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Braglia
06/06/2010
h.21.00
SASSUOLO - TORINO 1-2 (1-1)
Sassuolo
: Pomini, Consolini (al 72' Titone), Rossini, Minelli, Bianco (al 66' Donazzan), Fusani (all'86' Gorzegno), Magnanelli, Riccio, Quadrini, Martinetti, Zampagna. A disposizione: Bressan, Jirasek, Piccioni, Falcinelli. All.: Pioli.
Torino: Morello, D'Ambrosio, Loria, Ogbonna, Garofalo (all'84' Rubin), Scaglia, Genevier, Pestrin, Statella (al 54' Barusso), Bianchi, Salgado (al 70' Gasbarroni). A disposizione: Gomis, D'Aiello, Antonelli, Arma. All.: Colantuono.
Arbitro: Orsato di Schio.
Reti: Scaglia 3' (T), Martinetti 24' (S), Bianchi 51' (T).
Spettatori: 9.385 paganti per un incasso di 85.500 euro.
Note: Espulso Rossini al 94' per gioco scorretto, ammoniti Magnanelli, Minelli, Donazzan, Quadrini, Garofalo, D'Ambrosio, Morello e Bianchi per gioco scorretto, Loria per comportamento non regolamentare e Minelli per proteste. Calci d'angolo 3-3, recupero 1' pt, 5' st.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 7 giugno 2010]
Il sogno continua, il Toro soffre l'impossibile ma vince a Modena: in finale, da mercoledì sera, incontrerà il Brescia, che ieri pomeriggio ha eliminato il Cittadella nonostante la sconfitta per 1-0 in casa. Al Braglia finisce 2-1 e anche stavolta l'hombre del partito è re Bianchi. Il capitano granata segna il gol numero 26 di una stagione esaltante e trascina i suoi ai piedi della finale. Ma la sofferenza, per i cinquemila cuori granata del Braglia è stata pari almeno alla consapevolezza di aver avuto in pugno la partita: pronti via i granata si erano portati in vantaggio, proprio come un mese fa nell' ultima sfida al Braglia. La partita, per colorarsi di granata, attende infatti soltanto 200 secondi: Morello rinvia lungo, Bianchi controlla e serve Scaglia che inventa il colpo di biliardo mancino per far secco Pomini. Sembra l'inizio di una cavalcata vincente per Colantuono che aveva ribaltato le corsie (dentro Garofalo, Scaglia e Statella, fuori Rubin, Antonelli e Gasbarroni), invece le cose cambiano in fretta. Il Sassuolo si scuote e prova subito a reagire mentre il Toro, anziché approfittare delle paure emiliane, arretra il baricentro per ripartire di rimessa. Bianchi che è bravissimo nel controllar palla e far risalire - e rifiatare - i compagni. Come al 17' , quando Pestrin trova anche il raddoppio annullato giustamente per l' intervento falloso sul portiere Pomini. In panchina Colantuono è una furia, mentre in mezzo Pestrine Genevier soffrono la verve, ma soprattutto la superiorità, di Fusani, Magnanellie Riccio.E al 24' arriva il pareggio di Martinetti: l' ex granata ha un conto aperto con i suoi colori di una volta, e alla prima "bambola" arriva immediata la punizione. Il Toro è piazzato male, Consoliniè tutto solo sulla destra e può mettere in mezzo un pallone vellutato che pesca Martinetti tutto libero, proprio in mezzo fra Ogbonnae Loria: colpo di testa a colpo sicuro e Morello non può farci nulla. Il pareggio emiliano rinvigorisce il Toro e i suoi cinquemila tifosi, ma i granata non sono più quelli di mercoledì. Soprattutto a destra il Toro va spesso in difficoltà: Statella stavolta è un pesce fuor d' acqua, D'Ambrosio paga le partite ravvicinate. Ma anche in mezzo alla difesa per il Toro sono guai: Martinetti e Zampagna - ispirati da Quadrini - si trovano a meraviglia, Ogbonna e Loria sono sempre in apnea. Avvio di ripresa: pronti via e i granata vanno di nuovo in gol. Chi si aspettava la zampata di Bianchi stavolta può dirsi soddisfatto: il cross dalla sinistra di Scaglia è invitante, l'incornata del principe dei cannonieri rabbiosa. 2-1 per il Toro e l'ago della bilancia si sposta di nuovo dalla parte granata. Stavolta Colantuono corre ai ripari: dentro Barusso, fuori Statella, centrocampo a tre, barriera centrale innalzata, mentre il match diventa battaglia allo stato puro. Il Toro non riesce mai ad addormentare il pallone, i granata fanno fatica a gestire il gioco, gli attaccanti non fanno rifiatare la difesa e i ritmi rimangono elevati con il Sassuolo che non smette un istante di crederci. Al 25' entra anche Gasbarroni per Salgado e la strategia di Colantuono è palese: controllare il pallone e nasconderlo il più possibile. Il match-ball arriva sul destro di Bianchi che sfiora il palo al termine di una bella azione corale: il capitano non chiude la partita ma il Sassuolo non ce la fa. E rischia ancora: Scagli alla mezz' ora colpisce un palo. In finale ci va un Toro più carico e motivato che mai. Il Brescia è avvisato.