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Grande Torino
25/09/2016
h.12.30
TORINO - ROMA 3-1 (1-0)
Torino
: Hart, De Silvestri (al 62' Zappacosta), Rossettini, Castan, Barreca, Benassi, Valdifiori, Obi (al 22' Baselli), Iago Falque (al 76' Martinez), Belotti, Boyé. A disposizione: Padelli, Cucchietti, Ljajic, Lukic, Aramu, Moretti, Bovo, Gustafson. All.: Mihajlovic.
Roma: Szczesny, Florenzi, Manolas, Fazio, Bruno Peres, De Rossi (al 46' Totti), Strootman, Salah, Nainggolan (al 71' El Shaarawy), Perotti (all'81' Paredes), Dzeko. A disposizione: Alisson, Lobont, Juan Jesus, Iturbe, Gerson, Emerson, Seck. All.: Spalletti.
Arbitro: Tagliavento di Terni.
Reti: Belotti 8' (T), Iago Falque 52' rig., 65' (T), Totti 55' rig. (R).
Spettatori: 19.275 di cui 7.823 paganti per un incasso di 203.807 euro e 11.452 abbonati per una quota partita di 137.312 euro.
Note: Pomeriggio di sole, terreno in discrete condizioni, ammoniti De Rossi, Florenzi e Manolas per gioco scorretto, Hart per comportamento non regolamentare, Bruno Peres per proteste. Calci d'angolo 13-7 per la Roma, recupero 1' pt, 5' st. Il Torino torna a battere la Roma in campionato dopo 26 anni, l'ultimo successo avvenne nella stagione 1990-91, 1-0 con rete di Ciccio Romano. Per Totti, il cui ingresso in campo é stato salutato da un caloroso applauso da parte di tutto il pubblico presente, rete numero 250 in serie A. Presenti al Grande Torino circa 1.500 sostenitori della Roma.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 25 settembre 2016]
La Roma crolla all'Olimpico contro un grande Torino e si allontana dalla vetta della classifica. Contro una squadra determinata a sfatare un tabù lungo 26 anni, i giallorossi hanno messo in luce tutti i propri attuali difetti difensivi. Hanno costantemente subito le veloci ripartenze dei granata e, se non fosse stato per Szczesny, avrebbero chiuso la sfida con ben altro passivo. Belotti l'uomo in più - Dopo due giornate di digiuno, il Toro ritrova il gol e la vittoria grazie soprattutto al rientro di Belotti. L'attaccante azzurro è stato decisamente l'uomo in più. Primo trascinatore, con il suo atteggiamento costantemente aggressivo, ha fatto la differenza aprendo le marcature, procurandosi il rigore del 2-0 e fornendo a Falque l'assist per il 3-1. In una giornata in cui la formazione di Mihajlovic ha davvero brillato per l'ottima interpretazione della partita meritano un plauso Falque, bravo a far impazzire la difesa avversaria senza darle punti di riferimento, Obi, che in 23', malgrado l'infortunio, ha trovato il modo per incidere in maniera decisiva, e Barreca, insuperabile sulla fascia sinistra. Roma, la coperta è corta - La Roma deve davvero cominciare ad interrogarsi. Dietro balla sempre di più. Si fa trovare puntualmente scoperta sulle ripartenze, la contemporanea presenza di due terzini prettamente offensivi come Florenzi e Peres, non le giova. Se a ciò aggiungiamo che Nainggolan è un ombra del giocatore che tutti conosciamo, che Perotti non ha il rendimento della passata stagione e che Dzeko continua a non avere il cinismo necessario per concretizzare tutte le occasioni che gli capitano ecco spiegati i motivi per cui, dopo 6 giornate, si ritrova già a -5 dalla Juve e a -4 dal Napoli con due sconfitte sul groppone. Spalletti rilancia i titolari - Dopo il turnover col Crotone, Spalletti ha riproposto la formazione tipo con il ritorno dal 1' di De Rossi, Nainggolan e Perotti al posto di Paredes, Totti ed El Shaarawy. Sul fronte opposto Mihajlovic, costretto a rinunciare agli squalificati Acquah e Vives, ha ridisegnato il centrocampo inserendo Benassi e Valdifiori. Poi ha operato altri due cambi per reparto: in difesa ha piazzato Castan e Rossettini al posto di Bovo e Moretti mentre in attacco, ha rilanciato il ristabilito Belotti e Falque, preferendolo a Martinez. Belotti segna, palo di Falque - L'inizio di partita è sembrato un flipper impazzito. Poco attente in difesa, le due squadre hanno creato quattro occasioni a testa in 13' e alla fine a sorridere è stato il Toro, passato al 9' con un bel colpo di testa di Belotti su centro dalla sinistra di Obi. La Roma, che in precedenza aveva fallito il bersaglio di un nulla con Dzeko e Nainggolan, ha mancato l'immediato pari con il bosniaco, poco ispirato, e ha rischiato di essere trafitta da Falque che dopo aver centrato un palo, si è visto chiudere lo specchio, sulla respinta, da Szczesny. Dzeko non c'è, Belotti sfiora il 2-0 - La Roma ha provato a riordinare con calma le idee ma non ha trovato in Dzeko il terminale giusto. Il centravanti prima si è fatto bloccare da Hart un destro su cross di Florenzi e poi non ha trovato la porta di testa su un centro di Salah. Il Toro, sempre vivo e pronto a ripartire, non si è fatto schiacciare e di rimessa ha di nuovo impegnato Szczesny con un gran sinistro del tarantolato Belotti. Entra Totti, Falque raddoppia - Spalletti si è giocato la carta della disperazione Totti ma non è bastata a risvegliare la squadra dal torpore. Dzeko ha fallito un'altra palla per il pareggio e ha galvanizzato il Toro che, in ripartenza, dopo aver sciupato una ghiotta opportunità con Baselli, subentrato all'infortunato Obi, ha raddoppiato: Belotti è andato via in area a Peres che lo ha atterrato. Rigore netto che Falque ha trasformato con freddezza. Totti, 250 gol in Serie A - Palla al centro e la scena si è ripetuta dalla parte opposta. De Silvestri (costretto più tardi a uscire per un preoccupante problema al ginocchio destro) ha steso Perotti consentendo a Totti di realizzare dal dischetto il 250° gol in serie A. La Roma si è rianimata ma ancora una volta non ha avuto da Dzeko il supporto necessario per raddrizzare il risultato: su un lancio in area, il bosniaco da buona posizione non ha trovato il modo per girare il pallone in porta d'esterno destro, graziando Hart. Falque chiude i conti - Il Toro ha tirato un sospiro di sollievo e, sul capovolgimento di fronte, ha chiuso i conti con un sinistro dal limite di Falque, deviato in maniera decisiva da Fazio. La gara, in pratica, è finita qui. Perché la Roma si è avvilita, finendo per arrivare alla conclusione senza grande convinzione solo con Peres e Salah. Anzi le è andata bene che abbia pensato Szczesny, attento sulle conclusioni velenose dei subentrati Zappacosta e Martinez, a evitare una debacle ancora più pesante.