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San Siro
05/05/2013
h.15.00
MILAN - TORINO 1-0 (0-0)
Milan
: Abbiati, Abate, Mexes, Zapata, Constant, Flamini (all'81' Robinho), Muntari, Nocerino, Boateng (al 76' Niang), Balotelli, El Shaarawy (al 55' Pazzini). A disposizione: Amelia, Gabriel, Yepes, Bonera, Zaccardo, Antonini, Cristante, Traoré. All.: Allegri.
Torino: Gillet, Darmian, Di Cesare (all'83' D'Ambrosio), Ogbonna, Rodriguez, Masiello, Brighi (al 75' Santana), Basha, Vives, Barreto (all'84' Meggiorini), Cerci. A disposizione: Coppola, Gomis, Caceres, Gazzi, Bakic, Birsa, Menga, Jonathas, Bianchi. All.: Ventura.
Arbitro: Damato di Barletta.
Reti: Balotelli 84'.
Spettatori: 54.898 di cui 30.228 paganti e 24.670 abbonati.
Note: Ammoniti Mexes e Balotelli per comportamento non regolamentare, Muntari e Boateng per gioco falloso. Calci d'angolo 13-3 per il Milan, recupero 1' pt, 3' st. Quarta sconfitta consecutiva per il Torino, quinta nelle ultime sei.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 5 maggio 2013]
Il migliore è stato Abbiati, il che dice tutto della poco gloriosa vittoria del Milan sul Torino, caduto soltanto nel finale, come gli capita fin troppo spesso. Dopo tante dichiarazioni pro Allegri, i giocatori sul campo non stavano facendo molto per aiutarlo a fare cambiare idea a Berlusconi, che gli preferirebbe Seedorf. Poi, nel finale, è spuntato con l'ennesimo gol decisivo Balotelli, che fino a quel momento aveva attraversato senza troppe tracce la partita. Così ora, grazie anche alla sconfitta della Fiorentina, il terzo posto èpiù solido, la qualificazione al preliminare di Champions più vicina e l'eventuale doppia rinuncia - del Milan ad Allegri e di Allegri al Milan, per andare alla Roma - più difficile da capire. Certo, la squadra è arrivata in evidente riserva di energie all'epilogo del campionato: fatica a correre, a contrastare, ad anticipare gli avversari, a creare occasioni con gli inserimenti improvvisi. L'assenza dell'infortunato Montolivo, oltretutto, ha tolto all'azione quel minimo di precisione e di profondità necessarie per scardinare le difese schierate, come quella del Torino: in assenza di spazi, sono emersi più che mai i limiti tecnici di molti giocatori. Tuttavia proprio questa vistosa emergenza atletica e tecnica rende più merito alla rimonta in classifica di un gruppo che, costretto sempre a inseguire per via della falsa partenza delle prime otto giornate, si ritrova comprensibilmente in affanno dopo una rincorsa tanto lunga. La cronaca del pomeriggio di San Siro - passabilmente pieno, anche perché il primo anello della curva Nord era popolato dei ragazzini delle scuole calcio - conferma che è stata una delle edizioni più grigie del Milan in questa stagione: per 85' non è riuscito dare nemmeno una piccola spallata a un Torino rintanato in difesa, ma comunque capace di costringere per due volte Abbiati al salvataggio determinante, su altrettanti assist di Cerci a Barreto, che si è lasciato ipnotizzare dal portiere capitano. Un terzo invito al gol di Cerci, destinazione Di Cesare, non è stato sfruttato dal difensore in avanscoperta: il diagonale in corsa è finito appena a lato. L'attacco milanista, in tutte le sue varianti, non ha mai preoccupato Gillet. Nel tridente iniziale, obbligato a giocare per lo più spalle alla porta contro i cinque difensori di Ventura e raggiunto per lo più da palloni difficili da addomesticare, ElShaarawy ha pagato il cattivo funzionamento della catena di sinistra Constant-Nocerino: è stato il primo ad essere sostituito, all'11' del secondo tempo, da Pazzini. Una ventina di minuti più tardi, siccome nemmeno il nuovo tridente funzionava, con Balotelli a sinistra, è toccato a Boateng cedere il posto a destra a Niang: i fischi della tribuna, che lo hanno accompagnato in panchina, testimoniano il suo scarso feeling con una cospicua parte del pubblico milanista. Il numero 10, ammonito, sarà per giunta squalificato. Alla fine Allegri si è arreso al cambio di modulo: l'ingresso di Robinho per Flamini ha infatti disegnato il 4-2-4, ancora di salvezza nelle situazioni complicate. Ma più della variazione tattica, in realtà, ha potuto la prima e unica vera distrazione difensiva di un Torino che aveva appena dovuto rimpiazzare Di Cesare con D'Ambrosio e stava ancora assestando le marcatute, quando la sponda di testa di Mexès ha smarcato Balotelli a un passo dalla linea per il tocco al volo della vittoria. Adesso il Milan può dedicarsi con meno ansia al consolidamento del terzo posto e il Torino, che torna a casa con una sconfitta immeritata, a quello della salvezza. Per l'aritmetica non ci sono ancora certezze. Ma potrebbero anche arrivare prima dell'ultima giornata, anticipando le comunicazioni ufficiali sul destino di Allegri, quale che sia.