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Atleti Azzurri d'Italia
26/09/2018
h.21.00
ATALANTA - TORINO 0-0
Atalanta
: Berisha, Toloi, Palomino, Masiello, Hateboer, Freuler (al 71' Pasalic), De Roon, Gosens, Rigoni (al 63' Ilicic), Gomez, Zapata (all'83' Tumminiello). A disposizione: Gollini, Rossi, Mancini, Castagne, Ali Adnan, Djimsiti, Pessina, Valzania, Barrow. All.: Gasperini.
Torino: Sirigu, Izzo, Nkoulou, Djidji, De Silvestri (al 77' Lukic), Baselli (all'89' Zaza), Rincon, Meite, Aina, Parigini (al 67' Berenguer), Belotti. A disposizione: Ichazo, Rosati, Bremer, Moretti, Damascan, Soriano, Edera. All.: Mazzarri.
Arbitro: Orsato di Schio.
Reti: -
Spettatori: 18.144 di cui 15.490 abbonati per una quota partita di 189.185,196 euro e 2.654 paganti per un incasso di 39.299 euro.
Note: Serata fresca, terreno in discrete condizioni, ammoniti Meite, Palomino e Tumminiello per gioco scorretto; calci d'angolo 10-1 per l'Atalanta, recupero 1' pt, 5' st. esordio assoluto in maglia granata per Djidji, presenti allo stadio Atleti Azzurri di Bergamo circa 250 sostenitori granata.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 settembre 2018]
La prima riflessione che esce dalla tappa di Bergamo boccia entrambe le squadre. Se, questo, doveva essere un incrocio con la prossima Europa in testa, è meglio guardare altrove. Il Toro non ha gioco, l'Atalanta ne ha pochissimo. I granata hanno avuto un atteggiamento diverso da quello mostrato domenica contro il Napoli, quando il nulla totale aveva avuto il sopravvento: ieri sera, peggio non si poteva fare, ma di buono c'è solo il punto guadagnato perchè dopo sei giornate di campionato c'è ancora da chiedersi quale sia l'idea alla base delle trame di Belotti e soci. Mazzarri, tecnico granata, ha fatto scelte coraggiose, lasciando fuori i colpi di mercato estivi (Soriano e Zaza, per complessivi 26 milioni di euro) dando fiducia a Parigini e Djidji, ma il prodotto non è cambiato: la sensazione è che senza un modulo, seppur modificabile in corso d'opera, la squadra sia consegnata alla confusione. Le indicazioni di Mazzarri danno l'idea di come i granata siano arrivati a Bergamo con l'obiettivo di limitare i danni. Non c'è Iago Falque per infortunio e, stavolta, il disegno tattico appare fin troppo prudente: Zaza è in panchina, c'è anche Soriano. Tradotto: niente trequartista, ma la coppia Parigini più Baselli alle spalle di Belotti. Il risultato condanna il Toro a non trovare mai dialogo là davanti perchè il Gallo si scopre isolato e perché Parigini e Baselli non hanno il passo per trasformarsi nelle vesti di chi dovrebbe inventare qualcosa di significativo. Ne esce fuori un duello dove il pallone, quando tocca a Rincon e soci a costruire, viaggia in alta quota e, spesso, senza senso. I granata hanno la preoccupazione di intasare le fasce, la zona del campo nella quale l'Atalanta è più pericolosa, e non hanno l'intensità, o la forza per impossessarsi della sfida. Belotti fa quello che può e non vorremmo essere nei suoi panni in questo avvio di stagione: senza aiuto, l'attaccante che sogna il campionato della rinascita si mostra sgonfio, e non per colpe tutte sue. La prima parte di gara è noiosa, con i nerazzurri un po' più intraprendenti, soprattutto nei primi assalti, ed il Toro impegnato a distruggere. L'Atalanta fa venire i brividi a Sirigu con Gomez e Rigoni, la risposta dei ragazzi di Mazzarri arriva con un solo tiro di Belotti, fuori di un soffio. Lo stesso Sirigu si fa male, da solo appoggiando male la caviglia sul terreno. Manca lo spettacolo, anche solo accennato. Il Toro non cambia marcia nemmeno nella seconda parte della sfida (finirà con zero tiri in porta, non accadeva da ottobre 2017 contro la Fiorentina) perchè, come detto, è stato disegnato senza la possibilità di pungere, se non approfittando di qualche errore nerazzurro. Esce Parigini, entra Berenguer. Va in panchina, di nuovo per colpa di un fastidio muscolare, De Silvestri, entra in scena Lukic: la partita va avanti a strappi, con l'Atalanta in cerca di gloria. "Sbagliamo troppo, non stiamo facendo quello che abbiamo studiato..", le parole di Mazzarri, a vordo campo, quando la sfida era appena cominciata. Niente è cambiato per il resto del tempo, contro il Chievo, qualcosa dovrà cambiare per forza, per evitare il rischio dell'anonimato.