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Dall'Ara
21/10/2018
h.15.00
BOLOGNA - TORINO 2-2 (0-1)
Bologna
: Skorupski, Calabresi, Danilo (al 46' Svamberg), Helander, Mbaye, Nagy, Poli, Dijks (al 63' Gonzalez), Orsolini, Santander, Palacio (all'80' Falcinelli). A disposizione: Da Costa, De Maio, Destro, Donsah, Dzemaili, Okwonkwo, Paz, Pulgar, Santurro. All.: F.Inzaghi.
Torino: Sirigu, Djidji, Nkoulou, Izzo, Berenguer, Meite, Rincon, Baselli (al 73' Lukic), De Silvestri (all'81' Parigini), Belotti (al 68' Zaza), Iago Falque. A disposizione: Ichazo, Rosati, Aina, Bremer, Edera, Moretti, Soriano. All.: Mazzarri.
Arbitro: banti di Livorno.
Reti: Iago Falque 13' (T), Baselli 54' (T), Santander 59' (B), Calabresi 77' (B).
Spettatori: 23.245 di cui 13.708 abbonati e 9.537 paganti per un incasso complessivo di 264.988,00 euro.
Note: Pomeriggio soleggiato sin verso il termine dell'incontro quando un forte vento ha condizionato le traiettorie del pallone negli ultimi 20 minuti di gioco. Ammoniti Belotti, Calabresi, Baselli e Mbaye, per gioco falloso, calci d'angolo 4-3 per il Torino, recupero 1' pt, 5' st. Prima rete stagionale per Iago Falque, al rientro dal primo minuto dopo l'infortunio, e prima rete in Serie A per Calabresi, alla sesta presenza assoluta.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 22 ottobre 2018]
Capire il momento in cui togliere le speranze all'avversario è una legge non scritta che, se non seguita, porta guai. Il Toro ha commesso il più evidente dei peccati di ingenuità e leggerezza dentro al 2-2 di Bologna con il cattivo umore. I granata continuano, così, a non crescere. O, meglio, a farlo, ma soltanto a tappe: il gioco, ieri, è uscito promosso come raramente in questo avvio di stagione, l'atteggiamento no. "Siamo stati dei polli. Ai ragazzi l'avevo già detto e non mi resta che ribadirlo: nel calcio le partite sono chiuse soltanto sul 3 a 0 e a cinque minuti dalla fine..", sottolinea incredulo Mazzarri. Il Bologna, al momento, è uan delle meno brillanti o costruttive squadre della compagnia e, questo, il Toro l'ha capito fin dall'avvio: possesso palla e verticalizzazioni, o accelerazioni, sempre opportune e pungenti, il bilancio granata per l'intera sfida. Iago Falque, al rientro, sembra essersi divertito al di là delle aspetattive, con la rete del vantaggio e, poi, il suggerimento per il raddoppio di Baselli. Lo stesso Baselli, nella posizione di trequartista, ha lanciato un incoraggiante segnale: pericoloso ed equilibrato nelle due fasi. Il duello non ha avuto storia, se non fosse che a riscrivere il finale è stata la complicità di un gruppo, quello guidato da uno spento Belotti, che fa nascere un interrogativo piuttosto ingombrante: può una squadra che punta all'Europa lasciare sul campo due punti già conquistati? La risposta è nella logica di un campionato dove, per la sesta o settimapiazza, mette in gioco molte concorrenti. Mazzarri esce dal campo da solo e dondolando la testa: troppo evidente lo spreco ("Abbiamo buttato via quattro palle gol nel primo tempo e quattro nel secondo") per non dolersene. Spreco che, però, non arriva per caso: i giovani Meite o Berenguer su tutti, devono crescere per evitare pericolose assenze dalla partita, ma il tempo (poco) mette pressione. Che senso ha perdersi in colpi di tacco o usare il fioretto quando il sipario è lontano? "Ci manca un po' di esperienza. Un po' di malizia", ripete il tecnico toscano. Mancanze, paradossalmente, più pesanti di quelle legate al modo di stare in campo o alla necessità di metabolizzare uno schema: per inesperienza o poca malizia si commettono, infatti, errori di gestione. Dalla doppia fuga al niente di fatto: a rimettere in corsa il Bologna è stato il Toro. Prima un tap-in di Santander dopo il palo di Palacio, poi, un errore a tre (Sirigu, Berenguer, Djidji)) con stoccata di Calabresi sotto la traversa hanno fatto saltare il banco quando i giochi sembravano chiusi. Mazzarri reclama un rigore per una spinta ai danni di Izzo, Zaza fa cilecca sul pallone del possibile 3 a 2: Belotti è già in panchina perchè il Gallo, non al meglio, ha sbagliato quello che non doveva sbagliare ed è un caso. Saabto c'è la Fiorentina. L'occasione per dimostrare, se dovesse ricapitare, che i ragazzi granata hanno studiato la legge non scritta, ma fondamentale: solo sul 3 a 0, e a cinque dalla fine, si può alzare il piede dalla concentrazione.