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Garilli
27/11/2010
h.15.00
PIACENZA - TORINO 1-1 (0-1)
Piacenza
: Cassano, Mei, Conteh, Zammuto, Anaclerio, Catinali, Bianchi T. (al 46' Volpi), Marchi, Cacia, Graffiedi (all'83' Mandorlini), Piccolo (all'87' Guerra). A disposizione: Donnarumma, Avogadri, Calderoni, Tremolada. All.: Madonna.
Torino: Bassi, D'Ambrosio (al 73' Rivalta), Pratali, Ogbonna, Garofalo, De Feudis, De Vezze, Lazarevic, Belingheri (all'81' Pellicori), Scaglia (al 77' Gasbarroni), Sgrigna. A disposizione: Morello, Di Cesare, Zanetti, Iunco. All.: Lerda.
Arbitro: Pinzani di Empoli.
Reti: De Vezze 8' (T), Cacia 71' (P).
Spettatori: 3.056 di cui 1.439 paganti per un incasso di 11.892 euro, più 1.617 abbonati.
Note: Ammoniti D'Ambrosio, Belingheri, De Vezze, Conteh, Marchi, Lazarevic e Mei. Recupero 0' pt, 4' st. D'Ambrosio, diffidato, salterà per squalifica Torino-Siena di domenica prossima.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 28 novembre 2010]
Quando ti fai la bocca buona e ti abitui a pasteggiare a nebbiolo, un bicchiere di mediocre vino in cartoccio rischia di avere lo stesso sapore di un bicchier d'acqua. La metafora spiega piuttosto bene gli umori granata dopo il pareggio di Piacenza: al Garilli finisce 1-1, un pari che il Toro ha vissuto quasi come fosse una sconfitta. E' vero, i granata non perdono da sei partite; è vero, il cammino di novembre è una marcia da serie A, vittoria in casa, pareggio in trasferta. Ed è anche indiscutibile che nel computo finale incida la decisione dell'arbitro Pinzani che in avvio di ripresa non concede il rigore a Belingheri ma un secondo dopo annulla per fuorigioco (giusto) il gol di Ogbonna. Insomma, ce n'è abbastanza per capire perché sul pullman che ha riportato a casa la squadra da Piacenza ci fossero tanti musi lunghi. Perché per mezzora il Toro ha dominato in lungo e in largo, perché la vetta novarese rimane lontana dodici punti al termine di una giornata in cui sembrava potersi decisamente avvicinare. Insomma, è il solito Toro: che si smarrisce quando deve fare il salto di qualità e che per segnare un gol deve fallirne in quantità, anche in maniera clamorosa. Il tutto quando alle porte c'è la corazzata Siena, che ieri ha sfiorato il colpaccio a Novara, e che farà visita all'Olimpico domenica prossima all'ora di pranzo. Pronti via il Toro va subito in gol, come gli capita di frequente nelle ultime settimane. Tutto nasce da calcio d'angolo, con il modulo a due uomini sulla bandierina che continua a funzionare: batte Scaglia, velo di Sgrigna, gol di De Vezze che di destro fa secco Cassano. Da quel momento la cronaca rileva due occasioni colossale dei granata. Il Toro potrebbe chiudere la partita fra il 17' e il 18': prima è ancora Scaglia a servire la testa di Lazarevic, in mezzo all'area c'è il tocco di Conteh che sfiora l'autogol, ma Cassano blocca sulla linea. Passa un minuto, contropiede centrale di Belingheri che si presenta da solo davanti a Cassano ma sfiora il palo. Dieci minuti dopo suona il primo campanello d'allarme: cross di Mei, Bassi fa il miracolo sul colpo di testa di Tommaso Bianchi che replica ma coglie il palo, poi Pratali libera in angolo. Siamo alla mezzora, pressing e spinta granata si affievoliscono, il Piacenza alza baricentro e testa, il Toro va in difficoltà. E' questione di minuti; poi, prima dell'intervallo, si rivede il Toro: al 39' Sgrigna fa galoppare in contropiede Garofalo, il sinistro è bello ma Cassano ci arriva in tuffo. Due minuti dopo Scaglia apre per Sgrigna ma il destro da posizione defilata non trova la porta. Al 9' della ripresa c'è l'episodio incriminato del fallo di Conteh su Belingheri; l'arbitro lascia correre, poi segnala il fuorigioco - che c'è di Ogbonna un istante prima che vada al tiro e che infili alle spalle di Cassano. Insomma, il Toro sembra poter controllare, anche perché nell'elenco delle occasioni fallite vanno annoverate le due occasioni di Lazarevic: prima apre e chiude un bel contropiede facendosi rimpallare in angolo (19'), poi sfiora il palo di sinistro sull'angolo seguente. Da quel momento però il Piacenza alza i giri del motore, fino al pareggio del 26' che è la summa degli errori granata: D'Ambrosio concede metri a Graffiedi, Bassi non esce, Ogbonna si perde Cacia ed è 1-1. Da quel momento iniziano processi e domande, comprese quelle sulle scelte di Lerda che ha tardato i cambi e non ha rinforzato il centrocampo quando il Piacenza aveva iniziato a sfondare.