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Renzo Barbera
21/10/2012
h.15.00
PALERMO - TORINO 0-0
Palermo
: Ujikani, Munoz, Donati, Von Bergen (al 60' Pisano), Morganella, Barreto, Kurtic, Garcia, Ilicic, Giorgi (al 65' Brienza), Dybala (al 55' Miccoli). A disposizione: Benussi, Brichetto, Cetto, Labrin, Rios, Viola, Bertolo, Sanseverino, Budan. All.: Gasperini.
Torino: Gillet, D'Ambrosio, Di Cesare, Rodriguez, Masiello, Gazzi, Basha, Vives, Cerci (al 60' Stevanovic), Meggiorini (al 73' Sgrigna), Bianchi. A disposizione: L.Gomis, Bakic, Sansone, Glik, Agostini, Brighi, Birsa. All.: Ventura.
Arbitro: Romeo di Verona.
Reti: -
Spettatori: 15.715 di cui 6.429 paganti per un incasso di 58.450.000 € più 9.286 abbonati per una quota partita non comunicata.
Note: Giornata calda con temperatura estiva, terreno non in perfette condizioni; calci d'angolo 7-2 per il Palermo, recupero 1' pt, 4' st. Ammoniti Vives, Di Cesare e Gazzi per gioco falloso, Cerci e Ilicic per comportamento non regolamentare (entrambi per simulazione). Presenti nel settore ospiti una cinquantina di sostenitori del Torino. Esordio in maglia granata per il centrale difensivo Rodriguez.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del21 ottobre 2012]
La voglia di risalire del giovane Palermo di Gasperini si scontra su un super Gillet. Le parate del portiere belga consentono al Torino di mantenere l'invidiabile statistica di squadra imbattuta in trasferta. Match a volte caotico, ricco di agonismo e quindi di errori nel frenetico palleggio, oltre che di contrasti al limite della regolarità. Romeo non dirige male, anche se esordisce con un errore importante su entrata a gamba tesa di Von Bergen ai danni di Meggiorini in piena area di rigore rosanero. Ci stava la punizione indiretta e ravvicinata. Il Palermo schiera una formazione a trazione anteriore ma deve inizialmente rinunciare ai suoi elementi di maggior talento, Brienza e Miccoli. Gioca Ilicic e lo fa salendo sulla solita "altalena": a volte fa cose geniali, più spesso la sua supponenza è irritante. Ventura fa robusto turn over e lo fa nel settore più delicato. La difesa. Fuori la cerniera titolare, dentro insieme Di Cesare e Rodriguez. Ne consegue un primo tempo di sangue e sudore, anche perché le ali poco assistono il centrocampo, stretto nel costante pressing rosanero. Ventura è fortunato e si affida alla verve di Gillet che si oppone alla grande dalle bordate che arrivano dal limite dell'area, la zona è mal presidiata, da parte di Kurtic, Barreto, dello stesso Ilicic. E sul finire del primo tempo rimedia all'incursione profonda che Masiello consente a Morganella. Tu chiamale se vuoi.. Prodezze. Il Toro nel primo tempo non c'è. Eppure la difesa a volte sbadata dei siciliani permette ai granata di creare le migliori premesse per segnare. Gazzi si inserisce bene, scambia con Meggiorini e offre a Bianchi la migliore delle occasioni gol. Il bomber tradisce: tira addosso a Ujkani, uscitogli incontro con ottima scelta di tempo. Alla fine del primo tempo si è visto tanto Palermo (guidato da un Donati ancora scintillante seppure schierato in un inedito ruolo di centrale difensivo), eppure è stato ospite il pallone gol più ghiotto. Ventura si fa sentire negli spogliatoi, il Torino nella ripresa cambia pelle. Basta con sistematici passaggi indietro a Gillet, schema rinunciatario e impaurito. E' Stevanovic, al posto di un deludente Cerci, a dare la scossa. Dalla sua zona di competenza, la destra, arrivano le proposte più invitanti. E poi, su ripartenza, Meggiorni e ancora Bianchi vedono bene di rinunciare agli assist palle gol confezionate da dietro. Una la divora Bianchi pesato da Rodriguez con lancio.. Alla Pirlo. Pallonetto risibile. L'altra se la mangia Meggiorini che si allunga troppo il pallone concedendo a Ujkani il tempo dell'uscita liberatoria. Gasperini nell'ultima mezz'ora può pure contare sulla classe e l'esperienza di Miccoli e Brienza. Il primo calcia sul muro una punizione dalla sua mattonella. Il secondo dà il via alla più bella manovra della partita, che passa - guarda caso - dai piedi suoi, di Miccoli per finire sul sinistro di Ilicic. Lo sloveno è elegante nel dribbling per liberare il suo terminale, ma impreciso nella conclusione piazzata sul palo lontano. Giusto così: per lui, oggi, il gol sarebbe stato un premio eccessivo.