WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Adriatico
25/09/2010
h.15.00
PESCARA - TORINO 2-0 (0-0)
Pescara
: Pinna, Petterini, Mengoni, Sembroni, Zanon, Bonanni (all'84' Mazzotta), Cascione, Tognozzi, Gessa, Soddimo (al 79' Verratti), Sansovini (al 70' Ganci). A disposizione: Bartoletti, Alcibiade, Micco, Maniero. All.: Di Francesco.
Torino: Rubinho, D'Ambrosio, Di Cesare, Ogbonna, Garofalo, De Feudis (all'80' Zanetti), De Vezze, Lazarevic, Iunco (al 46' Pellicori), Sgrigna (al 72' Stevanovic), Bianchi. A disposizione: Bassi, Filipe, Pratali, Obodo. All.: Lerda.
Arbitro: Candussio di Cervignano del Friuli.
Reti: Soddimo 46', Aut.Garofalo 57'.
Spettatori: 8.601 di cui 5.795 paganti per un incasso di 52.554 € più 2.806 abbonati per una quota partita di 16.281 €.
Note: Ammoniti D'Ambrosio, Di Cesare e Cascione, recupero 0' pt, 4' st.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 26 settembre 2010]
In campionato non aveva ancora vinto una sola partita, il Pescara. Per rompere l'incantesimo serviva il Toro, straordinario per tradizione nel rivitalizzare chi è in difficoltà. Detto fatto: i giustizieri stavolta portano il nome dei quasi sconosciuti Soddimo e Cascione, ma le sensazioni sono quelle ormai ben note, di una squadra enigmatica, camaleontica che quando ti aspetti che faccia un passo avanti invece ne fa uno indietro. E stavolta non bastano neppure le spiegazioni del dopo-partita, con quel "c'è tanto da lavorare" che diventa una giustificazione obiettivamente stucchevole. I granata giocano un primo tempo appena discreto, al piccolo trotto; nulla di straordinario, per carità, tanto ordine e poca cattiveria. Qualche bel segnale sembra intravedersi dopo la mezzora: cresce un po' la spinta, aumentano gli angoli (saranno otto a tre all'intervallo) ma le occasioni latitano. Insomma, pur nella pochezza del primo tempo, ci sono i margini per una ripresa migliore. E invece arriva il tracollo. I primi venti minuti del secondo tempo sono da incubo. Un crollo che pone tante domande e che esige altrettante risposte. Due le spiegazioni che vengono proposte: da una parte c'è chi propende per il crollo psicologico, con un Toro che preso il secondo gol è letteralmente scomparso dal campo, dall'altra c'è chi invece scommette sulle difficoltà fisiche di una squadra che è ormai storia - quest'anno nella ripresa boccheggia sempre e comunque. E non basta, nello specifico, la sostituzione di Iunco, il più pericoloso al 32' quando chiama Pinna all'unica parata della partita per disinnescare il tocco sotto del bomber ex Cittadella. Iunco in settimana si era allenato poco causa affaticamento, e nella ripresa ha lasciato spazio a Pellicori. Quel che è certo è che quello di ieri è ben più del passo indietro che segnalano nel dopo-partita gli stessi Lerda e Bianchi: una squadra che ha fatto il minimo sindacale per quarantacinque minuti e che, invece di inserire le marce alte nella ripresa, ha innestato addirittura la retromarcia. E così, se nel primo tempo è mancata la grinta tanto cara a Lerda, nella ripresa è mancato tutto, da una parvenza di gioco ad una tenuta fisica accettabile, dalla convinzione di chi vuol vincere. Il Toro è andato sotto di un gol (Soddimo) dopo 40 secondi per colpe proprie più che per meriti altrui, che è diventato improvvisamente garibaldino, attaccando a testa bassa e lasciando decametri di campo al Pescara. Risultato: il Pescara fa male ad una difesa scoperta e in bambola, mentre il Toro si schianta contro il muro abruzzese. E puntuale, al 12', arriva il raddoppio: Bonanni colpisce tutto solo di testa da azione di calcio d'angolo, la palla sbatte sulla coscia di Garofalo, cambia direzione e si infila nell'angolo vanificando il tentativo disperato di De Feudis. A quel punto la partita è già finita, anche se manca più di mezzora: il Toro batte 14 calci d'angolo senza riuscire mai a rendersi pericoloso; e proprio da corner è stato scornato. Insomma, quello di Pescara è stato decisamente il Toro più scialbo della stagione. Un Toro che lascia perplessi, proprio come i numeri granata. In sei partite la casa granata ha incassato otto gol e ne ha realizzati sei. Lerda se ne torna a casa con la targa regalata dal Pescara e i due gol incassati. Null'altro, se noni tanti rebus di un Toro che non riesce a spiccare il volo.