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Grande Torino
23/10/2016
h.15.00
TORINO - LAZIO 2-2 (1-0)
Torino
: Hart, Zappacosta, Rossettini, Castan, Barreca, Benassi (al 79' Maxi Lopez), Valdifiori (all'88' Boyé), Baselli (al 74' Obi), Iago Falque, Belotti, Ljajic. A disposizione: Padelli, Cucchietti, Bovo, Acquah, Martinez, Vives, Moretti, De Silvestri, Ajeti. All.: Mihajlovic.
Lazio: Marchetti, Basta (al 56' Djordjevic), Wallace, Hoedt, Patric, Cataldi, Parolo, Lulic, Felipe Anderson (all'89' Prce), Immobile, Keita (al 79' Murgia). A disposizione: Strakosha, Vargic, L.Alberto, Leitner, Lombardi, Vinicius. All.: S.Inzaghi.
Arbitro: Giacomelli di Triestre.
Reti: Iago Falque 20' (T), Immobile 71' (T), Murgia 84' (L), Ljajic 92' rig. (T).
Spettatori: 21.533 di cui 10.065 paganti per un incasso di 252.552 euro e 11.468 abbonati per una quota partita di 137.471 euro.
Note: Ammoniti Barreca, Belotti e Parolo per gioco falloso, Cataldi per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo 5-4 per la Lazio, recupero 1' pt, 4' st. Pomeriggio uggioso tipicamente autunnale, terreno leggermente scivoloso a causa della pioggia caduta sino alla tarda mattinata. Presenti al Grande Torino un migliaio di sostenitori laziali.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 23 ottobre 2016]
La speranza granata, poi l'illusione biancoceleste: Toro-Lazio finisce 2-2 ed è forse il risultato più giusto fra due squadre che hanno dato il massimo e che non avrebbero meritato la sconfitta. Finisce così in parità la sfida fra le quarte in classifica al termine di una partita dai due volti. Nei primi quarantacinque minuti il Toro domina ma ha la colpa di sfondare una volta sola, con il colpo di testa di Iago Falque. La Lazio è alle corde, fatica e sembra pagare le pesanti assenze che privano la squadra di Inzaghi in un colpo solo di Bastos, Biglia, De Vrij, Kishna, Lukaku, Milinkovic e Radu. E così quel predominio granata del primo tempo dà solo l'illusione a Sinisa Mihajlovic di conquistare la prima vittoria casalinga sulla Lazio da allenatore; quando, nella ripresa, viene fuori la Lazio le carte in tavola vengono sparigliate e in dodici minuti Immobile e il nuovo entrato Murgia ribaltano il risultato. A quel punto è il Toro che si ributta avanti con la forza della disperazione e trova, proprio allo scadere del novantesimo, il rigore (contestato fallo di mano di Parolo) che permette a Ljajic di firmare il definitivo 2-2. L'avvio, caratterizzato dalle puntate di qualità - una per parte - di Keita e Ljajic, viaggia subito a ritmi vertiginosi: il Toro cerca l'incornata, la Lazio non si chiude e risponde colpo su colpo. Allo stadio Grande Torino il clima atmosferico è già invernale, ma in campo la partita è subito bollente tanto che Mihajlovic dopo due minuti si toglie il giubbotto e resta in giacca. Minuto dopo minuto, i granata alzano il pressing e prendono il pallino in mano: è il 13' quando Baselli dal limite sfiora la traversa. Sono le prove generali del gol: è il 20' quando Lulic perde palla al limite dell'area, l'azione corale granata trova spazio sulla destra dove Zappacosta inventa un cross perfetto per il più piccolo della compagnia, Iago Falque che salta indisturbato e segna un gol dal profumo di derby. La risposta biancoceleste è tutta in una galoppata di Felipe Anderson sulla sinistra: due uomini saltati, palla deliziosa in mezzo che Cataldi riesce appena a toccare ma non ad indirizzare in porta. La Lazio che fatica a pungere in mezzo con Immobile, trova spazi e spunti sulle fasce con Keita e Felipe Anderson in giornata. Quando il Toro, fatalmente, rifiata, ecco che la Lazio alza il baricentro e sfiora il pareggio: al 35' Immobile libera nella prateria Keita che se ne va tutto solo sulla sinistra ma, a tu per tu con Hart, calcia a lato. Nella ripresa viene fuori la Lazio che approfitta di un Toro che deve per forza abbassare i ritmi e che va a fiammate. Inzaghi inserisce Djordjevic e beneficia dei miglioramenti di Parolo, mentre in casa granata calano i giri del motore di Benassi e di Baselli. E non è un caso se, dopo il pareggio di Immobile, Mihajlovic li richiama entrambi in panchina per rinforzarsi ai fianchi con i muscoli di Obi e per giocarsi le ultime cartucce con Maxi Lopez. E invece, a quel punto, è la Lazio che trova con Murgia il gol dell'1-2 prima che dello spunto finale che porta al rigore di Ljajic.