WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Olimpico
29/05/2011
h.15.00
TORINO - PADOVA 0-2 (0-1)
Torino
: Rubinho, Rivalta, Di Cesare, Ogbonna, Zavagno (al 72' Gasbarroni), Pagano (al 46' Antenucci), De Feudis, Budel, Gabionetta (al 54' Lazarevic), Bianchi, Sgrigna. A disposizione: Bassi, Pratali, D'Ambrosio, De Vezze. All.: Lerda.
Padova: Cano, Crespo, Cesar, Legati, Renzetti, Bovo, Italiano, Cuffa (al 66' Vicente), De Paula (all'88' Di Nardo), Ardemagni, Vantaggiato (al 75' Drame). A disposizione: Agliardi, Trevisan, Portin, Rabito. All.: Dal Canto.
Arbitro: Pinzani di Empoli.
Reti: Cuffa 43', De Paula 80'.
Spettatori: 24.244 di cui 18.981 paganti per 166.183 € più 5.263 abbonati per una quota partita di 46.285 €.
Note: Record di presenze e paganti nella stagione in corso, presenti all'Olimpico circa 1.500 sostenitori del Padova. Ammoniti Bovo, Ogbonna, Rivalta e Budel per gioco scorretto, Cuffa per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo 3-2 per il Torino, recupero 0' pt, 4' st. Con questo successo il Padova accede ai playoff promozione, il Torino rimane in serie B. Al termine dell'incontro capitan Bianchi, intento a chiedere scusa ai sostenitori, viene rispedito dagli stessi - che nel frangente hanno anche invaso il terreno di gioco - negli spogliatoi.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport del 30 maggio 2011]
La Maratona applaude i vincitori, e questa è una bella notizia. Poi, quando Bianchi accenna ad andare sotto la curva a chiedere scusa secondo il Palombo-style, la sportività va a farsi benedire e la rabbia del popolo granata tracima, travolge i cartelloni pubblicitari, finisce fuori dallo stadio (arrestato un padovano), mentre il centravanti simbolo del fallimento cambia idea. Padova ai playoff, Torino fuori. Giusto così. Paziente Dal Canto gioca la partita perfetta, continua la serie positiva (siamo a 7 vittorie e 4 pari) e per l'occasione decide di snaturare la sua idea di calcio: aspettare e colpire, aspettare e ragionare. Senza El Shaarawy, puntella il tridente con Vantaggiato, ma non può fare nulla contro l'evidente deficit di creatività. A decidere sono Cuffa, a segno anche col Livorno, e De Paula, fino al gol quasi nullo, ma la vittoria è costruita sulla pazienza e sull'attenzione, virtù preziose anche se non appariscenti. Su un portiere ancora una volta protagonista, che respinge alla grande un tiro di De Feudis ed sventa i tentativi di autogol dei suoi difensori centrali, Cesar e Legati (27' e 40'). Poi arriva l'1-0 di Cuffa, angolo di Renzetti e deviazione di testa nell'area piccola con Rubinho immobile. E a quel punto il Torino toglie il disturbo. Inesistente Lerda parte senza Antenucci (come mai?), punta su Pagano e Gabionetta alti e larghi: un 4-4-2 che in teoria dovrebbe trasformarsi in 4-2-4. Non succede, perché il gioco è monocorde, perché gli esterni sono un disastro, perché Bianchi, cioè il capitano, cioè l'uomo che dovrebbe trascinare la truppa nei momenti di crisi, va in crisi per primo, mangiandosi due gol, terribile in particolare il palo a due passi dalla porta su cross di Gasbarroni (28' s.t.). Mentre rivede nel Padova l'incubo di due anni fa, il tecnico cambia le ali, poi l'inesistente Zavagno, ma non ottiene risultati. Passa al 3-4-1-2, incassa il contropiede di De Paula e capisce che davvero è game over. Il Toro interrompe la serie positiva (5 vittorie e 4 pari) e chiude con gli stessi punti della Juve: come consolazione non ci sembra un granchè. Il Padova chiude col regalo extra del quinto posto (giovedì si comincia in casa col Varese) e le lacrime del presidente Cestaro. Non aveva pianto neanche dopo la promozione in B.