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Petrovsky Stadium
12/03/2015
h.18.00
ZENIT - TORINO 2-0 (1-0)
Zenit
: Lodygin, Smolnikov, Neto, Garay, Criscito, Javi Garcia, Witsel (al 90' Tymoshchuk), Hulk, Danny, Shatov (all'81' Ryazantsev), Rondon. A disposizione: Baburin, Lombaerts, Mogilevets, Zuev, Sheydaev. All.: Villas Boas.
Torino: Padelli, Moretti, Glik, Maksimovic, Darmian, Benassi, Gazzi, El Kaddouri, Molinaro, Martinez (al 33' Vives, al 51' Farnerud), Quagliarella (al 76' Maxi Lopez). A disposizione: Castellazzi, Bovo, Silva, Amauri. All.: Ventura.
Arbitro: De Sousa (Portogallo).
Reti: Witsel 37', Criscito 53'.
Spettatori: 17.271 paganti.
Note: Espulso Benassi al 27' per doppia ammonizione, entrambe per gioco falloso, ammoniti Javi Garcia e Smolnikov per gioco falloso, Ryazantsev e Glik per reciproche scorrettezze, Molinaro per proteste al termine della partita. Calci d'angolo 5-1 per lo Zenit, recupero 1' pt, 3' st. Serata di freddo polare, terreno comunque accettabile. Presenti al Petrovsky Stadium un centinaio scarso di sostenitori del Torino.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 12 marzo 2015]
La gelida Russia non è come i Paesi Baschi e il Torino esce dallo stadio Petrovskij di San Pietroburgo incassando un 2-0 dallo Zenit che pesa non poco sul groppone. Il primo atto degli ottavi di finale di Europa League si chiude in maniera negativa per la formazione di Giampiero Ventura, a cui servirà davvero un'impresa nel ritorno all'Olimpico tra sette giorni per proseguire il sogno europeo. Il rosso a Benassi dopo 28' svolta del match - E dire che per mezz'ora i granata controllano, anche senza troppe sofferenze, la spinta di Hulk e compagni, poi, però, il fallo inutile di Benassi già ammonito, vera svolta del match: il centrocampista entra con troppa decisione in scivolata su Witsel e si fa espellere. E da quel momento la partita prende una nuova piega, nettamente favorevole per gli uomini di Villas Boas, che aveva studiato a dovere la squadra italiana e il suo modo di giocare, predisponendo un pressing continuo sul possesso palla granata. Così la fomazione capolista del campionato russo (nelle ultime 13 gare interne di Europa League giunta a 12 vittorie e un pareggio) ha sfruttato benissimo la superiorità numerica e ha colpito la difesa avversaria prima con Witsel nel finale di primo tempo, e poi con Criscito all'inizio del secondo. I padroni di casa hanno gestito tranquillamente la partita riuscendo a portare a casa un buonissimo risultato. Soffre il Toro, Witsel sblocca il risultato - Pronti-via e Zenit subito pericoloso con Rondon, al quale risponde Padelli deviando con i piedi in corner. I padroni di casa spingono, ma il Torino si difende con ordine. Ma prima della mezz'ora la partita si fa in salita per la banda di Ventura. Contatto tra Benassi (già ammonito per una trattenuta su Hulk) in scivolata su Witsel, secondo giallo per il granata e Toro in dieci. Il tecnico cambia assetto alla squadra, mettendo dentro Vives per Martinez, però al 38' lo Zenit sblocca il risultato. Tiro dal vertice destro di Smolnikov, Padelli respinge in tuffo e Glik scivola non riuscendo ad allontanare la palla, quasi un rigore per Witsel che mette dentro comodamente. Il Torino accusa il colpo e sbanda. Il raddoppio di Rondon è comunque annullato per fuorigioco. Padelli salva su Hulk, ma Criscito poi raddoppia - Al rientro in campo, problema muscolare per Vives e granata in nove in attesa della sostituzione, con Padelli decisivo con i piedi su Hulk. Lo Zenit tuttavia è padrone del campo e trova il 2-0 con Criscito, lesto a ribattere in gol la palla rimbalzata sul palo sul tiro di Hulk. Il quale poi ci prova direttamente su calcio di punzione da 25 metri, la palla rimbalza davanti a Padelli che blocca. Ventura per l'ultimo quarto d'ora si gioca la carta Maxi Lopez, nella speranza di segnare quel gol tanto importante in ottica ritorno. L'argentino ci prova nel finale, ma Garay spazza via con la porta vuota. E in pieno recupero, di tacco, sempre il neo entrato manda al tiro Farnerud che non trova la porta. Ci vorrà un altro Toro, ben più lucido e determinato, all'Olimpico per provare a ribaltare questa sconfitta.