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Olimpico
14/01/2015
h.21.00
TORINO - LAZIO 1-3 (0-2)
Torino
: Padelli, Maksimovic, Glik, Moretti, Darmian El Kaddouri, Gazzi, Molinaro (al 57' Castellazzi), Jansson (al 60' Farnerud), Amauri (al 46' Maxi Lopez), Martinez. A disposizione: Masiello, Silva, Benassi, Basha, Vives, Bruno Peres. All.: Ventura.
Lazio: Berisha, Konko (al 68' Basta), Novaretti, Radu, Cavanda, Onazi, Ledesma, Parolo (all'88' Tounkara), Cataldi (al 72' Pereirinha), Klose, Keita. A disposizione: Marchetti, Strakosha, Cana, Prce, Biglia, Candreva, Felipe Anderson, Oikonomidis, Djordjevic. All.: Pioli.
Arbitro: Russo di Nola.
Reti: Keita 12' (L), Klose 29' (L), Martinez 49' (T), Ledesma 57' rig. (L).
Spettatori: 4.305 paganti per un incasso di 85.060 euro.
Note: Espulso Padelli per fallo su Klose su chiara occasione da gol al 56'. Ammoniti Amauri, Cavanda, Gazzi e Martinez, tutti per gioco scorretto. Calci d'angolo 2-1 per il Torino, recupero 0' pt, 4' st. Esordio in maglia granata per il neo acquisto Maxi Lopez e per il terzo portiere Castellazzi, entrato in luogo di Molinaro dopo l'espulsione di Padelli. Il Torino é eliminato dalla Coppa Italia, mentre la Lazio accede al turno successivo nel quale incontrerá il Milan. Serata fredda, terreno molto scivoloso, stadio semideserto. Presenti all'Olimpico una cinquantina di sostenitori laziali. Da parte dei pochi presenti, per tutto l'arco della partita, numerosi cori di contestazione nei confronti di Cairo e della presidenza.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 15 gennaio 2015]
E adesso gli obiettivi granata sono soltanto due. La Coppa Italia appena arrivata se n'è subito andata: è bastata la Lazio-2 per estromettere i granata da una competizione cui - a parole - ''tenevano tantissimo''. Peccato che la definizione detta e ripetuta per mesi da tutto l'ambiente Toro non abbia avuto il minimo riscontro in campo: per passare il turno il Torino avrebbe dovuto giocare tutta un'altra partita. Troppo molli, inconsistenti e (tanto per cambiare) spuntati, i granata per fare male ad una squadra che ha fatto poco più del compitino per portare a casa la qualificazione che li proietterà, nei quarti, ad affrontare il Milan. Finisce 3-1, con due gol nella prima mezz'ora che indirizzano la partita: il vantaggio arriva al 13' e nasce da un errore a centrocampo di ElKaddouri che sbaglia il passaggio a Jansson, la Lazio riparte in velocità, Keita si fa beffe di Maksimovic e, da sinistra, fa secco Padelli. Il raddoppio è frutto di una bella combinazione Keita-Cataldi, troppo facile sottoporta il tocco decisivo di Klose.L'andamento della partita avvilisce ancor più i drappelli di popolo granata presenti allo stadio nonostante il freddo pungente, la diretta televisiva e i prezzi proibitivi. L'Olimpico è quasi deserto e la tifoseria granata contesta la società già ben prima dell'inizio. Dopo gli assaggi di protesta di sabato scorso contro il Milan, stavolta la contestazione è dura e proseguirà per tutta la serata: la Maratona lascia completamente vuoto lo spicchio centrale di curva, mentre la Primavera si presenta con lo striscione "Cairo vattene" e con i tifosi che, ad un certo punto, si spostano minacciosamente verso la tribuna.In un clima "difficile" la squadra perde subito la bussola; e stavolta diventerebbe pretestuoso accampare come cause le assenze - pur numerose - cui ieri pomeriggio si è aggiunto anche Vives, messo ko da una infiammazione alla ghiandola salivare che lo pone in dubbio anche per domenica a Cesena. Ventura schiera in mezzo al campo Jansson: una posizione che lo svedese ha già ricoperto ai tempi del Malmo e infatti non va peggio dei compagni. Peccato che sul fronte biancoceleste ci sia una squadra imbottita di riserve, ma è quanto basta per dare fin dall'inizio l'impressione di essere molto più in palla: pressione costante, pallino sempre in mano, Berisha mai impegnato.In avvio di ripresa Ventura gioca la carta Maxi Lopez: fuori un inconsistente Amauri e immediato gol di Martinez. Po- trebbe essere il gol della speranza, invece la sbandata difensiva libera Klose tutto solo davanti a Padelli: il centravanti tira fuori ma viene steso dal portiere granata. Risultato: dopo qualche secondo di incertezza l'arbitro Russo sceglie di espellere l'estremo difensore e di assegnare il rigore che viene trasformato da Ledesma. Da quel momento la partita perde ogni significato: la Lazio potrebbe dilagare ma "grazia" in più circostanze il Toro matato e depresso. Ora, però, si tratta di voltar pagina al più presto: domenica c'è la trasferta di Cesena. Affrontarla con lo stesso spirito di ieri sera potrebbe avere conseguenze nocive.