite in casa, giochiamo solo in trasferta'' sembra dire il fumetto sulla testa pelata di Stefano Colantuono. Non così - ovviamente - le parole che il tecnico granata pronuncia a fine gara. Quelle parlano di orgoglio e fierezza per una squadra che, almeno dal punto di vista dei risultati, si è rimessa in carreggiata. Quel che è certo è che il Toro lontano dall' Olimpico vince ancora: è la seconda volta consecutiva, la sesta in campionato, come finora aveva saputo fare soltanto il Sassuolo. Come dire che se non patissero il mal casalingo i granata avrebbero già le mani sulla serie A. E invece non ècosì e stavolta la classifica recita quanto segue: A diretta lontana 7 punti, Toro a -5 dai playoff quando alla fine mancano ancora 15 partite (e 45 punti). La vittoria di Padova porta, tanto per cambiare, la firma di Rolando Bianchi. Il bomber granata ècosì: lo vedi poco, ma quando occorre, sfodera la zampata decisiva. I tre punti sono preziosissimi per l'aritmetica, dimostrano la voglia di reagire dopo il brutto scivolone contro la Salernitana, e confermano che la marcia nel girone di ritorno prosegue (3 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta in 6 giornate). Ma non bastano a nascondere le magagne di una partita brutta, che il Toro non ha saputo chiudere quando avrebbe potuto e in cui non si è visto gioco. Tutto ciò al cospetto di una squadra contestata, penultima in classifica e in coma profondo, che non vince dall'11 dicembre scorso (1-0 al Cesena),e che da allora ha collezionato5 sconfittee3 pareggi. Colantuono non si nasconde, anche se non ha tanta voglia di parlare. La sua è l' unica voce granata del dopopartita, visto che la società - per calmare le acque in una settimana in cui è successo di tutto- ha preferito optare per la strada del silenzio stampa, mentre domani, alla ripresa degli allenamenti, i cancelli della Sisport rimarranno chiusi. ''Sono d' accordo con voi, è stata una brutta partita - dice Colantuono -. Nel primo tempo si è visto davvero poco sia da una parte che da parte loro, abbiamo giocato un quarto d' ora sciagurato e il Padova ci ha creato problemi, poi la partita è stata in equilibrio. Il nostro errore è stato quello di non chiuderla quando avremmo potuto. Leon? E' entrato e stavolta ha fatto bene''. Scandisce bene le parole, Colantuono, forse per rimarcare le differenze rispetto alla prova opaca offerta dall'esterno due settimane fa a Bergamo. L' honduregno intanto oggi saluta e parte per la nazionale: mercoledì gioca in amichevole a Istanbul contro la Turchia, tornerà a Torino in tempo per il prossimo turno, sabato in casa contro il Frosinone. Il tecnico granata poi si sofferma su una settimana diversa dal solito: ''A Torino tutto è esasperato'' dice riferendosi alle pesanti critiche piovute sulla squadra dopo il ko contro la Salernitana. Ma per vedere i rimpianti per quell' inopinato capitombolo basta guardare la classifica: "Io invece la classifica non la guardo; pensiamo a noi, quel che voglio è la continuità. Poi, alla fine, tireremo le somme". Un capitoloa parte merita Urbano Cairo. Il presidente è giunto a Selvazzano Dentro, nel quartier generale granata, venerdì sera, poi ha fatto le ore piccole, confrontandosi con Petrachi e con Colantuono, e dando la carica ai giocatori. Ma allo stadio è arrivato soltanto all' ultimo, come ormai da consuetudine, quando le squadre stanno già facendo il loro ingresso in campo. ''Presidente, ha il telefono infuocato?'' è la domanda del cronista. "Eccome. Mettetemi il telefono sotto controllo così lo verificate anche voi.." scherza Cairo che dispensa sorrisi a destra e sinistra. Prima, durante e dopo una partita che, nel primo tempo, è vissuta di un lampo di Bianchi (assist vanificato malamente da Pià all'8'), del rigore parato da Morello a Di Nardo al 24' e, nella ripresa, del colpO da biliardo di Bianchi che sfrutta l'assist di Gasbarroni e fa secco Cano. E regala i tre punti della speranza.