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Grande Torino
03/04/2019
h.21.00
TORINO - SAMPDORIA 2-1 (2-0)
Torino
: Sirigu, Izzo, Nkoulou, Moretti (all'82' Djidji), De Silvestri (al 48' Parigini), Baselli, Rincon, Ansaldi, Meite, Berenguer (all'88' Lukic), Belotti. A disposizione: Ichazo, Rosati, Zaza, Damascan, Bremer. All.: Mazzarri.
Sampdoria: Audero, Bereszynski, Andersen, Colley (al 40' Tonelli), Murru, Praet, Vieira, Linetty (al 75' Jankto), Ramirez (al 50' Defrel), Quagliarella, Gabbiadini. A disposizione: Rafael, Belec, Saponara, Sala, Sau, Tavares, Ferrari. All.: Giampaolo.
Arbitro: Maresca di Napoli.
Reti: Belotti 33', 45' (T), Gabbiadini 83' (S).
Spettatori: 22.618 di cui 11.434 paganti per un incasso di 97.573 euro e 11.184 abbonati per una quota partita di 167.500 euro.
Note: Serata di pioggia, a tratti copiosa, terreno scivoloso ma complessivamente in ottime condizioni. Ammoniti Bereszynski, Gabbiadini, Murru, De Silvestri, Rincon e Lukic, tutti per gioco falloso, calci d'angolo 6-3 per il Torino, recupero 5' pt, 4' st. Presenti all'Olimpico Grande Torino circa 700 sostenitori della Sampdoria.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 4 aprile 2019]
In Europa Andrea Belotti non ha mai giocato. E, in Europa, il capitano granata vuole arrivare in una stagione che lo ha visto uscire dai radar azzurri, ma vincere, ieri, il duello con chi in Nazionale è tornato all'età di 36 anni. Quagliarella è rimasto a guardare, mentre il Gallo mandava a tappeto la sua Sampdoria dentro a una notte da vero Toro, quello che il tecnico granata Mazzarri ha pensato, ma visto all'opera solo a fasi alterne. Mai, negli ultimi anni, la classifica granata era stata tanto bella e suggestiva da poter guardare il quarto posto distante solo quattro lunghezze: il Toro è quinto, in compagnia di un gruppo di squadre dove due, Atalanta e Lazio hanno una partita in meno, ma dove i giochi sono aperti per tutti. "Pensiamo sempre a dare il massimo - sorride Belotti, dopo aver scambiato la maglia con Quagliarella -: a fine stagione tireremo le somme: sono contento che i miei gol servano, spero che portino qualcosa di magnifico". Partenza sprint. L'avvio al rallentatore di Firenze è cancellato fin dal primo tocco. Sarà il clima (al Grande Torino piove) o l'atmosfera da dentro o fuori, sta di fatto che i granata si muovono come un'orchestra dai toni alti, altissimi: ritmo e pressing, cattiveria e aggressività fanno del Toro una tipica squadra inglese. La palla gira come vuole Mazzarri e la Sampdoria appare sorpresa da tanta veemenza: nel primo tempo i doriani superano la metà campo a fatica e ad ogni accelerazione Belotti e soci danno la sensazione di arrivare al traguardo. Là in mezzo, Rincon e Meite rimangono stretti ed in equilibrio, dietro Izzo è il solito gladiatore, forse ancora di più e, là davanti, il Gallo impressiona per determinazione e qualità. Tredici minuti da favola. In tredici minuti il capitano granata assegna un colpo alla partita e manda un chiaro messaggio al ct azzurro Mancini e alle sue gerarchie: di testa, saltando un metro sopra Bereszynski, arriva il primo gol, d'astuzia, e dopo un'azione costruita con un poderoso inserimento, la firma sulla seconda rete. Stadio in estasi, Belotti pure. Il Toro ha il merito di non abbassare mai il baricentro, anzi: il doppio vantaggio non cambia il modo di interpretare la sfida nemmeno durante tutta la ripresa. Unica disattenzione, la difesa che si apre per consegnare a Gabbiadini il corridoio giusto per la velenosa traiettoria che tiene aperta la gara fino all'ultimo. Il secondo, ravvicinato, incontro dice che la condizione fisica dei granata è buona, così come la tenuta mentale di una squadra chiamata, adesso, a togliere il freno a mano fino a fine maggio. Da Vialli la prima offerta. Per la Sampdoria, le uniche emozioni di giornata non hanno niente a che vedere con il campo. Il sussulto è tutto nelle novità sul futuro del club perchè, ieri, l'advisor Mediobanca ha incontrato i rappresentanti del "gruppo Vialli" che hanno formalizzato la prima offerta ufficiale per rilevare la società. Offerta che si aggirerebbe sugli 80 milioni di euro. Sotto i riflettori di Torino, per i blucerchiati, c'è solo lo spazio per qualche accenno di reazione. Tardiva e poco pungente: finisce come a Marassi un girone fa, punteggio diverso, stessa sostanza.