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Marassi
13/03/2016
h.15.00
GENOA - TORINO 3-2 (2-2)
Genoa
: Perin, De Maio, Burdisso, Izzo, Ansaldi, Rincon, Dzemaili (al 75' Tachtsidis), Gabriel Silva, Cerci (al 57' Suso), Pandev, Laxalt (al 46' Rigoni). A disposizione: Lamanna, Donnarumma, Marchese, Fiamozzi, Capel, Ntcham, Lazovic, Raul, Matavz. All.: Gasperini.
Torino: Padelli, Maksimovic, Glik, Moretti, Bruno Peres, Acquah, Vives, Benassi (al 75' Maxi Lopez), Molinaro (al 75' Zappacosta), Belotti (al 60' Martinez), Immobile. A disposizione: Ichazo, Castellazzi, Jansson, Silva, Baselli, Obi, Farnerud. All.: Ventura.
Arbitro: Doveri di Roma.
Reti: Immobile 3', 14' (T), Cerci 20' rig., 45' rig. (G), Rigoni 66' (G).
Spettatori: 20.225 di cui 17.650 abbonati e 2.575 paganti per un incasso complessivo di 199.792 euro.
Note: Giornata di sole, terreno in discrete condizioni. Ammoniti Padelli per comportamento non regolamentare, Benassi, Vives, Acquah e Tachtsidis per gioco falloso, Moretti per proteste. Calci d'angolo 8-3 per il Genoa, recupero 1' pt, 4' st. Presenti a Marassi circa 700 sostenitori del Torino.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 13 marzo 2016]
Sei reti all'andata, per uno spettacolare 3-3, cinque al ritorno, quando a spuntarla per 3-2 è il Grifone dopo essersi trovato sotto 2-0 dopo appena un quarto d'ora. Non c'è insomma da annoiarsi quando di fronte si trovano Genoa e Torino, che danno vita al Ferraris a un match vibrante, a ritmi vertiginosi per almeno 70 minuti e senza pause. Alla fine a far festa è il popolo rossoblù, che accoglie il secondo successo interno di fila (dopo l'affermazione di misura sull'Empoli) degli uomini di Gasperini, prezioso sia perché tiene a debita distanza la zona calda della classifica sia perché consente di scavalcare i cugini doriani (e si sa quanto sia sentita la rivalità cittadina all'ombra della Lanterna..), oltre che di sorpassare anche gli avversari di giornata. Tanto è invece l'amaro in bocca per i granata, costretti a tornare a casa con un pugno di mosche in mano nonostante il doppio vantaggio iniziale e una prova di squadra sicuramente generosa, penalizzata però da alcuni errori individuali, specie in fase difensiva. Insomma, non arriva nel migliore dei modi sul piano psicologico al prossimo derby della Mole la formazione di Giampiero Ventura, che nelle ultime dieci gare di campionato ha vinto solo una volta, contro il Palermo, altra compagine che vive un momento assai delicato. Immobile gela il Ferraris con una doppietta in 15 minuti - Gasperini, con una classifica non certo tranquilla, non rinuncia al 3-4-3 e apporta un paio di ritocchi all'undici iniziale che ha battuto sette giorni prima l'Empoli, schierando Dzemaili e Gabriel Silva in mediana e il tridente d'attacco composto dall'ex granata Cerci e Laxalt laterali a supporto del macedone Pandev, preferito a Matavz nel ruolo di punta centrale. Sulla sponda opposta il ligure Ventura opta per il 3-5-2 con in avanti Belotti e Immobile, ex rossoblù non amato dalla tifoseria di Marassi. Proprio lui, dopo soli quattro giri di lancette, colpisce finalizzando una manovra tutta di prima: dalla destra Bruno Peres per Belotti dopo il velo di Immobile, servito dalla sponda del Gallo e il centravanti napoletano con il piatto destro non lascia scampo a Perin mandando il pallone sotto la traversa. Poco più di dieci minuti e il Toro concede il vis, quando Acquah verticalizza per Immobile, scattato sul filo del fuorigioco, che in corsa incrocia con il destro pescando l'angolo più lontano per il 2-0. Due rigori rimettono in carreggiata il Genoa - Un uno-due pesante da digerire per gli uomini di Gasperini, ritemprati però dalla leggerezza di Molinaro, che entra fallosamente su Ansaldi in area granata, inducendo l'arbitro ad assegnare la massima punizione. Dagli undici metri si presenta Cerci, altro ex di turno, che accorcia le distanze battendo Padelli con una conclusione mancina potente e centrale. I tifosi genoani fanno sentire la loro spinta e il Genoa mette alle corde gli avversari. Poco dopo metà frazione Doveri non se la sente di concedere un secondo penalty per l'intervento di Bruno Peres su Pandev (sarebbe stato anche rosso per il granata: vibranti lamentele dei rossoblù), poi è Cerci a spaventare i granata con una progressione delle sue, sventata con affanno da Moretti. In pieno recupero, invece, sugli sviluppi di un corner, in mischia il fischietto romano valuta da rigore la trattenuta di Acquah su Izzo, e in questo caso a protestare sono gli ospiti: sul dischetto si ripresenta Cerci, che non sbaglia calciando sotto la traversa (senza gioire come in precedenza) e rimette le cose a posto prima dell'intervallo. Gasperini gioca la carta Rigoni: match winner come con l'Empoli - Al ritorno in campo Gasperini gioca la carta Rigoni (match winner sette giorni prima con l'Empoli) richiamando un Laxalt meno brillante del solito. Cerci con una maligna punizione tagliata fa venire i brividi a Padelli, poi deve lasciare (un po' imbronciato) il posto a Suso. Ventura vede i suoi calare e cerca di inserire forze fresche, ma senza grandi esiti. E quasi a metà ripresa si completa fino in fondo la rimonta dei padroni di casa, proprio grazie agli innesti a cui ha fatto ricorso il timoniere rossoblù nella ripresa: su calcio di punizione Suso serve Rigoni (già prima pericoloso con una volèe di destro) che evita il fuorigioco e, spalle alla porta, di testa tocca quel tanto che basta per siglare il 3-2. Perin nega il pareggio ad Acquah nel finale - Ma le emozioni non sono finite qui, perché con le squadre ormai stanche e allungate in contropiede Pandev (da applausi la sua generosità a tutto campo) va vicinissimo al poker, negato anche allo scadere da Padelli a Suso, dopo che però Perin aveva bloccato il colpo di testa di Vives e soprattutto era volato a togliere dall'incrocio un destro di Acquah del possibile 3-3. E allora la gioia rossoblù può esplodere, per una di quelle rimonte che resteranno impresse nella mente.