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Grande Torino
15/12/2018
h.20.30
TORINO - JUVENTUS 0-1 (0-0)
Torino
: Sirigu (al 21' Ichazo), Izzo, Nkoulou, Djidji, Aina (all'85' Berenguer), Meite, Rincon, Baselli, Ansaldi (al 76' Parigini), Zaza, Belotti. A disposizione: Rosati, Bremer, Damascan, De Silvestri, Edera, Lukic, Lyanco, Moretti, Soriano. All.: Mazzarri.
Juventus: Perin, Alex Sandro, Chiellini, Bonucci, De Sciglio, Matuidi, Pjanic, Emre Can, Ronaldo, Mandzukic, Dybala. A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Benatia, Bernardeschi, Douglas Costa, Kean, Rugani, Spinazzola. All.: Allegri.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata.
Reti: Ronaldo 69' rig.
Spettatori: 26.588 di cui 11.053 abbonati e 15.535 paganti per un incasso di 860.977 euro.
Note: Serata fredda, terreno molle, scivoloso e complessivamente irregolare; ammoniti Zaza, Ansaldi, Emre Can, Pjanic per gioco scorretto, Ronaldo per comportamento non regolamentare, Perin per perdita di tempo. Calci d'angolo 7-5 per il Torino, recupero 4' pt, 4' +1' st. Il Torino, sul proprio sito ufficiale, comunica la presenza di 11.053 degli 11.184 abbonati, che sommati ai paganti confermano la presenza, e relativo incasso, recor per il Grande Torino dopo la ristrutturazione.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 16 dicembre 2018]
La Juventus si aggiudica il derby e mantiene un passo da leggenda, s'arrampica a 46 punti in graduatoria e ricaccia il Napoli, momentaneamente, a -11: se gli azzurri non dovessero vincere a Cagliari, diventerebbe campione d'inverno già oggi. Stavolta, però, la qualità è offuscata, compensano il cinismo e la fortuna: un errore imperdonabile di Zaza porta Ichazo ad abbattere Mandzukic e il rigore trasformato da Ronaldo sciupa l'ottima prestazione del Torino. I granata, concentrati, imponenti per fisicità e ben disposti, reggono l'urto e spaventano Perin: ai punti sarebbe stato giusto il pari e invece l'unico sorriso è bianconero. Allegri ricostruisce il tridente, rilanciando Dybala accanto a Mandzukic e Ronaldo: l'argentino, non brillantissimo, è sempre il più anarchico degli attaccanti, quando ripiega s'accende il duello con Rincon. Tra recuperi, infortuni e turnover, le novità bianconere sono tante. Emre Can è titolare dopo oltre due mesi, Alex Sandro si riprende la fascia sinistra, Chiellini - superbo - ricompone l'asse con Bonucci, e Matuidi torna a proteggere il palleggio di Pjanic. Soprattutto, benchè annunciata, colpisce la staffetta tra Szczesny e Perin che ben sfrutta l'occasione. Il Toro, al contrario, cambia appena volto, rispetto a S.Siro l'unico innesto è Zaza gemello di Belotti, l'indisponibilità di Iago Falque ruba estro a una squadra apprezzabile per organizzazione ed equilibrio. Il destino, dopo 20', decide però che s'avvicendino anche i portieri granata: Sirigu si fa male in un contrasto con Emre Can, prova a resistere e salva lo zero a zero su botta angolata di Ronaldo, dopo un poco però deve arrendersi ed Ichazo abbandona la panchina. Quella di CR7, nel bilancio di metà gara, rimane l'occasione migliore, ma rischia di stravolgere la lettura del match: il Toro è abilissimo a nascondere la differenza tecnica, blocca la Juventus anche con l'aiuto delle punte, ci mette grinta e coraggio. Tra antidoti avversari e personali impacci, complice la stanchezza di Berna, i bianconeri faticano a elaborare la manovra, si smarriscono in azioni senza sbocco arenandosi dopo una manciata di passaggi. Non mancano schegge d'emozione, brividi sparsi su entrambi i fronti - Chiellini insidioso, Izzo alto, Matuidi parato, Belotti intercettato, Dybala respinto -, ma come spesso accade in partite così sentite la tattica ingessa il gioco e il duello si sposta sul piano fisico, dove il Toro, specie a centrocampo, sa imporsi. C'è anche l'ombra di un rigore invocato da Zaza per trattenuta di Alex Sandro, ma Guida non rileva irregolarità e nemmeno controlla la Var. Non ci sono dubbi, invece, quando Ichazo, un po' ingenuo - tira giuù Mandzukic: è Zaza a combinare la frittata con un retropassaggio folle sul quale s'insinua SuperMario, il penalty è lampante e la trasformazione di Ronaldo chirurgica. Stonata, neanche a dirlo, la provocazione a Ichazo che vale il giallo. Tre minuti dopo, la partita sembra chiusa, ma il gol di Mandzukic su punizione di Pjanic viene cancellato per tocco di Ronaldo in offside. Mazzarri cerca la scossa, chiama Ansaldi, nervoso, e chiede linfa al più offensivo Parigini: il talento cresciuto nel vivaio è subito intraprendente ma fermato da De Sciglio. Poi prova con Berenguer, ma il risultato non cambia: la Juve, che chiude senza cambi, ottiene l'ottava vittoria in trasferta di fila, al Toro restano i complimenti e nuove certezze sulla sua maturità.