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Olimpico
17/08/2013
h.20.30
TORINO - PESCARA 1-2 (0-0)
Torino
: Padelli, Glik, Rodriguez, Moretti, Darmian, Brighi (al 62' Basha), Bellomo, Farnerud (al 59' El Kaddouri), D'Ambrosio, Immobile, Larrondo (al 62' Cerci). A disposizione: Gomis, Bovo, Maksimovic, Chiosa, Meggiorini. All.: Ventura.
Pescara: Pigliacelli, Balzano, Schiavi, Capuano, Rossi, Nielsen, Brugman, Bjarnason, Politano (al 64' Cutolo), Maniero, Ragusa (all'84' Piscitella). A disposizione: Calore, Falso, Frascatore, Zauri, Vukusic, Bocchetti, Fornito, Kabashi, Padovan, Zuparic. All.: Marino.
Arbitro: Massa di Imperia.
Reti: Aut.Moretti 47' (P), Immobile 53' (T), Ragusa 58' (P).
Spettatori: 12.053 di cui 7.053 paganti più circa 5.000 degli attuali abbonati.
Note: Ammoniti Capuano, Balzano e Pigliacelli per gioco falloso, Immobile per simulazione. Recupero 0' pt, 3' st. Esordio in maglia granata per Padelli, Moretti, Bellomo, Farnerud, El Kaddouri, Immobile e Larrondo; nel primo impegno ufficiale della stagione, con questa sconfitta, il Torino è già eliminato dalla Tim Cup 2013/2014.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport del 18 agosto 2013]
Riccardo Maniero e Ciro Immobile un anno e mezzo fa si chiamavano "fratellino", come se condividessero la famiglia oltre che lo spogliatoio. Erano i tempi del Pescara di Zeman e loro, attaccanti di scuola Juve, promettevano stagioni di gol. Ieri hanno mantenuto, in una partita che in venti minuti ha mischiato le loro storie con un caso arbitrale, tre gol spettacolari e due scelte tecniche discusse dai fischi della Maratona. Se era un aperitivo di Serie A, lo chef ha abbondato col peperoncino. Il Pescara ha vinto a Torino giocando senza l'attacco titolare e con il portiere di riserva: decisivo un tiro di Ragusa che dopo un'ora di partita si è accentrato da sinistra e ha calciato da fuori area. La palla ha colpito la traversa ed è rimbalzata fuori, secondo Massa dopo aver superato la linea. Fine della storia perchè il Toro ha reclamato per un presunto rigore su Cerci ma è andato vicino al 2-2 solo con un tiro di Basha all'89': alto di una decina di metri, con la porta quasi aperta. Oltre i rimpianti, c'è una questione di mercato. Petrachi cerca un esterno sinistro, ma ieri si è notata più l'assenza di un interno di centrocampo. Brighi e Farnerud, mediani difensivi, hanno faticato a costruire, in più Ventura ha fatto il fioretto di Ferragosto: ha escluso dagli undici El Kaddouri e Cerci, il 50 per cento abbondante dei piedi buoni a disposizione. Se siamo al turnover preventivo in vista del campionato, forse stiamo esagerando. Tolte le idee, è rimasta la Torino operaia, da fabbrica: qualche lancio di Bellomo, benino da regista, e soprattutto gli allunghi di D'Ambrosio, una spanna sopra a tutti finché il fiato ha retto. Il resto, annebbiato. Aspetto che non è piaciuto al presidente Cairo, a lungo a colloquio con lo stesso Ventura dopo la partita. Marino ha fatto la partita che voleva. Senza Mascara, Sforzini e Pelizzoli si è messo dietro e ha sperato che l'attacco di riserva lo ripagasse. Poi, semplicemente, è successo: Maniero ha saltato Rodriguez e Padelli, non esaltante nella partita che poteva lanciarlo titolare, e ha segnato il vantaggio. Poi Ragusa, fin lì tra i peggiori, ha regalato alla città la rivincita con Stroppa, esonerato nella scorsa stagione. Probabile che al Toro l'amarcord interessi poco perché anche il 3-5-2 finale con Cerci di punta non ha convinto. Tra otto giorni arriva il Sassuolo: alla Maratona, arrivasse un'altra delusione, pruderebbero già le corna.