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Olimpico
28/04/2012
h.15.00
TORINO - CROTONE 2-1 (2-0)
Torino
: Benussi, Darmian, Glik, Ogbonna, Parisi, Oduamadi, Basha, Iori, Guberti (al 60' Bianchi), Sgrigna (al 66' Meggiorini), Antenucci (al 67' Vives). A disposizione: Morello, D'Ambrosio, Verdi, Pasquato. All.: Ventura.
Crotone: Belec, Correia, Vinetot, Abruzzese, Mazzotta, Maiello (al 53' Florenzi), Eramo, Galardo, Calil, De Giorgio (all'81' Pettinari), Caccavallo (al 46' Sansone). A disposizione: Bindi, Natalino, Loviso, Djuric. All.: Drago.
Arbitro: Di Bello di Brindisi.
Reti: Glik 3' (T), Sgrigna 39' (T), Calil 60' rig. (C).
Spettatori: 12.592 di cui 7.904 abbonati per una quota partita di 42.788 €, più 4.688 paganti per un incasso di 62.618 €.
Note: Giornata primaverile, cielo coperto, terreno in ottime condizioni. Ammoniti Basha, Ogbonna, Meggiorini e Vives. Recupero 1' pt, 3' st, calci d'angolo 8-3 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 29 aprile 2012]
Venerdì, sul banco degli imputati del tribunale granata, è finita la prima sezione della Corte di Giustizia Federale, capitanata dal suo presidente Gerardo Mastrandrea, che ha elaborato la sentenza del ribaltone padovano. Ieri, invece,è toccato all' arbitro Di Bello, l'ennesimo mediocre passato quest'anno sul prato dell'Olimpico. E il popolo granata, che si sentiva defraudato fin dalla sera precedente, si è scatenato - ma soltanto a parole - contro l'arbitro brindisino reo, per il tribunale monocratico della curva Maratona, di aver fischiato a senso unico per tutto il secondo tempo. Risultato: un rigore contestatissimo assegnato, quattro ammonizioni (a zero) contro i padroni di casa, con gli assistenti a fermare sistematicamente i rilanci granata (nove fuorigioco a uno). Ma soprattutto, una gestione della partita che ha fatto imbestialire tutti, Ventura in primis. Arbitro o non arbitro, il Toro capitalizza il turno casalingo, impone lo stop alla rivelazione Crotone e si riprende la vetta solitaria della classifica. Soffrendo tantissimo, e sfogando in questo modo tutta la rabbia accumulata in una notte diversa dalle altre. Sì, perché c'è tutta la collera granata in quelle due incornate che restituiscono al Toro il passaporto temporaneo per il paradiso. La prima arriva subito, sul primo calcio d' angolo del pomeriggio, calciato da Sgrigna, con la zuccata, rabbiosa, che porta la firma del volto della grinta del Toro. E' Glik, il polacco ruvido di piedi ma insuperabile di testa, che scarica alle spalle di Belec l'inquietudine dei quindicimila dell'Olimpico quando il cronometro segna centotrenta secondi di gioco. Strano destino, quello del polacco, a lungo criticato per qualche svista difensiva, ma che sta vivendo un aprile d' oro, fra il gol che ha steso la Regginae il bis di ieri, che ha trasformato in discesa la scalataCrotone. Se Glikè la sorpresa che Ventura ha scoperto nell' uovo pasquale, Sgrignaè la lieta novella della stagione: tradotto, quando segna gioca. Ed è andata così anche ieri, al 39', quando si è fatto trovare pronto di testa sull'assist d'oro servitogli da Antenucci. Finisce 2-1, con il Toro che sembra chiudere la pratica nel primo tempo, e i calabresi che riapronoi giochi su rigore al quarto d' ora della ripresa. Il Crotone è la dodicesima vittima dell'Olimpico,ei tre punti risistemano le cose dopo il terremoto provocato dalla sentenza della Corte di Giustizia Federale, riportando il Torino in vetta da solo, a +2 sul Pescara e a +3 su Sassuolo e Verona. Tre punti d'oro, che portano serenità ad una squadra che nella ripresa, dopo il gol della paura di Calil, è parsa in difficoltà sul piano fisico e, soprattutto, condizionata dal "braccino" del tennista: troppo importante, ieri, lanciare un nuovo messaggio al campionato, ma altrettanto grande il rischio di inficiare in meno di mezzora dieci mesi di duro lavoro. Ecco perché superare l'esame-Crotone, che arrivava da undici risultati utili consecutivi, comprese le ultime vittorie su Padova, Sampdoria e Verona, rappresenta un passo fondamentale in vista delle ultime sei partite del campionato. La prima delle quali è in programma dopodomani a Livorno, contro una squadra scombussolata dalla tragedia di Morosini, uscita sconfitta ieri anche dalla trasferta di Ascoli.