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Artemio Franchi
31/03/2019
h.15.00
FIORENTINA - TORINO 1-1 (1-1)
Fiorentina
: Lafont, Laurini, Milenkovic, Vitor Hugo, Biraghi, Mirallas (all'85' Montiel), Benassi, Veretout, Gerson (al 79' Dabo), Muriel (al 66' Vlahovic), Simeone. A disposizione: Brancolini, Ceccherini, Hancko, Norgaard, Terracciano. All.: Pioli.
Torino: Sirigu, Izzo, Djidji, Moretti, De Silvestri (al 72' Berenguer), Lukic, Rincon, Ansaldi, Iago Falque (al 53' Zaza), Baselli (al 79' Meite), Belotti. A disposizione: Ichazo, Rosati, Bremer, Parigini, Singo. All.: Mazzarri.
Arbitro: Pasqua di Tivoli.
Reti: Simeone 7' (F), Baselli 34' (T).
Spettatori: 36.707 di cui 15.488 paganti per un incasso di 122.739,00 euro e 21.219 abbonati.
Note: Splendida giornata di sole, caldo e terreno in perfette condizioni; ammoniti Baselli e Zaza per gioco scorretto, calci d'angolo 7-5 per la Fiorentina, recupero 3' pt, 6' st. Al 63', partita sospesa per tre minuti a causa di un problema alla rete di porta del portiere viola Lafont. Presenti nel settore ospiti del Franchi 1.461 sostenitori granata, più svariate centinaia nei restanti settori dello stadio.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 1 aprile 2019]
Il bollettino dei primi dieci minuti di quanto avvenuto a Firenze è una sorta di manuale alla rovescia per chi non fa quello che dovrebbe. Il Toro arriva nella tana di una Fiorentina con le ruote un po' sgonfie e le concede la possibilità di rianimarsi con una leggerezza fin troppo preoccupante se l'obiettivo deve essere l'Europa: due i tuffi (quasi) prodigiosi di Sirigu e una rete, quella del giovane Simeone, subita per una distrazione fatale, il verdetto in avvio. Il Toro, per qualche istante, è sembrato così, il Napoli dello scorso aprile: scudetto volato via per una tappa fiorentina molle oltre misura a poche ore dal successo dentro lo Juventus Stadium. Le mire sono, ovviamente, diverse, ma i granata hanno cominciato la sfida con un atteggiamento che non può accompagnare un gruppo che pensa ai piani più nobili della classifica. Giudizio sospeso. Detto questo, il giudizio dopo l'1 a 1 di ieri non può che restare sospeso perchè il pareggio avrà una sua lettura definitiva sabato sera quando il Toro sarà passato dagli incroci con la Sampdoria (mercoledì) e il Parma nel fine settimana: se dovessero arrivare due successi, il niente di fatto con la Fiorentina avrebbe un peso specifico più significativo. Non c'è Nkoulou fra i granata. Non ci sono Pezzella e, soprattutto, Chiesa fra i viola: assenze che tolgono alibi da una parte e dall'altra sebbene Mazzarri, a fine gara, segnalerà come "la mancanza di Nkoulou, per noi, sia stata molto pesante..". Il Toro è spuntato e lo si capisce dal modo in cui nascono e finiscono i duelli in mezzo al campo: di solito sono affari di Rincon e soci, stavolta no. "Siamo stati fragili quando perdevamo il pallone, cosa che non ci era capitata spesso. E abbiamo concesso libertà nelle ripartenze..", sottolinea il tecnico granata. Episodi dubbi. La libertà di tirare in porta, i granata non l'hanno praticamente sfruttata se non nell'occasione del pareggio di Baselli. Poi, molto rumore per nulla: maggiormente pericolosa la Fiorentina, più con la testa nella gara il Toro, ma solo per una ventina di minuti nella ripresa. "Non siamo ancora così maturi. E siamo stati bischeri perchè nella seconda parte c'erano spazio per fare meglio: ora - continua Mazzarri - ci aspettano due gare in poche ore, il nostro campionato non finisce certo qui..". Nel pomeriggio ci sono stati anche episodi che potevano essere giudicati diversamente: il Toro reclama un rigore per una trattenuta di Vitor Hugo su Belotti ("C'era, ma lasciamo perdere", dice Mazzarri), la Fiorentina protesta per un fallo di mano in area di Djidji e, nella ripartenza, i granata segneranno con Baselli. Champions nei sogni. Prima di spegnersi le luci sulla sfida del Franchi, a Mazzarri viene fatta ascoltare la musichetta della Champions dal salotto di Sky. "Se a Torino si fanno le cose bene, e Cairo le sta facendo, nel giro di un po' di tempo c'è la possibilità di arrivarci..", così il tecnico. L'inquadratura, però, racconta la faccia di uno che se ne sarebbe voluto andare in silenzio: fra 48 ore c'è la Sampdoria, poi il Parma.