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Olimpico
17/03/2013
h.20.45
b>TORINO - LAZIO 1-0 (0-0)
Torino: Gillet, Darmian, Glik, Rodriguez, D'Ambrosio, Gazzi, Brighi, Cerci, Barreto (al 77' Jonathas), Meggiorini (al 57' Bianchi), Santana (al 61' Birsa). A disposizione: Coppola, Masiello, Caceres, Di Cesare, Vives, Basha, Bakic, Menga, Stevanovic. All.: Ventura.
Lazio: Marchetti, Pereirinha, Ciani, Cana, Radu, Candreva, Gonzalez (al 77' Biava), Ledesma, Lulic, Onazi (al 79' Saha), Kozak (al 77' Ederson). A disposizione: Bizzarri, Scarfagna, Mauri, Crecco, Keita. All.: Petkovic.
Arbitro: Tagliavento di Terni.
Reti: Jonathas 78'.
Spettatori: 11.683 di cui 8.539 abbonati più 3.144 paganti.
Note: Si è giocato sotto una fitta nevicata durata incessantemente tutta la partita. Il terreno dell'Olimpico, sebbene innevato e insidioso, risultava complessivamente agibile. La partita è stata sospesa per 4 minuti al 77' al fine di rendere visibili le linee perimetrali del campo, centrocampo e aree di rigore, ormai coperte dalla neve. Prima rete in maglia granata per Jonathas. Espulso Ciani al 16' per doppia ammonizione (entrambe per gioco falloso su Barreto); ammonito Glik per simulazione e Cerci per proteste. Recupero 1' pt, 2' st. Presenti all'Olimpico una trentina di sostenitori biancazzurri.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 18 marzo 2013]
Bianco come il campo dell'Olimpico e il cielo che scarica neve come fossimo a Natale; arancione come il pallone scelto da Tagliavento, difficile da scorgere tra i tanti fondisti in campo; rosso come il cartellino che, sciaguratamente, rimedia Ciani, due gialli in un minuto. Follia. Il trionfo dell'Imprevedibile - e la tendenza all'autolesionismo ospite - si materializza nella ripresa, al minuto 33, quando Jonathas - veni vidi vici - devia in porta sotto miura il primo pallone della sua partita, cominciata soltanto pochi respiri prima. Un piattone nell'unica dimenticanza difensiva di una cerniera tanto improvvisata, Radu dirottato al centro con Cana, quanto cinica e decisiva. Tre punti importanti che spingono le vele granata verso il mare della tranquillità. Forse Ventura non avrebbe voluto la luna, soprattutto contro un avversario così abile da annullare per un'ora l'inferiorità numerica, trasformandola addirittura in un alleato, ma lassù qualcuno lo ama. E lui fa di tutto per farsi ben volere, perché azzecca la mossa quando il fiatone annebbia l'ottimo rivale, spostando D'Ambrosio di fascia e dando finalmente profondità anche negli esterni. Cosa fin lì mancata. Bianco, arancione e rosso: tre colori (e non siamo Kieszlowski) tingono il primo tempo di Lazio-Torino, squadre piene di idee e in cerca di punti importanti: gli uni per raggiungere al più presto la salvezza, gli altri per coltivare ancora sogni europei. Il copione avrebbe potuto scriverlo la Cristillin per le Olimpiadi invernali, ma Barreto non è Carolina Kostner e Kozak non concorre nello slalom gigante. Gigante deve sembrare, davanti a Gillet, quel Cana che si issa in cielo a deviare sul palo il primo assalto portato da Candreva. E' il solo acuto di un primo tempo, poi i granata partono meglio mentre la Lazio finisce benone, adattandosi alle condizioni climatiche e facendo di necessitàvirtù. Poco da annotare sul taccuino: Gilletèpiù impegnato di Marchetti e si allunga a bloccare una brillante girata di Kozak, mentre Cerci e Santana - ispirati in rifinitura - vengono disinnescati dalla difesa laziale adattata cioè prima di presentarsi davanti a Marchetti. Nella ripresa il match non cambia. Continua a essere più brillante il centrocampo laziale, il Toro ha poco o nulla dal poker degli avanti, mentre cresce in mezzo, con la sua tela paziente, il regista Brighi. Nessuno però avrebbe scommesso un centesimo sul successo granata, fin quando Ventura non pesca il jolly. Jonathas. Entra e segna, lo fa quando la Lazio è sulle gambe, anche per l'impegno di giovedì scorso in coppa. Petkovic prova a pescare dal fondo della sua panchina - diventata ancora più corta - quel Saha arrivato in extremis, l'ex United si prodiga ma non ha rifornimenti dai centrocampisti, svuotati di energia dopo tanto eccellente pressing. Vince il Toro. Per la Lazio peròè un.. Dopo cena delle beffe.