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Jan Breydelstadion
18/09/2014
h.19.00
CLUB BRUGGE - TORINO 0-0
Club Brugge
: Ryan, Meunier, Mechele, Duarte, Bolingoli-Mbombo (all'80' De Bock), Fernando (al 67' Vormer), Silva, Simons, Vazquez (al 66' Storm), Felipe Gedoz, Izquierdo. A disposizione: Dioudis, De Fauw, Engels, Oularé. All.: Preud'Homme.
Torino: Gillet, Maksimovic, Jansson, Gaston Silva, Darmian, Benassi (al 65' El Kaddouri), Gazzi, Sanchez Mino (all'84' Molinaro), Quagliarella (al 69' Martinez), Amauri. A disposizione: Padelli, Bovo, Moretti, Larrondo.All.: Ventura.
Arbitro: Ozkahya (Turchia).
Reti: -
Spettatori: 15.532 paganti, incasso non comunicato.
Note: Ammoniti Meunier, El Kaddouri e Molinaro per gioco scorretto. Recupero 1' pt, 3' st, calci d'angolo 6-2 per il Club Brugge. Esordio in maglia granata per Gaston Silva; si rivede in campo anche Gillet, dopo la squalifica per 13 mesi. Presenti 1.400 rumorosissimi sostenitori granata, nello spicchio riservato agli ospiti che nell'occasione é esaurito.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 18 settembre 2014]
Un punto per riprendere confidenza con l'Europa, un punto firmato Jean François Gillet. Il Torino riabbraccia in un colpo solo una competizione continentale, dopo l'assaggio dei turni preliminari, e il suo portiere, che dimentica i tredici mesi di squalifica tornando fra i pali, ironia della sorte, proprio nel suo Belgio. L'estremo difensore è il protagonista principale dello 0-0 che i ragazzi di Ventura strappano a Bruges, soffrendo per diversi brani di gara ma mostrando comunque segnali di ripresa dopo la pessima esibizione in casa della Sampdoria. Ancora tutta da affinare l'intesa Quagliarella-Amauri, con il primo più avvezzo ai movimenti del 3-5-2 rispetto al secondo. Positiva, invece, la prestazione di Sanchez Mino, che nel ruolo di intermedio sinistro ha mostrato personalità e voglia di fare. Difesa tutta nuova -Ventura lancia il pressoché inedito terzetto difensivo composto da Maksimovic, Jansson e Silva. Proprio quest'ultimo ha convinto poco, regalando spesso la sfera sul pressing orchestrato abilmente da Michel Preud'Homme, tecnico dei padroni di casa. Gedoz, Vazquez e Izquierdo vanno da subito a infastidire il primo possesso palla e i granata ne soffrono. Nella prima parte di gara il Toro riesce però a distendersi bene in contropiede. Benassi al 9' pesca l’inserimento di Darmian, sul cross del terzino c'è la diagonale efficace di Meunier. A metà frazione Gillet deve mettersi in moto. Prima Silva regala palla a Gedoz che serve subito Vazquez ma il numero 7 perde l'attimo per il tiro, poi il portiere belga deve superarsi su un'incornata di Duarte. Alla mezz'ora ancora Vazquez pericoloso, anche se il fantasista calcia centralmente e all'estremo granata basta mettere il piede per respingere. Prosegue il primo tempo difficile di Silva, Izquierdo riceve ai 25 metri e col destro a giro spaventa Gillet. Decisivo il portiere granata - Anche nella ripresa è il Toro a partire bene, con Sanchez Mino che al 6' trova il varco giusto e incrocia col mancino: diagonale a lato di un soffio. A ridosso del quarto d'ora serve un intervento monumentale di Gazzi, schierato nel cuore del centrocampo al posto di Vives, per tenere il risultato sullo 0-0. Scivolata disperata sulla conclusione a botta sicura di Gedoz, l'attaccante chiede un mani che il turco Ozkahya giustamente non rileva. Minuto 30, il fortino granata subisce lo scossone più violento della serata. Storm, da poco entrato, sfila alle spalle di Maksimovic per raccogliere un invito dalla trequarti. Darmian non chiude la diagonale, l'attaccante impatta di testa e la schiacciata sembra vincente. Il riflesso di Gillet, in tuffo sulla sua destra, è straordinario: pallone sporcato a fil di palo e porta che rimane miracolosamente inviolata. I ragazzi di Ventura chiudono sulle gambe ma in pieno recupero sfiorano per due volte il colpo grosso: El Kaddouri di destro sfiora il palo dal limite dell'area, poi Martinez - entrato molto bene in partita - vede la sua conclusione murata da Duarte in area piccola. Il Torino è ancora un cantiere aperto ma il punto di Bruges fa bene al morale, alla classifica europea e al ritrovato Gillet.